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Gaza, Palestina!
La causa degli abitanti di Gaza, dei contadini palestinesi della Cisgiordania è divenuta la causa di chi si batte per una società più giusta in Italia, negli Stati Uniti, in Germania, in Francia e in tutto il mondo.
Lev Tolstoj, voce dell’internazionalismo
Il pensiero di Tolstoj diverge in diversi punti dal pensiero marxiano, tra cui l’idea di rivoluzione, la concezione del denaro e l’ammissione della violenza nella lotta politica, ma lo scrittore resta un riferimento per il pensiero internazionalista per il suo progetto di emancipazione degli uomini dal potere e dalla violenza.
Rivoluzione nazionale, nazionalismo e internazionalismo
Troppo spesso a sinistra si tende a concepire l’internazionalismo come una negazione semplice, assoluta del nazionale e non come una negazione determinata, un superamento dialettico che toglie quanto di limitato c’è nella prospettiva nazionale, tesaurizzandone al contempo gli aspetti positivi e ancora validi.
Le ragioni della pace
L’irrazionalità, l’immoralità, l’ingiustizia della violenza, dell’oppressione dello sfruttamento, del classismo, del nazionalismo e della guerra versus la razionalità, l’eticità, la moralità, del dialogo, della solidarietà, della cooperazione, della pace, dell’internazionalismo e del comunismo.
America Latina: come le rivoluzioni trasformano il continente e cambiamo il mondo
Il 10 giugno, in provincia di Udine, si svolgerà un interessante convegno sull’influenza che le rivoluzioni e i tentativi di trasformazione sociale in America Latina hanno sugli equilibri mondiali, in funzione antimperialista.
Cina socialista, nuova via della seta e impegno internazionale per la pace
Le riviste comuniste “Cumpanis” e “Gramsci Oggi” organizzano a Milano un'iniziativa pubblica sulla Cina socialista, la nuova via della seta e l'impegno internazionale per la pace.
Prospettiva internazionale, punto di partenza nazionale
Avendo quale fine la direzione politica in frangenti storicamente decisivi per la propria classe di riferimento, il partito rivoluzionario dovrà avere per Gramsci l’elasticità necessaria a adattarsi ai compiti inediti che impone la fase sulla base dei rapporti complessivi di forza nel paese determinato e sul piano internazionale.
Internazionalismo e internazionale in Gramsci
Il nazionalismo è una escrescenza anacronistica nella storia italiana, di gente che ha la testa volta all’indietro come i dannati di Dante. La missione di civiltà del popolo italiano è nella ripresa del cosmopolitismo romano e medioevale, ma nella sua forma più moderna e avanzata.
Nazionale e internazionale nei Quaderni del carcere
Gramsci rigetta l’interpretazione meccanicista del marxismo secondo la quale dal cosmopolitismo preborghese si potrebbe giungere all’internazionalismo solo passando attraversando la tappa intermedia del nazionalismo; in presenza di una cultura cosmopolita tale passaggio sarebbe, in effetti, anacronistico, antistorico e persino contrario alla cultura nazionale.
Internazionalismo e cosmopolitismo in Gramsci
Mentre le grandi potenze, proprio in quanto hanno una politica interna che determina quella estera, serbano per questo una relativa autonomia internazionale, per gli Stati più deboli, al contrario, sarà più problematico fissare una propria linea di condotta autonoma sia sul piano internazionale che su quello nazionale.