Cultura

L’asserita razionalità dello Stato moderno hegeliano non è che raziocinio, in quanto non si dimostra in grado di togliere nel reale l’esistente, cioè di regolamentare il particolarismo della società civile ma ne costituisce la copertura ideologica sancendo giuridicamente quale diritto umano la proprietà privata.

La stessa politica coloniale italiana è sorta come surrogato alla mancanza di coraggio della classe dirigente che, incapace di risolvere la questione meridionale mediante una riforma agraria, prospettava al contadino affamato di terra il miraggio di terre coloniali da sfruttare.

Nella generale mercificazione dell’umano a opera del capitale, non fa eccezione quella dei sentimenti. I social network sono un potente meccanismo di riduzione del sentimento amoroso a qualcosa di effimero e intercambiabile, spendibile in una logica di marketing del proprio io-profilo.

Il socialismo realizza gli ideali democratici proclamati e costantemente traditi dalla borghesia, consentendo alle masse sfruttate, alienate dal lavoro salariato e passivizzate politicamente, di riappropriarsi dei mezzi di produzione e sussistenza per poter partecipare attivamente alla gestione dello Stato.

La ferocia della guerra, in Bosnia come in altri luoghi del mondo, nei confronti dei bambini, spaventati, violati, mutilati,  pur non avendo nessuna colpa da espiare.

Tragicismo, utopismo e dialettica: questa è la via originale di Lukács a Marx, ma la sua personale esperienza anch’essa costellata dal dubbio e dalla disperazione è, inoltre, paradigmatica del travaglio di un’epoca.

La personalità e la parabola politica di Giosuè Carducci è emblematica del complesso rapporto tra intellettuale e movimento politico, continuamente oscillante tra esigenze di autonomia e necessità organiche di un'organizzazione strutturata. Se l'individualismo lirico rischia di sfociare in posizioni idealistiche, l'intellettuale organico può essere schiacciato da meccaniche che ne cancellano l'autonomia.

Sebbene i primi quadri del proletariato fossero meno raffinati dal punto di vista teorico rispetto alla sinistra hegeliana, essi non si baloccavano con concetti astratti, ma s’adoperavano per una loro sperimentazione pratica, ancora inadeguata in quanto fondata su basi concettuali deboli.

Vi è una prima fase espansiva del modo di produzione capitalistico che perdura sino al sorgere, con la crisi, dell’affermarsi della fase imperialista, di cui Gramsci delinea le principali caratteristiche.

Il 19 luglio 2018 il Parlamento Israeliano ha approvato a maggioranza la legge sullo “Stato-Nazione” che ha fatto di Israele, contro il diritto internazionale, uno “Stato Etico” e ha sancito la natura d’Israele come “Stato Ebraico” cioè Nazione per soli Ebrei (gli altri abitanti non ebrei che vivono in Israele – cristiani, mussulmani, atei, drusi e beduini ecc. – sono così diventati cittadini di serie B con diritti ridotti).

I piccoli borghesi europei non riuscivano nemmeno a immaginarsi che le future rivoluzioni in oriente (come la storia seguente ampiamente dimostrerà) saranno rivoluzioni contro il capitale, ancora più di quanto l’era stata la Rivoluzione socialista in Russia.

Nella circostanza della scomparsa di Gino Strada l’Autore ha scritto “una lirica - non rivolta direttamente a lui che di sicuro non avrebbe gradito ché non aveva alcuna necessità del comune consenso - giusta per ravvivare all'attenzione la qualità del suo esempio” di lotta fino alla fine contro le guerre, le ingiustizie e le devastazioni del Pianeta.

L’attivazione in senso politico dell’etica nel giovane Lukács si sviluppa parallelamente ai grandiosi eventi storici che sconvolgono l’Europa e il mondo intero: la Rivoluzione d’ottobre, interpretata in chiave utopico-messianica.

Con viltà Trump, solo per acquisire un basso consenso, è giunto a strumentalizzare la morte somministrata per legge rimettendo in moto le esecuzioni capitali così scegliendo di intestarsi la natura criminale connaturata con quella legge efferata.

Lo stesso mare delle nostre vacanze è il cimitero di esseri umani che cercavano una vita migliore: l’abitudine a voltare lo sguardo è complicità.

Secondo Gramsci è indispensabile sviluppare una tattica specifica, prepararsi per una lunga “guerra di posizione” volta a conquistare le “casematte” della società civile, prima di poter affrontare l’avversario di classe in una “guerra di movimento” in campo aperto.

Invettiva contro “l’avidità danaromane” che ci sta sommergendo di lutti e di rovina.

Nella Prussia di Marx la componente più moderna e produttiva della società civile era ostacolata nel suo sviluppo e stentava a svolgere in contraddizione la sua opposizione allo Stato feudale, non essendo in grado di riconoscersi come classe e di unificare nel conflitto i propri interessi particolari nel fondamento di un nuovo modo di produzione.

La feccia umana e politica di chi attinge con il populismo ai bassi istinti di odio di un popolo disilluso e abbrutito.

Le concezioni neoidealiste che considerano già presente l’eguaglianza sono per Gramsci un derivato logico delle più scempie e razionali teorie democratiche, fondate sull’utopia, regressiva dopo lo sviluppo del materialismo storico, di una natura umana identica e senza sviluppo.

Il ruolo, nella crisi, del tipico personaggio politico opportunista e degli intellettuali che lo incensano. Un film già visto, purtroppo, molte volte.

Ogni questione determinata non può mai esser risolta ricorrendo a una citazione dei classici del marxismo, ma mediante lo studio concreto del problema nelle sue specificità e in rapporto con le esigenze pratiche dell’azione politica.

La centralità del conflitto capitale-lavoro va ribadita contro chi propone l’equivalenza delle contraddizioni sociali: da quelle di genere a quelle etniche, generazionali o religiose. Solo all’interno della prospettiva della lotta di classe assumono la giusta rilevanza anche tutti gli altri.

La miseria umana dell’utilitarismo piccoloborghese e dei disvalori che porta con sé.

In Lukács si fa strada la consapevolezza che l’etica, per poter incidere effettivamente sull’esistente, deve convertirsi in prassi reale sorretta da una teoria della trasformazione sociale, nella quale l’elemento dialettico di derivazione hegeliana diventa determinante.

Prive di una direzione consapevole, ovvero in mancanza del partito rivoluzionario che ne costituisce l’avanguardia organizzata, secondo Lenin le masse non sono in grado di andare al di là di lotte economiche, tradeunionistiche, volte ad alleviare la propria tragica condizione di sfruttamento.

Marx muove dal dualismo intrinseco allo statuto dei diritti umani, che ne lede l’universalismo, in quanto risultano sdoppiati – sin dalla prima Dichiarazione – in diritti de l’homme e du citoyen, riproducendo la scissione caratteristica dell’età moderna fra società civile e Stato.

Tanto le religioni che affermano l’eguaglianza degli uomini come figli di Dio o le filosofie che affermano la loro uguaglianza come partecipanti della facoltà di ragionare sono state espressioni di complessi movimenti rivoluzionari che hanno posto gli anelli più potenti dello sviluppo storico.

Rivendicazione delle radici laiche della civiltà occidentale.

La frase sovracitata di Marx si riferiva a Lafargue e ai “collettivisti”, a quel tempo tacciati col termine dispregiativo di “marxisti”, non certo al sistema teorico a cui Marx, insieme a Engels, diede il massimo contributo.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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