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Il salario reale
Lo sviluppo delle forze produttive non solo semplificando il lavoro aumenta la concorrenza fra i lavoratori, ma anche fra forza-lavoro viva e morta. Cioè le macchine tendono a sostituirsi progressivamente ai salariati. In ultima istanza, dunque, lo sviluppo della forza produttiva del lavoro, in particolar modo la forza sociale dei lavoratori stessi, non soltanto non è loro pagata ma è diretta contro di essi.
Il salario nominale e il salario reale
I lavoratori salariati sono costretti non solo a vendere la loro forza-lavoro, ma anche ad acquistare i beni di prima necessità contro tutti i princìpi che regolano il mercato, in quanto sono costretti dalla necessità ad acquistare e vendere e non possono fare leva sulla dialettica fra domanda e offerta.
Perché il lavoratore salariato è in quanto tale sfruttato
Sotto il dominio del #capitalismo una parte sempre crescente della popolazione può sopravvivere solo alienando come merce la propria forza vitale
Che cosa è realmente il salario?
Il salario corrisponde alla quantità di mezzi di sussistenza – o nel loro prezzo in denaro – che sono in media necessari per rendere un uomo capace di svolgere un determinato lavoro, per conservarlo atto al lavoro e per sostituirlo, quando egli scompare per vecchiaia, per malattia o per morte, con un altro salariato, cioè per garantire che la classe dei salariati si riproduca nella misura necessaria alla riproduzione allargata del capitale.
La parabola dell’economia politica dalla scienza all’ideologia – Parte VII: Marx, processo lavorativo e processo di valorizzazione
Le possibilità della crisi si ampliano con la circolazione del capitale. Il processo di valorizzazione avviene grazie alla proprietà della forza-lavoro di creare valore in eccedenza.
La teoria dello sfruttamento del lavoro umano: dall’utopia alla scienza
In questa nota sarà illustrato, in sintesi, quello che Engels chiama “uno dei principali meriti scientifici di Marx”: la formulazione della teoria dello sfruttamento del lavoro umano nel modo di produzione capitalistico.
L’utopia della de-mercificazione della forza-lavoro
La mercificazione della forza-lavoro è una condizione necessaria per l’esistenza del modo di produzione capitalistico. Di conseguenza, la “de-mercificazione” della forza-lavoro è incompatibile con il modo di produzione capitalistico. È, cioè, la sua negazione.