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Riflessione  in vista della protesta del 26 ottobre

Solo il razzismo può giustificare le spaventose malefatte dell’imperialismo, per cui uno stesso crimine viene presentato come assolutamente imperdonabile se è compiuto da chi, di fatto, si contrappone alla illimitata volontà di potenza imperialista, mentre diviene un effetto collaterale se è perpetuato nel nome di quest’ultima.

La minoranza sfruttatrice, per mantenere il proprio dominio sulla grande maggioranza degli sfruttati, la deve dividere scatenando guerre fra poveri. A tale scopo fomenta la xenofobia, che riduce i lavoratori immigrati a nuovi schiavi e trasforma il proletariato da classe potenzialmente rivoluzionaria in plebe moderna.

È il vecchissimo e sporco giochino del divide et impera

Venerdì, 21 Ottobre 2022 20:32

Il razzismo fattore costitutivo del neoliberismo

La scienza ha ormai definitivamente accertato che non esistono razze umane, essendo anzi Homo sapiens una specie molto omogenea. Ciononostante, il mito della razza è ancora largamente diffuso, retaggio storico di un pregiudizio che ha rappresentato e tuttora rappresenta un potente fattore di discriminazione funzionale ai sistemi economici basati sulla diseguaglianza e sullo sfruttamento della forza lavoro, servile e salariata.

Venerdì, 06 Agosto 2021 00:22

li fermeremo sul mare

Lo stesso mare delle nostre vacanze è il cimitero di esseri umani che cercavano una vita migliore: l’abitudine a voltare lo sguardo è complicità.

Venerdì, 23 Luglio 2021 21:46

un’aquila no

La feccia umana e politica di chi attinge con il populismo ai bassi istinti di odio di un popolo disilluso e abbrutito.

Numerosi stratagemmi sono volti a disgregare e contrapporre gli sfruttati fra di loro, favorendo la guerra fra poveri che distrae dall’unica guerra realmente liberatoria per tutti: la guerra agli sfruttatori.
I motivi e le forme di lotta delle popolazioni boliviane contro il governo violento e razzista, usurpatore di quello legittimamente eletto, e per richiedere l’effettuazione di regolari elezioni.
La vicenda di Mondragone, Gelsenkirchen e Bologna ci mostrano come l’emergenza sanitaria abbia coinciso con la costante violazione dei diritti dei lavoratori e dei diritti sociali dei soggetti più vulnerabili.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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