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Gramsci, il pacifismo e la non violenza
La non violenza di una massa portatrice d’un principio spirituale superiore di fronte a una minoranza che la opprime porta, come oserva Gramsci, “all’esaltazione dei valori puramente spirituali ecc., alla passività, alla non resistenza”, “che però di fatto è una resistenza diluita e penosa”.
Gramsci e la natura degli assetti sociali
Occorre far emergere la storicità degli assetti sociali, per far intendere che la loro razionalità, che li fa apparire naturali, si fonda su condizioni determinate al mutare delle quali non sono più giustificati, ma divengono irrazionali.
Naturale, contro natura e artificiale in Gramsci
Con il termine naturale, si intende generalmente qualcosa di eterno, di normale, in quanto, i modi di vita appaiono a chi li vive come assoluti, come naturali. Si tratta in realtà di una seconda natura, dell’insieme dei costumi che in una determinata epoca divengono patrimonio comune di un popolo o strato sociale. In quest’ottica l’intera storia dello sviluppo tecnico e industriale è interpretabile come una lotta contro la natura immediata dell’uomo.
Gramsci e l’involuzione in senso autoritario del liberalismo
#Gramsci denuncia come i sedicenti moderati, cioè le consorterie di proprietari che hanno di fatto gestito il potere grazie al regime liberale, presi dal panico di fronte al progressivo protagonismo di massa dei ceti popolari, tendono a fare del concetto di rivoluzione #passiva un vero e proprio programma politico.
Losurdo, il ruolo della soggettività e la dialettica del reale
Losurdo, al fine di criticare giustamente quelle interpretazioni di Marx, così frequenti anche all’interno del #marxismo, che tendono a sopravvalutare l’aspetto soggettivo, sfociando in una concezione della prassi volontaristica e “anarchica”, tende però a sottovalutare l’aspetto dell’attività del soggetto.
Gramsci, la filosofia della prassi e le masse
La determinazione fondamentale del #marxismo, quale filosofia della praxis, consiste, secondo Gramsci, nell’essere una concezione di massa, una cultura di massa che opera unitariamente, cioè che ha norme di condotta non solo universali in idea, ma generalizzate nella realtà sociale.
Il rapporto fra filosofia e ideologia in Gramsci
Per Gramsci occorre superare la distinzione propria degli intellettuali tradizionali fra filosofia, monopolio di pochi addetti ai lavori, e ideologia quale strumento pratico di governo di masse considerate eternamente fanciulle.
Gramsci, le masse e gli intellettuali organici
Occorre, secondo Gramsci, lavorare incessantemente per elevare intellettualmente sempre più vasti strati popolari, cioè per dare personalità all’amorfo elemento di massa.
Gramsci, le masse e il Partito
Secondo Gramsci le élite rivoluzionarie del partito proletario, essendo composte da intellettuali organici alla loro classe di riferimento, non hanno valore di per sé, ma mirano a divenire “funzioni specializzate” di organismi di massa “complessi e regolari”, che non mirano a perpetuare la loro funzione direttiva, ma sono organiche a una massa sociale resa omogenea e compatta, al punto da potersi costituire in intellettuale collettivo.
Masse e funzione intellettuale in Gramsci
Le associazioni politiche e sociali costituiscono il principale antidoto ai rischi di derive demagogiche, ponendosi quale indispensabile termine medio fra l’esecutivo e le masse