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Partito autonomo del proletariato, partito social-democratico, frazione dei socialisti scientifici in un partito riformista, Lista della pace, entrismo in una forza progressista di massa? Quali prospettive di ricomposizione della sinistra di classe in Italia, altrimenti condannata all’irrilevanza di una Cassandra.

Contro le opposte tendenze di chi intende conformarsi all’attuale corso del mondo e chi mira allo splendido isolamento dell’anima bella che in nome dell’eccellente non fa nulla di buono, una prospettiva che tenga insieme l’esigenza di costruire un fronte ampio contro le politiche guerrafondaie e liberiste e la necessaria lotta al suo interno per l’egemonia della sinistra radicale

Il salario minimo è sostenuto da un ampio fronte, dalle opposizioni parlamentari a quelle sociali. Questa rivendicazione, con tutti i suoi limiti teorici, può svolgere una funzione di costruzione di un blocco sociale con una diversa prospettiva di società.

Sabato, 08 Luglio 2023 00:11

Sì a un fronte unitario contro la guerra

Un intervento a proposito del nostro editoriale della settimana scorsa. Una riflessione sullo stato della guerra fra Russia e Ucraina che pubblichiamo volentieri.

Sabato, 18 Febbraio 2023 00:02

Prima che sia troppo tardi

I risultati elettorali impongono la necessità di costruire un nuovo fronte ampio per la sinistra di classe.

Venerdì, 08 Aprile 2022 16:11

Il congresso del PCI e l’unità da costruire

A Livorno, il 25, 26 e 27 marzo scorsi si è tenuto il secondo congresso del Partito comunista italiano: al centro dell’attenzione l’unità dei comunisti e la costruzione di un fronte unico della sinistra di classe, entrambi temi cari al nostro collettivo. “La Città Futura”, presente ai lavori, ha portato il suo saluto.

Ringraziamo la C.S.I. e pubblichiamo questo appello pervenutoci per alimentare il dibattito attorno a questo tema che ci è caro, per quanto, come noto al nostro lettore, il collettivo politico La Città Futura sia in alcuni passaggi diversamente persuaso in ordine alle prospettive utili all’unità dei comunisti.

Venerdì, 14 Maggio 2021 18:01

Il Komintern e il fascismo – Seconda parte

Negli anni dell’avanzata fascista in Europa, il Komintern analizza tale fenomeno individuandone il carattere internazionale, la natura di classe in quanto manifestazione del potere capitalistico in crisi. Fino all’avvento del nazismo al potere, l’azione antifascista dei partiti comunisti e la stessa applicazione della tattica del fronte unico proletario è fortemente condizionata e limitata da un drammatico spostamento a destra delle correnti maggioritarie della socialdemocrazia, le quali aprono di fatto la strada al fascismo in Germania. Tuttavia, alla metà degli anni ’30, il Komintern saprà riprendere l’ispirazione unitaria della politica di fronte unico ampliandola e trasformandola, sul terreno dell’iniziativa e della lotta di massa, nella strategia dei fronti popolari antifascisti.

Venerdì, 12 Febbraio 2021 21:06

Il Komintern e il fascismo – Prima parte

In questa prima parte dell’analisi sull’atteggiamento dell’Internazionale Comunista riguardo al fenomeno fascista, si mette in evidenza come il Komintern abbia rilevato fin dalla marcia su Roma la pericolosità del fascismo e il suo carattere internazionale in quanto espressione della crisi mondiale del capitale, e abbia individuato nella tattica del fronte unico la modalità per combatterlo.

La nascita del Pcd’I con la scissione di Livorno va collocata nel contesto dell’Ottobre russo e degli altri avvenimenti mondiali pregressi (Grande Guerra) e contemporanei (fatti di Ungheria e Germania), nonché con il biennio rosso, l’avvento del fascismo e l’inadeguatezza politica dimostrata dal Psi. L’evoluzione della linea politica del nuovo partito è condizionata dalle differenze tattiche di Bordiga e Gramsci e dal rapporto con la III Internazionale.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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