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Lo sciopero della scuola contro la finanziaria del governo Meloni
Lo sciopero della scuola del 31 ottobre, indetto dalla FLC, ha registrato un’adesione del 4,76% dei lavoratori del settore, nonostante le importanti motivazioni oggettive per scioperare, a partire dalla compressione salariale. Dato il livello di attacco governativo è necessario mobilitarsi per lo sciopero generale del 29 novembre.
“50 anni di guerra al salario”, ne parliamo con l'autore Pasquale Cicalese
Con il saggista ed esperto di economia ricostruiamo l'attacco al salario sociale globale di classe e il completo assoggettamento del nostro paese alle dinamiche dell'imperialismo occidentale.
Adesso basta!
50 mila persone scendono in piazza da tutto il bel paese per dire più soldi alla sanità pubblica, basta morti sul lavoro e aumento dei salari. L’opposizione al governo riparte dalla Cgil e dalla Uil.
La concezione marxiana del salario
Se le lotte sindacali riuscissero a mantenere in un dato paese un livello salariale tale che il profitto diminuisse sensibilmente in rapporto al profitto medio di altri paesi, o che il capitale subisse un arresto nel suo sviluppo, il ristagno o la recessione dell’industria, che ne sarebbero la conseguenza, provocherebbero la rovina dei lavoratori con i loro padroni.
Aprire un dibattito sul sistema di protezione sociale e sul potere d'acquisto e di contrattazione
I sistemi di protezione sociale si sono dimostrati inadeguati. La precarietà del lavoro, le politiche e la cultura liberiste e gli errori dei sindacati confederali hanno determinato tutto ciò. È necessario un nuovo sistema di protezione sociale finanziato dai datori di lavoro e dallo Stato, non dai contratti.
La concezione marxista del salario
il capitale non vive soltanto del lavoro, signore a un tempo barbaro e grandioso, esso trascina con sé nell’abisso i cadaveri dei suoi schiavi, intere ecatombi di operai che periscono nelle crisi.
Se la locomotiva Usa inizia a perdere colpi...
L’economia non tira, ma non per tutti
Dopo i proclami di governo e media, la doccia fredda dei dati di Confindustria certifica la fragilità della nostra economia. È il risultato di politiche volte a tutelare il capitale e a comprimere i diritti dei lavoratori. Serve un’opposizione sociale a questo governo.
Il salario reale
Lo sviluppo delle forze produttive non solo semplificando il lavoro aumenta la concorrenza fra i lavoratori, ma anche fra forza-lavoro viva e morta. Cioè le macchine tendono a sostituirsi progressivamente ai salariati. In ultima istanza, dunque, lo sviluppo della forza produttiva del lavoro, in particolar modo la forza sociale dei lavoratori stessi, non soltanto non è loro pagata ma è diretta contro di essi.
L’Italia che cambia… e in peggio: dal rapporto ISTAT alla questione salariale e sociale
Il rapporto ISTAT può essere letto in maniera strumentale per stravolgere il welfare e perseverare nella moderazione salariale.