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Hegel illuminista e laico
L’interesse per la sensibilità, lungi dall’essere posto da Hegel in contrapposizione al primato della ragione sulla natura, è dettato da una preoccupazione di carattere realista, in quanto sebbene l’empirismo non è in grado di porre princìpi, d'altra parte se si deve operare sugli uomini, questi vanno presi come sono, e vanno ricercati gli impulsi e i sentimenti buoni da cui la natura dell’uomo può essere nobilitata.
Recensioni a Storia e coscienza di classe
Le accuse più ricorrenti a Storia e coscienza di classe sono di idealismo, di soggettivismo e di deformazione del #marxismo, per avere escluso la natura dalla considerazione #dialettica.
Losurdo e l’essere sociale in Hegel e Marx
La riflessione di Marx è tutta volta a stringere il nesso dialettico necessità-libertà, teoria-prassi, attraverso l’interazione soggetto-oggetto, circostanza-uomo e, nei termini del materialismo storico, struttura-sovrastruttura.
Lukács e la reificazione
A parere del giovane Lukács il compito dell’unificazione del dualismo di soggetto e oggetto – oscuramente avvertito e lasciato cadere da Kant – viene ripreso da Hegel, il quale se da un lato interpreta il criticismo come la filosofia della scissione per eccellenza, dall’altro è ben lungi dall’addossarne la causa all’arbitrio o ai limiti del filosofo Kant.
Il giovane Hegel e il dualismo kantiano
Nel complesso tentativo di trovare un accordo tra intelletto e sensibilità, che caratterizza in modo più o meno cosciente quasi tutti gli scritti del giovane Hegel sulla religione, è ravvisabile l’influenza di Schiller che, proprio allora, avviava un’elaborazione autonoma della filosofia critica, cercando di superare il dualismo fra ragione e sentimento, trascendentale e storico.
Hegel e l’ipocondria dell’impolitico
L’ipocondria, questa incapacità di riconoscersi nel reale ovvero la saccenteria del dover essere, non corrisponde certo a uno spirito portato all’attivismo e all’innovazione nei confronti della realtà, ma ha come risultato principalmente l’immobilismo e l’impotenza politica.
Marx e il dualismo che mina l’universalismo dei diritti umani
Il confronto del giovane Marx con i diritti umani non è sistematico, né immediatamente rivolto alla cosa stessa, ma è mediato dalla critica all’uso ideologico che ne fa l’opposizione liberal-democratica tedesca e alla necessità di portare a termine il parricidio nei confronti della filosofia hegeliana.
Hegel, Marx e l’essere sociale
Hegel diviene progressivamente cosciente dello spessore dell’oggettività sociale, dalla quale non è possibile e non è lecito evadere, anche quando, anzi soprattutto quando si nutrono ambiziosi progetti di trasformazione del mondo; ogni volta che la coscienza pretende di atteggiarsi sovranamente rispetto all’essere sociale, questo finisce per avere la meglio.
Religione razionale e popolare
Solo nella prospettiva della difesa del primato della concezione razionale della religione sulle sue declinazioni positive e della necessità di difendere il piano storico-fenomenico dal disprezzo con cui lo consideravano i sostenitori dell’ortodossia è possibile intendere l’interesse del giovane Hegel per la religione.
Marx apud Hegel
Secondo Losurdo, la filosofia di Hegel non solo non è imputabile di coscienzialismo, ma neanche di idealismo storico e lo dimostra mettendo a confronto la diversa spiegazione di Hegel rispetto ad autori come Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill riguardo una tematica politica che si presenta tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.