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Eguaglianza politica ed economica in Gramsci
Le concezioni neoidealiste che considerano già presente l’eguaglianza sono per Gramsci un derivato logico delle più scempie e razionali teorie democratiche, fondate sull’utopia, regressiva dopo lo sviluppo del materialismo storico, di una natura umana identica e senza sviluppo.
Crisi organica e sua narrazione
Relazione alla Conferenza dei lavoratori e delle lavoratrici comuniste tenutasi il 19 giugno 2021. Come viene narrata questa crisi sociale ed economica dalla classe dominante? Naturalmente si fa di tutto per sopire ogni forma di dissenso.
Eguaglianza ed egualitarismo in Gramsci
Tanto le religioni che affermano l’eguaglianza degli uomini come figli di Dio o le filosofie che affermano la loro uguaglianza come partecipanti della facoltà di ragionare sono state espressioni di complessi movimenti rivoluzionari che hanno posto gli anelli più potenti dello sviluppo storico.
Gramsci e il sistema rappresentativo
A parere di Antonio Gramsci non si può identificare parlamentarismo e regime rappresentativo, dal momento che è possibile, anzi auspicabile, una diversa soluzione sia del parlamentarismo che del regime burocratico, con un nuovo tipo di regime rappresentativo.
Gramsci e la rappresentanza parlamentare
Gramsci avversa la tendenza a ridurre la politica al parlamentarismo, sorta sulla base della concezione positivista secondo cui con le costituzioni e i parlamenti si sarebbe inaugurata un’epoca di evoluzione naturale e la società avrebbe trovato i suoi fondamenti definitivi, perché razionali.
Fenomenologia del Partito Comunista – II parte: il PCd’i tra lotta politica interna e blocco sociale reazionario in formazione
Il PCd’i, nel quadro delle avversità dovute al regime fascista e dell’aspro dibattito che si va sviluppando anche all’interno del movimento comunista internazionale, elabora progressivamente una strategia e una tattica più attenta alle caratteristiche della società italiana che condurrà all’affermazione della linea politica di Gramsci sancita dal congresso di Lione.
Cent’anni di storia dei comunisti in Italia
Il Partito Comunista, quale strumento necessario della rivoluzione per costruire una società prima socialista e poi comunista, ha lasciato progressivamente il campo alla tendenza di fare del mezzo il fine, fino a sacrificare tutta la prospettiva strategica alla tattica necessaria a rafforzare la propria organizzazione, sempre più settaria.
Gramsci e il sistema parlamentare
a giusta convinzione che le decisioni fondamentali non sono prese dagli organismi elettivi, favorisce le classi dominanti che cercano di sfruttare tale discredito degli organismi elettivi per propagandare l’esigenza di un governo e uno Stato autoritari.
Tesina su Gramsci
Una tesina preparata per motivi di studio diventa un momento di approfondimento e discussione sul pensiero di uno dei massimi intellettuali italiani dello scorso secolo.
Cento anni dalla fondazione del Pci
L’ispirazione ordinovista del partito come parte della classe operaia e non sovrapposto a essa e di un partito e uno Stato non dominanti sopra la società bensì fondati sui poteri dal basso della base e del sociale, che continuerà a operare nel profondo in Gramsci e con Togliatti, Longo e Berlinguer.