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Losurdo, Hegel e la logica della rivoluzione
Nella Logica hegeliana i princìpi della Rivoluzione francese vengono sistemati teoricamente e, perciò, tale opera verrà celebrata da molti rivoluzionari; oltre che, come è noto Marx, anche Herzen, ad esempio, la definirà “l’algebra della rivoluzione”, Lenin stesso la leggerà con grande “passione e partecipazione”, Bakunin porrà l’accento sulla contraddizione oggettiva e sull’antitesi, nonché sui salti qualitativi del processo storico.
Il giovane Hegel e la Rivoluzione francese
Questa indivisa sostanza della libertà assoluta ascende con la Rivoluzione francese al trono del mondo, senza che potere alcuno sia stato in grado di resisterle. Fu un’alba stupenda. Tutti gli esseri pensanti festeggiarono concordemente quest’epoca. Dominò in quel periodo una sublime commozione, l’entusiasmo dello spirito fece rabbrividire la terra, come se allora per la prima volta si fosse attuata la vera conciliazione dello spirito col mondo.
Losurdo, la storia e il salto qualitativo
Le #rivoluzioni producono dei veri e propri #salti qualitativi nel corso storico. Tale categoria non è utilizzata da Hegel solo per decifrare la Rivoluzione francese, ma anche lo sviluppo storico nel suo complesso. L’immagine utilizzata dal filosofo è quella della talpa, immagine cara a Marx.
Lukács e la continuità fra Hegel e Marx
Lukács attribuisce ai limiti storici e sociali della Germania del tempo l’atteggiamento sempre più rassegnato e conciliativo di Hegel: l’arretratezza tedesca assurge così a criterio chiave di spiegazione dei tratti conservatori e dell’idealismo del pensiero di Hegel, nonché del carattere tragico delle sue scelte pratiche e teoretiche.
Grandezza e limiti della società borghese in Marx
Marx considera scientificamente la società capitalista, cioè da un punto di vista storico, perciò non assume mai un’attitudine di critica moralistica, ma analizza gli aspetti progressivi e i limiti storici necessari di tale modo di produzione, indicandone, nella misura del possibile, ipotesi di superamento dialettico.
Losurdo, il ruolo della soggettività e la dialettica del reale
Losurdo, al fine di criticare giustamente quelle interpretazioni di Marx, così frequenti anche all’interno del #marxismo, che tendono a sopravvalutare l’aspetto soggettivo, sfociando in una concezione della prassi volontaristica e “anarchica”, tende però a sottovalutare l’aspetto dell’attività del soggetto.
Hegel e la diatriba sull’ateismo
Il giovane #Hegel aveva già sviluppato una concezione della religione nel senso del #panteismo spinoziano, in netto contrasto con la concezione ortodossa della tradizione ebraico-cristiana, che considera la divinità come una persona.
Lukács e il giovane Hegel
L’intento lukacciano è quello di stabilire una sostanziale continuità tra il pensiero di #Hegel e quello di #Marx, che passa attraverso l’eredità di quanto c’è di più progressivo e innovativo nella filosofia del primo, e segnatamente della dialettica.
Losurdo: la categoria del negativo e la teoria della rivoluzione
Quando un ordinamento politico-sociale non riesce a controllare e a incanalare l’insopprimibile spinta al mutamento, quando non riesce a padroneggiare la #negatività che circola inevitabilmente nelle sue strutture, è allora condannato a essere #spazzato via.
Lukács, Hegel, Marx e la categoria della mediazione
Come mostra #Lukács, Marx, appropriandosi della categoria della mediazione e svolgendola materialisticamente, attua nella sua teoria rivoluzionaria il superamento-inveramento del pensiero di #Hegel.