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Hegel e il carattere reazionario della religione
Non solo le idee nazionali sono anche il frutto del cosmopolitismo illuminista della rivoluzione francese, ma in Hegel, a differenza di pensatori più conservatori, non vi è tendenzialmente opposizione tra mito greco e lotta per l’unificazione nazionale dei principati tedeschi, come del resto tra universalità razionale e interesse storico-positivo.
Hegel e la diatriba sull’ateismo
Il giovane #Hegel aveva già sviluppato una concezione della religione nel senso del #panteismo spinoziano, in netto contrasto con la concezione ortodossa della tradizione ebraico-cristiana, che considera la divinità come una persona.
La contrapposizione fra religione popolare e cristianesimo nel giovane Hegel
Hegel contrappone la concezione pubblica della religione popolare alla concezione privata del cristianesimo
Kant e il giovane Hegel
Il giovane Hegel distingue nettamente la concezione morale della religione dalle altre, definite “utilitaristiche”, in quanto volte a conquistare il favore della divinità mediante pratiche esteriori. Del resto, egli rinviene l’origine stessa della religione nel sentimento morale dell’uomo, ovvero nel senso interiore del giusto e dell’ingiusto, nel sentimento che al torto debba seguire la punizione e all’agir bene la felicità.
Il regno di dio sulla terra quale realizzazione pratica della filosofia
Hegel si trasforma ben presto dal vecchio – come lo avevano soprannominato i suoi compagni – in uno dei principali animatori di un circolo rivoluzionario; correva l’anno 1789 e a Parigi la Bastiglia, simbolo dell’Ancien Régime, crollava sotto i colpi del popolo insorgente.
Il giovane Hegel e l’Illuminismo
Esclusivamente mediante una radicale storicizzazione delle categorie ancora astratte e fondate sulla riflessione intellettuale dell’illuminismo, Hegel apparirà in grado di rendersi autonomo da quella tradizione, dopo averla fatta pienamente propria.
La centralità nella formazione di Hegel della cultura classica e illuminista
Il giovane Hegel critica le astratte elucubrazioni intellettualistiche della cultura allora dominante, della vulgata illuminista, cui contrappone, tramite il magistero di Rousseau e Lessing, il modello della cultura greca e indirettamente una concezione del mondo che non perde di vista le origini empiriste e materialiste della cultura illuminista.
Le potenzialità della formazione di Hegel
Hegel coglie il limite elitario della rivoluzione culturale illuminista mostrando, con un’attitudine rousseauiana, i lati oscuri del progresso storico prodotto dalla modernità borghese.
Hegel e i diligenti anni di Stoccarda
La formazione ginnasiale di Hegel è improntata all’illuminismo e all’ammirazione per la cultura classica, che contrappone ai secoli oscuri del medioevo.
La concezione hegeliana del tragico negli anni di Stoccarda
La formazione illuminista del giovane Hegel decisamente opposta a quella concezione “romantica e mistica” che gli attribuiranno diversi interpreti decisamente sopravvalutati.