Editoriali

I risultati elettorali impongono la necessità di costruire un nuovo fronte ampio per la sinistra di classe.

 L’Occidente collettivo, sempre più direttamente coinvolto nel conflitto in Ucraina, si è dimostrato ondivago riguardo gli obiettivi della sua partecipazione alla guerra e si è più volte contraddetto sulla natura e il numero delle armi da inviare in Ucraina. Su un altro fronte ha mantenuto invece chiarezza e costanza nel tempo: la totale dedizione ad un progetto neoliberista per un’Ucraina aperta alle corporazioni occidentali in cui i lavoratori non abbiano alcuna tutela o protezione.

In vista del prossimo vertice dell’Ue, e con la guerra sullo sfondo, emergono importanti divisioni fra i paesi più industrializzati, preoccupati per le misure di sostegno negli USA, e gli altri. In discussione sono soprattutto la misura e la destinazione dei fondi europei. Non sembrano invece esserci esitazioni sul proseguimento delle politiche ordoliberiste.

Perché, in un momento di #crisi così importante, il #movimento dei #lavoratori manifesta una debolezza così accentuata?

Non è lecito aspettarsi nel 2023 un miglioramento sostanziale alle condizioni di vita dei subalterni senza superare il capitalismo in una società più razionale, come quella socialista.

Occorre rilanciare la necessità di rovesciare la guerra imperialista in guerra civile rivoluzionaria, far cadere quanto prima da sinistra il governo, rendere di nuovo i comunisti #avanguardie delle lotte dei subalterni, combattere l’inflazione contrastando l’embargo ai paesi considerati #antimperialisti.

Breve analisi della Legge di Bilancio approvata a fine anno dal Parlamento.

Come l’Unione europea ha favorito la sconfitta delle forze che si opponevano all’importazione dell’organizzazione del lavoro toyotista e del modello economico neoliberista anglosassone nel nostro continente.

La liberaldemocrazia occidentale, che pretende di dare lezioni di diritti, civiltà, democrazia, difesa delle minoranze a tutto il mondo, è in realtà da sempre la migliore alleata proprio dei regimi più dispotici, oscurantisti e totalitari del globo, ai quali offre il decisivo sostegno per mantenersi al potere.

Una panoramica degli scioperi e delle proteste contro la concreta ipotesi che l’attuale gravissima crisi la facciano pagare ai lavoratori.

Libere riflessioni sulla maschera democratica della restaurazione liberista in atto, cogliendo e sviluppando i molteplici spunti significativi offerti dal libro La democrazia dei signori di Luciano #Canfora, edito da Laterza nel 2022, 12 euro, pagine 74.

L’ipocrisia che è alla base tanto dell’imperialismo democratico, malattia senile della sinistra, quanto dell’aristocrazia operaia, il più grande ostacolo alla Rivoluzione in occidente.

Relazione all'assemblea del collettivo de La Città Futura del 5 novembre sulla condizione del proletariato a livello mondiale e italiano.

La destra nostrana al governo, stretta tra la crisi dei ceti medi in corso di proletarizzazione e le proprie ridicole battaglie ideologiche, corre dritta e spedita in un vicolo cieco dal quale si spera non riemerga mai più.

Il dominio militare porta con sé il dominio sul linguaggio, sulle menti e sui discorsi, ovvero è funzionale alla creazione o al mantenimento del consenso dell’opinione pubblica e al controllo del senso comune, dell’orizzonte di senso entro cui percepire il reale.

La manifestazione del 5 novembre deve costituire l’inizio di una vasta mobilitazione per la pace. C’è qualcuno però a sinistra che vi aderisce con parole d’ordine che stravolgono la piattaforma dei promotori e chiede la pace preparando la guerra.

Due discorsi della von der Leyen e di Borrel fanno trasparire con chiarezza le intenzioni imperialistiche e razzistiche dell’Unione Europea e la sua piena adesione alle pretese degli USA di imporre al mondo le proprie “regole” in luogo del diritto internazionale.

Recensione di classe a La guerra ucraina. Cause impatto, conseguenze, a cura di Andrea Catone, numero 1-2/2022 di “MarxVentuno, con contributi, fra gli altri, di Samir Amin, Ruggero Giacomini, Ziuganov, Putin, Vladimiro Giacché, Galofaro, Sorini, Maringiò, Giuseppe Amati e una preziosa cronologia.

I comunisti per tornare all’avanguardia dovrebbero agire per: costruire un partito di sinistra che rappresenti i subalterni; costruire un’ampia opposizione di massa al governo più di destra dai tempi del fascismo; assumere una netta posizione contro la partecipazione italiana alla guerra mediante invio di armi ed embargo.

Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream è una mossa che penalizza e destabilizza i paesi dell’Unione Europea e avvantaggia gli Usa sia sul piano economico che geostrategico. Di fronte alle pesanti conseguenze di questo atto terroristico e delle sanzioni alla Russia, occorre mobilitarci per chiedere l’uscita dell’Italia dalla guerra.

Elezioni politiche 2022. Ci potrà essere una reale #sinistra nel nostro paese solo se sarà in grado di guidare l’opposizione popolare al prossimo governo capitanato dai postfascisti.

Un’altra vittima della “buona scuola” e della deregulation del mondo del lavoro. Servirebbe un sindacato più determinato, leggi meno permissive e abolizione dell’alternanza scuola-lavoro.

In un’epoca ossessionata dall’oggi, dove la preoccupazione per il breve termine la fa da padrona, ricordare è un gesto rivoluzionario. Nella foto: Dr. Manuel Ipinza, prigioniero politico della dittatura cilena nel campo di concentramento dell’Estadio Nacional, riceve dalle mani di un’infermiera della Croce Rossa cilena sua figlia Barbara, di soli dieci mesi.

In questa fase di grave confusione ideologica e politica è forse il caso di tornare a chiederci chi è nelle condizioni sociali di agire come agente trasformatore.

Secondo la vulgata neoliberista l'Italia spenderebbe troppo in welfare e previdenza. Si va facendo strada un ulteriore giro di vite ai danni dei diritti sociali.

La guerra infinita costituisce in primo luogo una risposta alla crisi di sovrapproduzione che da decenni affligge i paesi a capitalismo avanzato

Nonostante la martellante propaganda filoimperialista, lo sconsiderato intervento russo nel conflitto civile ucraino non rientra nei caratteri totalizzanti che la guerra ha assunto con il venir meno dell’equilibrio del terrore al termine della prima fase della guerra fredda, oggi ripresa su larga scala contro Russia e Cina.

Causate dalle potenze imperialiste, le guerre tendono ad apparire oggi alla grande massa dei subalterni privi di coscienza di classe come lontane ed estranee, e nel linguaggio comune il termine “guerra” è sempre più utilizzato metaforicamente, nei paesi a capitalismo avanzato, in riferimento alla lotta alla droga o all’immigrazione.

La guerra economica dichiarata dall’Unione Europea alla Russia si è risolta in una sonora sconfitta. Ma il nostro governo insiste. Fino alla guerra nucleare o fino alla disfatta?

Una lavoratrice precaria è vittima di un grave incidente alla Piaggio di Pontedera. Gli operai, dopo avere rifiutato di far ripartire la linea, proclamano lo sciopero e scendono in piazza con un corteo.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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