Tentato golpe a Cuba, perché?

L’8 luglio l’annuncio dalla  televisione di Stato mentre Cuba sta attraversando una crisi economica. Grande è la solidarietà internazionale, mentre gli Usa non accetteranno mai che ci sia ai confini un’isola governata da una rivoluzione comunista. 


Tentato golpe a Cuba, perché?

Con le indagini dei servizi di sicurezza del Ministero dell’Interno di Cuba sono stati arrestati Ardenys García Álvarez, che era entrato illegalmente a Cuba via mare con armi pesanti e munizioni, e altre persone residenti sull’isola. Il telegiornale di Cubavisión, lunedì 8 luglio, ha presentato i piani terroristici  e le persone  coinvolte. Le indagini del Ministero dell’Interno sono state rapide e hanno impedito l’attuazione del golpe che era in progetto, diretto e finanziato, ancora una volta, dagli Stati Uniti. Si ricorda che il 7 dicembre del 2023 il governo ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica la lista delle persone ed entità che sponsorizzano il terrorismo contro Cuba.

La sicurezza e la difesa della Repubblica socialista cubana non sono gli unici problemi di Cuba poiché è in corso una crisi economica progressiva, tanto che il presidente, Miguel Díaz-Canel, ha ammesso che sull'isola si registrano casi di corruzione e di elevata evasione fiscale sia nel settore statale e sia in quello privato. Per la prima volta Cuba ha chiesto aiuto al “Programma Alimentare dell’ONU” per ricevere generi alimentari di prima necessità.

Il bilancio è in deficit e c’è un'elevata evasione fiscale con un aumento incontrollato dei prezzi per un'inflazione mediamente al 30%, che genera corruzione e aumento della criminalità. Al riguardo, Il presidente, Miguel Díaz-Canel, ha dichiarato che metterà ordine nell’economia dell’isola.

In Rete, a parte i soliti articoli contro Cuba, ci sono i dati di un sondaggio realizzato dall’Osservatorio cubano per i diritti umani (Ocdh), nota ong al soldo dell’Usaid, secondo cui l'89% della popolazione è in povertà estrema mentre il 91% disapprova il governo. Personalmente ho molti dubbi: il campione non è rappresentativo della realtà sociopolitica di Cuba soprattutto per quanto riguarda la disapprovazione del governo. Ricordo che l'11 luglio del 2021 migliaia di cubani sono scesi in piazza per quella che è stata definita la più grande protesta di massa mai vista sull'isola negli ultimi 30 anni. Al centro come protagonista c’era stato il presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel, e oggi c’è una situazione economica più o meno analoga la quale, purtroppo, continua a peggiorare. Nel 2021 si sono registrati scontri con la Polizia nazionale rivoluzionaria, le “Fuerzas Armadas Revolucionarias de Cuba” e i supporter del governo (numericamente quasi uguali), membri dei CDR, che sono scesi in strada per contro-manifestare. Pronta era stata la risposta di Diaz-Canel che, con un comunicato trasmesso da Telesur, aveva chiamato i cittadini fedeli agli ideali della rivoluzione a scendere in piazza per manifestare in difesa di Cuba con la celebre frase: “La orden de combate está dada, a la calle los revolucionarios!”, ovvero “L'ordine di combattere è stato dato, che i rivoluzionari scendano in piazza”. Le manifestazioni di protesta erano state il risultato di campagne sistematiche organizzate contro Cuba proprio nel mezzo della pandemia del Covid, che, anche a causa dell’embargo, aveva causato un blocco economico dell’isola.

Il governo di Cuba per alleggerire la crisi economica in corso sta realizzando delle riforme per un nuovo equilibrio economico. Una di questa consiste in una nuova regolamentazione delle Piccole e Medie Aziende, PMI, settore che avrebbe generato distorsioni e incrementato l’attuale crisi economica. Il primo ministro Manuel Marrero Cruz ha assicurato di non volerle chiudere, dichiarando che è stata la prima volta che in Sessant’anni hanno incrementato quei circuiti economici di attività private in aree economiche dei servizi quali quelli della ristorazione, del turismo, dell’edilizia, e delle forniture alimentari in generale. Questo cambiamento è necessario a quasi tre anni dall’autorizzazione delle piccole e medie imprese private con le quali si è cercato di rilanciare l'economia a Cuba, ma che oggi non sono accettabili perché hanno creato la peggiore crisi economica degli ultimi decenni. Il governo ha deciso di fare un parziale dietrofront con una riforma per cercare di regolamentare il settore. Si deve considerare però che aver introdotto queste nuove forme di organizzazione aziendale in un'economia dominata per l'80% dalle imprese statali non poteva non generare squilibri, ma secondo il governo l’economia dell’isola è andata in tilt per un aumento della concorrenza. Tale aumento di concorrenza, mentre ha garantito i profitti delle aziende, ha sottratto entrate allo Stato sia in dollari e sia in euro, essenziali per le importazioni di cibo e carburante. Il presidente Miguel Díaz-Canel parlando davanti all'Assemblea nazionale, riunita in sessione plenaria, ha dichiarato: “Quello che proponiamo è una nuova organizzazione che garantisca la massima offerta possibile di beni e servizi a prezzi giusti per la popolazione”.

La motivazione della crisi economica di Cuba sappiamo bene che è legata all’embargo posto dagli Usa che dura dal 1962. Questo blocco economico fu imposto da John Fitzgerald Kennedy, 35° Presidente degli Stati Uniti d’America, il quale istituì un “Comitato Speciale per la Sicurezza contro la sovversione comunista” che dichiarò Cuba esclusa dal Sistema Interamericano; quindi dal 7 febbraio 1962, con il "Proclama 3447", Kennedy ampliò anche le restrizioni commerciali varate da Eisenhower nell'ottobre 1960 e impose l'embargo su ogni tipo di scambio.

L’argomento principale, usato già dalla costituzione della Repubblica di Cuba, per giustificare l’embargo, “el bloqueo”, era stato quello che Cuba dava ospitalità ai terroristi. Su questo tema, Il 28 febbraio del 2023, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sul terrorismo globale 2021 (Country Reports on Terrorism 2021) in cui viene riconfermata la decisione arbitraria di mantenere Cuba nel cosiddetto "elenco degli Stati sostenitori del terrorismo". Le sanzioni imposte ai paesi che figurano nell'elenco non solo limitano gli aiuti e gli scambi commerciali con gli Stati Uniti, ma comportano anche notevoli restrizioni finanziarie internazionali che incidono negativamente sulle relazioni commerciali con altri operatori, in particolare con quelli degli Stati membri dell'UE. Cuba era stata rimossa da questo elenco illegittimo nel 2015, subito dopo l'annuncio della normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti, in seguito è stata nuovamente aggiunta all'elenco nel 2021, sulla base del pretesto secondo cui avrebbe ospitato nel suo territorio membri dell'Esercito di liberazione nazionale colombiano nel quadro dei negoziati di pace tra tale organizzazione e il governo della Colombia. Sul tema un’interrogazione è stata presentata al Parlamento europeo per chiedere:

  1. Al di là delle dichiarazioni pubbliche, sono state adottate misure nei confronti delle autorità statunitensi affinché Cuba non fosse reinserita nell'elenco?
  2. Sono state adottate misure per proteggere gli operatori dell'UE dall'impatto extraterritoriale dell'inclusione di Cuba in tale elenco illegittimo?

Il 12 luglio 2024, i deputati della Duma della Federazione Russa però hanno chiesto l’esclusione di Cuba dalla lista dei patrocinatori del terrorismo ed hanno approvato all’unanimità una dichiarazione che reputa l’inclusione di Cuba nella lista unilaterale “un esempio flagrante d’ingerenza nei temi interni di uno Stato sovrano”.

La Rivoluzione di Fidel Castro, che ha dato vita alla Repubblica di Cuba, non si è mai spenta. Cuba ha oggi una popolazione di circa 11 milioni di abitanti, di cui oltre due milioni vivono nella capitale, L'Avana. Con la Costituzione cubana del 24 febbraio 1976 e anche con quella del 24 febbraio del 2019, la Repubblica di Cuba continua ad essere uno Stato socialista di lavoratori, indipendente e sovrano, organizzato collettivamente con libere elezioni in una Repubblica unitaria e democratica. Al Partito Comunista di Cuba (PCC), marxista-leninista, è assegnato il ruolo di avanguardia organizzata dello Stato cubano (art. 5), non propone candidati e né partecipa alle elezioni, non essendoci competizione con altri partiti. Le elezioni si svolgono in due fasi, nella prima i candidati vengono scelti in una sorta di elezioni primarie e l'accettazione della candidatura è subordinata al vaglio del comitato elettorale, successivamente i candidati sono sottoposti al voto del corpo elettorale e devono conquistare la metà più uno dei consensi per essere eletti. Hanno diritto di voto i cittadini cubani incensurati e maggiorenni; l'età prevista per il raggiungimento della maggiore età a Cuba è 16 anni. Gli elettori di una circoscrizione hanno la facoltà di revocare in qualsiasi momento il mandato al delegato o al deputato. Il voto è segreto, mentre lo spoglio è pubblico.

L’economia dello Stato cubano è improntata al socialismo, ma con la ripresa delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, in seguito ad uno scambio di prigionieri tra i due Paesi del 17 dicembre del 2014, di fatto si era avviato un processo di riforme economiche, che ha previsto un’apertura all’iniziativa privata. I presidenti Barack Obama e Raul Castro avevano annunciato di voler riallacciare le relazioni diplomatiche tra i due Stati per favorire i viaggi nei due Paesi e rilanciare l'economia cubana, tanto che Obama aveva annunciato anche di voler revisionare lo status internazionale di Cuba, che era considerata un Paese terrorista, e di voler chiedere al Congresso americano di togliere del tutto l'embargo. Cuba accettò di liberare 53 prigionieri politici e di consentire l'accesso sull’isola agli ispettori della Croce Rossa e delle Nazioni Unite sui diritti umani. Grazie alle modifiche annunciate da Obama c’è stato un aumento del commercio tra le imprese cubane e quelle del resto del mondo. In seguito, Cuba, con un PIL di 100,023 miliardi di dollari nel 2018, è stata classificata dalla Banca Mondiale come un Paese mediamente a reddito medio-alto; tuttavia ha registrato una crescita discontinua anche a causa delle conseguenze debitorie, dovute al picco negativo del PIL del 1993, pari al -14,87%, dopo una costante diminuzione dovuta allo scioglimento dell'Unione Sovietica. Oggi l’economia comunista di Cuba deve fare i conti con l’economia globale e deve fare scelte, purtroppo in condizioni d’incertezza. L’isola deve considerare che non fa parte né dell’area economica degli Usa né di quella dei paesi del Brics, anche se con quest’ultimi ha relazioni ordinarie a livello diplomatico, ma non di scambi commerciali tali da farle raggiungere un equilibrio economico senza crisi ordinarie.

Uscire dalla crisi non sarà facile ma non è impossibile, le produzioni di barbabietole da zucchero, caffè, tabacco certo vanno ri-lanciate insieme al settore del turismo, ma non saranno mai sufficienti per avere a Cuba un equilibrio economico che possa definirsi socialista e tale da garantire servizi pubblici a tutti i cittadini. L’isola presenta poche risorse minerarie, a parte gli importanti giacimenti di nichel e cobalto, anche se non si hanno molti dati sulla loro estrazione e sul loro commercio. Il nichel è un metallo che serve per le batterie ed è impiegato anche per i cosmetici e per colorare le ceramiche. È usato, tramite la nichelatura, per rivestire alcuni materiali depositando sulla loro superficie un sottile strato di questo metallo. Il cobalto viene utilizzato principalmente nella produzione delle batterie al litio e di leghe magnetiche; è un metallo resistente all'usura ed è molto duro. I suoi composti silicati di cobalto e alluminato di cobalto vengono utilizzati per colorare di blu intenso il vetro, la ceramica, gli inchiostri, le pitture e le vernici. Sull’isola purtroppo non si va oltre all’estrazione mentre lo sviluppo di un’industria di lavorazione di queste materie prime darebbe un impulso notevole all’economia dell’isola.

L’embargo non cesserà e il tentativo di golpe che è stato bloccato ne è una prova. Il capitalismo corrente, dominato in prevalenza dagli Usa, vuole che Cuba cessi di essere una Repubblica socialista diretta dal partito comunista. Il capitalismo con il suo esercito di politici presenta continuamente progetti per la pace nel mondo, facendo finta di impegnarsi per alleggerire i problemi di alimentazione nel mondo; tuttavia in concreto agisce soltanto per aumentare i profitti delle multinazionali, pensando soltanto alla sua ricchezza finanziaria, e per avere il dominio su Cuba non esista ad organizzare golpi.

04/08/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Felice di Maro

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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