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Sabato, 24 Giugno 2023 00:46

La guerra, la Nato e l'Europa

La guerra in Ucraina sta assumendo un carattere che desta viva preoccupazione per gli sviluppi catastrofici che potrebbe assumere. L'obiettivo della sconfitta della Russia e del cambiamento politico al suo interno o è velleitario o promette una terribile escalation. Urge la costruzione di un fronte unitario contro questa prospettiva e contro il governo che la sostiene

Nello scenario sempre più preoccupante dell’escalation militare nella guerra in Ucraina, a Napoli si terrà un’assemblea pubblica (il 22 giugno) per rilanciare il movimento contro la guerra e le sue ripercussioni sociali con parole d’ordine chiare che possano portare a una lotta unitaria e incisiva: cessate-il-fuoco, soluzione politica del conflitto, diverso ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e nel mondo, politica di cooperazione internazionale, ratifica del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, politica economica alternativa, salario minimo legale, ripristino della scala mobile, nazionalizzazione dei comparti fondamentali della produzione, lotta contro il carovita, programmazione democratica e sociale delle produzioni e dell’economia.

Generalmente il saggio popolare di Lenin sulla fase suprema di sviluppo del capitalismo è considerato ideologico, nel senso deteriore del termine, dagli interpreti borghesi. La maggioranza dei marxisti e comunisti occidentali ritiene il saggio di Lenin una grande opera dal punto di vista storico, ma necessariamente datata al giorno d’oggi. Al contrario, nel presente articolo, cercheremo di mostrare come l’interpretazione di Lenin sia paradossalmente più attuale oggi di quando fu scritta.

Intervista di Fosco Giannini ad Alejandro Betancourt dell’Ambasciata di Cuba a Roma.

È sempre indispensabile ricordare i limiti rigorosamente sottolineati da Lenin a proposito del suo celeberrimo libello L’imperialismo fase suprema del capitalismo, per comprende quanto ancora questa opera sia indispensabile a capire le linee profonde di sviluppo della storia e della geopolitica contemporanea.

Sabato, 13 Maggio 2023 01:24

I comunisti e il conflitto in Ucraina

Bisogna sostenere la Russia in quanto di fatto si batte per un mondo multipolare contrastando gli Stati uniti e la Nato, oppure bisogna spingere i soldati proletari di entrambi gli eserciti a fraternizzare e a rivolgere le proprie armi contro gli ufficiali rappresentanti degli sfruttatori delle classi dominanti?

Sabato, 13 Maggio 2023 01:10

Per una sinistra mondiale antimperialista

Un documento dei compagni Alan Freeman e Radhika Desai per il Valdai Club sull’imperialismo che auspica un riposizionamento della sinistra occidentale in senso antimperialista e internazionalista.

Solo i marxisti e i comunisti, che si battono anche per i diritti economici e sociali, hanno consentito il pieno godimento dei diritti politici formali e dei diritti civili negativi alla grande maggioranza del genere umano che ne erano, di fatto, esclusi dagli stessi democratici e liberali che si vantano di averli introdotti e di averne sostenuto la piena applicazione in tutto il mondo.

Venerdì, 28 Aprile 2023 21:06

La situazione è eccellente

La profonda crisi globale e le contraddizioni che stanno esplodendo inesorabilmente, oltre a grandi pericoli portano grandi possibilità di cambiamento. I comunisti hanno il compito, alla luce di un’analisi seria e non condizionata dalla propaganda mainstream, di individuare una strategia di azione e di portarla avanti concretamente dove possono incidere sui processi reali di cambiamento.

Il conflitto in Ucraina al momento non ha raggiunto gli obiettivi espliciti e impliciti del governo russo. Inoltre, ha indirettamente contribuito ad approfondire la divisione interna fra le forze comuniste e operaie a livello internazionale. Analizziamo, in particolare, le due principali prese di posizione congiunte di forze comuniste a livello internazionale e, sintetizziamo infine la posizione del segretario del Partito comunista ucraino.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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