Editoriali
Il governo, mentre ha cercato di allontanare l’antifascismo dalle scuole, ha promosso attività educative tenute da militari per preparare i giovani alla militarizzazione della società. Serve una battaglia politica e culturale contro uno strumento ideologico di assuefazione alla guerra e alla società della sorveglianza.
L'inflazione è il prodotto della lotta di classe padronale contro il lavoratori. Le misure per affrontarla sono ugualmente orientate a salvaguardare i profitti. Il ripristino del patto di stabilità determinerà ulteriori contraccolpi per la spesa sociale. Urge costruire un movimento di lotta contro queste scelte.
Molti incidenti sul lavoro sono riconducibili a ritmi e orari di lavoro impossibili, precarietà del rapporto di lavoro, esternalizzazione dei servizi, carenza di personale addetto ai controlli, tagli dei servizi di trasporto pubblico, affievolimento del ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Perciò servono il potenziamento del ruolo dello Stato e un sindacato più conflittuale.
Mentre i media tentano di ignorarlo, il summit dei BRICS di Johannesburg cerca di ridisegnare le relazioni economiche internazionali.
Crescono i fallimenti societari negli Usa con decine di migliaia di licenziamenti
Le rare volte in cui la destra sempre più radicale al governo osa mettere in discussione il pensiero unico imperante, la sinistra di governo la critica da destra.
Dinanzi alla svendita di tutti gli ideali da parte chi, nell’immaginario comune, li dovrebbe rappresentare, l’unica efficace alternativa al non voto, rischia di apparire il voto di scambio, in nome di interessi corporativi. Su questo piano nessuno appare tanto credibile e competitivo quanto la destra radicale.
Il risultato delle elezioni spagnole costituisce una battuta d’arresto dell’estrema destra e conferma la possibilità di una ripresa elettorale della sinistra se si connette con i bisogni e le lotte popolari. Rimane il nodo dell’impronta filoatlantista del governo Sanchez, partecipato dalle sinistre, che deve farci riflettere.
In Polonia e in Ungheria i governi di estrema destra si sono consolidati attraverso interventi sociali selettivi a favore delle classi medie, il controllo del potere giudiziario e dei mezzi di comunicazione. Solo il conflitto sociale può indebolirli e scongiurare il pericolo autoritario.
La proposta di legge del Consiglio d’Europa sul “ripristino degli ambienti naturali” contrappone all’interno del parlamento europeo sostenitori e detrattori, trasversali alle forze politiche. È un problema complesso la cui soluzione non può essere raggiunta esclusivamente all’interno del modello di sviluppo neoliberista.
La condizione dei lavoratori e il loro mancato riconoscimento sociale a causa della strafottenza e della volgarità dell’alta borghesia osannata dai media
Il MES è un’istituzione che pone la finanza al di sopra della democrazia nei paesi che vi fanno ricorso. Ma sono le regole di Maastricht che impediscono altre soluzioni. Non va ratificato e nel contempo va respinta l’architettura dell’Euro. La “sinistra” lo sostiene perché sostiene l’impalcatura dell’Unione Europea. Il governo di destra vi si oppone per motivi di facciata, ma non ne mette in discussione le cause di fondo.
La guerra in Ucraina sta assumendo un carattere che desta viva preoccupazione per gli sviluppi catastrofici che potrebbe assumere. L'obiettivo della sconfitta della Russia e del cambiamento politico al suo interno o è velleitario o promette una terribile escalation. Urge la costruzione di un fronte unitario contro questa prospettiva e contro il governo che la sostiene
La società borghese si autocelebra come «un vero Eden dei diritti innati dell’uomo», ma qui «l’uomo in quanto tale svolge un ruolo piuttosto misero». Basta passare dalla circolazione a alla produzione e ci si accorge che il lavoratore «porta al mercato la propria pelle e non ha null’altro da aspettarsi che la…conciatura».
L'euforia del Governo sullo stato dell'economia del Paese è solo propaganda. Leggendo meglio i dati forniti nelle “Considerazioni finali” di Visco emergono tante criticità e l'intenzione di aggravare le condizioni dei lavoratori.
Le riflessioni di alcuni membri della CGT sulle prospettive della lotta in Francia contro la riforma delle pensioni voluta da Macron, e quali prospettive per la mobilitazione in Italia.
Nell’ambiente di lavoro, dove si realizza la valorizzazione del capitale mediante l’estrazione del pluslavoro, si formano anche ideologie determinanti per il movimento operaio: sembra oggi prevalere una acritica e piatta adesione e deferenza nei confronti delle opinioni e delle direttive del potere, il conformismo.
Le questioni della schiavitù domestica, dello sfruttamento, dei tagli ai servizi, della divisione sessuale del lavoro, della precarietà non possono che divenire centrali per lo sviluppo di un movimento per l’emancipazione della donna che voglia evitare di essere strumento di liberazione solo per le più facoltose.
La lotta per l’eguaglianza a livello dei diritti civili, politici, economici e sociali è stata e resta decisiva. D’altra parte, in momenti e in fasi storiche di debolezza di chi si batte per l’emancipazione della donna, anche la rivendicazione della differenza può tornare, da un punto di vista tattico, utile. Mentre regressiva e controproducente appare sia l’astratta contrapposizione della differenza dei sessi, rispetto alle lotte per l’eguaglianza dei diritti, sia le tendenze a separare la lotta delle donne dal movimento per l’emancipazione dell’umanità.
Una poesia/denuncia dello sfruttamento del lavoro e dell’ecatombe dei diritti dei lavoratori.
I lavoratori francesi dimostrano di essere disposti a lottare fino in fondo per difendere i nostri diritti. E noi?
I provvedimenti governativi sono rivolti al consolidamento della precarietà
Dinanzi all’unificazione europea delle borghesie nazionali, che non disdegnano affatto l’unità d’azione con le borghesie statunitensi o asiatiche nel caso in cui ciò risulti funzionale all’attacco ai salariati, i lavoratori europei devono ricercare forme d’unità necessariamente più ampie.
A gridare all’utopismo dinanzi all’ideale di una società senza classi sono spesso proprio quei liberali o liberaldemocratici che non di rado finiscono con l’espungere le contraddizioni di classe della società borghese esistente, dipingendola di fatto come una società che ha già superato la divisione in classe e le classi in quanto tali, secondo la tesi secondo la quale ci sarebbero, ormai, esclusivamente i ceti medi.
La crisi ecologica in atto, tale da mettere in pericolo la vita sul pianeta, non può essere affrontata senza la consapevolezza che il modello di produzione capitalista, egemone nel mondo, ne è strutturalmente la causa. Pertanto solo il superamento di quel modello produttivo basato sulla sfruttamento dell’uomo sulla natura e dell’uomo sull’uomo può prospettare una via d’uscita da questa crisi.
La delega al governo sul fisco favorisce gli alti redditi, i redditi da capitale, l'evasione e l'elusione fiscale. Il minor gettito sarà a scapito dei lavoratori dipendenti, dei contribuenti onesti, dei bassi redditi e delle prestazioni pubbliche, disegnando uno Stato minimo di tipo ottocentesco.
Come si è giunti alla fase attuale dell’imperialismo? Ecco la nostra posizione sul tema come contributo al dibattito per un’analisi di classe sulla dialettica unipolarismo-multipolarismo.
Poiché su questo importante argomento il nostro collettivo politico ha una visione plurale, abbiamo deciso di dare spazio alle posizioni di singoli compagni, per stimolare un dibattito che parta dai diversi punti di vista e sensibilità.
Se non si vuole accettare la vocazione minoritaria che hanno oggi i puristi ortodossi della sinistra di classe in Italia, bisognerebbe considerare in maniera più dialettica le prospettive che si aprono dopo che il popolo di sinistra si è mobilitato per impedire una ulteriore svolta a destra del Pd e per aprire alla possibilità di un riposizionamento, almeno moderatamente di sinistra, dei democratici italiani.
Poiché su questo importante argomento il nostro collettivo politico ha una visione plurale, abbiamo deciso di dare spazio alle posizioni di singoli compagni, per stimolare un dibattito che parta dai diversi punti di vista e sensibilità.
Ambiguità e contraddizioni della nuova segretaria del Pd
Fra i paradossi dell’attuale conflitto in Ucraina abbiamo da una parte il “democratico” parlamento europeo che punta sull’escalation militare, mentre i vertici del Pentagono sembrano considerare inevitabile il dialogo di pace, dall’altra Israele criticato in Occidente perché non rifornisce apertamente gli ucraini e non in quanto da decenni occupa militarmente almeno due paesi stranieri, violando in modo ben più grave dei russi il Diritto internazionale.