Editoriali
L’opposizione al disegno di legge sull’autonomia differenziata va inquadrata in un momento di resistenza popolare che, oltre a difendere un quadro di diritti sociali, mira a riconostruire un tessuto di lotte e rivendicazioni che hanno un significato sociale, nazionale e democratico
Nei cortei a Roma e Milano si sventolano le bandiere della Palestina, della Pace e le bandiere rosse contro il tentativo fallito di provocazione del partito unico del sionismo.
Un commento alla passerella ormai del tutto fuori luogo dei potenti della terra. Ormai il protocollo, le frasi di rito sembrano sempre più farsesche e stridenti se confrontate con la pochezza delle proposte e il disordine bellicista all’orizzonte.
E’ scoppiata la centrale idroelettrica di Suviana e hanno perso la vita 7 operai, portiamo il capitalismo sul tavolo degli imputati.
L’Ucraina, nonostante i notevoli sforzi economici e militari occidentali, sembra essere sul procinto di perdere la guerra con la Russia. Ciò spinge verso un ingresso diretto della UE nel conflitto. Per questo alle imminenti elezioni europee è necessario l’affermarsi di un segnale di pace.
Riflessioni sulle sulle logiche dell’attentato al Crocus City Hall
Le dinamiche imperialiste in politica estera, rese necessarie dalla crisi strutturale di sovrapproduzione, implicano una deriva nel senso di una riproposizione, in una forma per quanto inedita, di bonapartismo regressivo. Qual è la forma più adeguata ed efficace di contrasto all’attuale restaurazione oligarchica?
Le crisi di sovrapproduzione sempre più ampie e distruttive, rese necessarie dalla progressiva caduta del tasso di profitto, mettono progressivamente i popoli e, più in generale, l’umanità davanti alla necessità di scegliere fra uno sviluppo in senso socialista o le spaventose conseguenze di politiche di guerra sempre più devastanti e pervasive.
Riflessioni sul possibile scenario di una terza guerra mondiale.
Macron vuole mandare i militari sul campo, la Von der Layen non esclude la possibilità di una guerra in Europa, Scholz ha un piano per attaccare la Russia in quattro fasi e i servizi segreti italiani riferiscono sull’importanza di colonizzare l’Africa, investire in armi, e zittire gli antagonisti. E’ crisi nera della borghesia
Gli Usa non ritengono possibile una tregua in Palestina e pongono il veto alle nazioni unite, aprono nuovi conflitti e la Germania riconverte la propria economia in economia di guerra. Passo e chiudo
Dalla politica estera guerrafondaia alla disumana politica sull’immigrazione, dall’attacco al diritto di sciopero alla conquista di tutte le casematte dello Stato compresa la TV pubblica per arrivare al premierato. Il disegno eversivo soft sta prendendo forma.
Intervista a De Magistris sui prossimi passaggi elettorali. L’unità a sinistra, sempre difficile da farsi, in questo momento va ricercata ad ogni costo tra coloro che credibilmente, negli anni, si sono schierati sempre dalla parte dei subalterni e dalle pace contro i guerrafondai e i loro interessi.
Contro le opposte tendenze di chi intende conformarsi all’attuale corso del mondo e chi mira allo splendido isolamento dell’anima bella che in nome dell’eccellente non fa nulla di buono, una prospettiva che tenga insieme l’esigenza di costruire un fronte ampio contro le politiche guerrafondaie e liberiste e la necessaria lotta al suo interno per l’egemonia della sinistra radicale
Il governo di destra reintroduce l’austerità di Maastricht, accettando il patto di stabilità, presentandosi allo stesso tempo come un oppositore a quella stessa politica con il rifiuto del MES. La finanziaria varata evita di aggredire direttamente le classi popolari per prepararsi al meglio alle elezioni europee di giugno.
Le strategie antidemocratiche della reazione oligarchica: dai colpi di Stato hard (golpe militari) ai colpi di Stato soft (golpe istituzionalizzati), dal consociativismo, alla seconda repubblica liberale, dal berlusconismo, al trumpismo fino alla terza repubblica bonapartista.
Sul piano internazionale la lotta di classe ha visto un avanzamento degli oppressi, sul piano nazionale hanno prevalso gli oppressori, sul piano dei rapporti fra generi lo scontro si è chiuso con una sostanziale parità.
Nel conflitto mondiale tra i Paesi imperialisti occidentali e il variegato fronte dei BRICS emerge la necessità di una proposta politica autonoma dei sostenitori del socialismo e dell'emancipazione dell'umanità.
Per combattere insieme sia il sistema del patriarcato, sia il capitalismo non si può che essere contro la mitologia della parola d'ordine “sex work is work”, senza giustificare la pornografia e la prostituzione che si fondano sulla discriminazione di classe
La minoranza sfruttatrice, per mantenere il proprio dominio sulla grande maggioranza degli sfruttati, la deve dividere scatenando guerre fra poveri. A tale scopo fomenta la xenofobia, che riduce i lavoratori immigrati a nuovi schiavi e trasforma il proletariato da classe potenzialmente rivoluzionaria in plebe moderna.
L’accordo con l’Albania nel quadro delle politiche razziste tipiche dell’imperialismo ci è apparso da subito come una boutade elettorale in vista delle europee ma al contempo il consenso che ha ricevuto in seno ad alcune socialdemocrazie come quella tedesca ci fa riflettere su come si stia aprendo una nuova tragica pagina nella gestione della forza lavoro immigrata.
Analisi sulle ragioni della barbarie israeliana e su cosa possiamo fare
Mezzo milione di persone in piazza a Roma nella giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: limiti e potenzialità di una mobilitazione di massa
Un'altra giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne è passata ma le donne continuano a morire, e la violenza è ben lontana dall'essere eliminata.
Sia la Rifondazione Comunista dell’epoca bertinottiana, sia il Movimento 5 Stelle sono passati dall’assenza di dialogo estremista e massimalista in un primo momento alla crisi politica interna in un secondo, ovvero quando, spinti da necessità, hanno accettato di entrare in governi che erano totalmente incompatibili con i loro programmi di rinnovamento.
Le classi dirigenti a livello mondiale scaricano la loro crisi sulle spalle dei popoli del Terzo mondo e delle classi popolari dei Paesi a capitalismo avanzato. In Italia in particolare l’analisi delle cause della frammentazione sindacale e politica della classe lavoratrice potrebbe aprire potenzialmente scenari inediti.
Proseguiamo con la pubblicazione del videocorso: “Controstoria della filosofia e della storia in una prospettiva marxista”, quarto ciclo – tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video del sesto incontro: La filosofia araba e la ripresa dei commerci.
Le proposte al Governo contenute nel nuovo documento CGIL: uno sguardo critico.
Huawei è “come un fiore di pruno” che “diventa più dolce al gelo di un rigido inverno”. (Xú Zhíjūn, attuale presidente di turno nella sua relazione annuale del 31 marzo, 2023)
Il timore per il futuro premia in Europa i partiti conservatori, allorché si si teme che i partiti progressisti faranno pagare ai lavoratori i costi della riconversione energetica: in ogni caso la soluzione dei problemi ambientali dentro il capitalismo, lo stesso che li produce, rimane poco credibile.