Recensioni

Gramsci diviene sempre più decisamente uno dei più significativi punti di riferimento del comunismo, del marxismo e, più in generale, della sinistra. Proprio perciò aumentano costantemente le operazioni revisioniste e rovesciste dell’ideologia dominante, volte ora a condannare Gramsci come cattivo maestro di una ideologia totalitaria, ora tese a contrapporlo ai principali esponenti del suo partito, sostenendo una sua conversione al pensiero liberale attraverso una presunta abiura del comunismo.

Recensioni di classe alla imperdibile serie Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare, alla eccezionale serie tv Daily Alaskan, al significativo film Profeti, all’avvincente thriller L’ultima notte di amore, alle divertenti commedie Romantiche e Vicini di casa e all’insostenibile film postmoderno: La primavera della mia vita.

Il sociologo Leone e il sacerdote Florio scrivono un libro a quattro mani.

Antonio Gramsci è oggetto non soltanto di studi ma anche di polemiche che negli ultimi anni hanno conosciuto una notevole recrudescenza, segnale in fondo di una inesausta vitalità del pensiero di uno degli autori italiani più studiati e tradotti a livello internazionale.

Telegrafiche e irriverenti recensioni di classe al sottovalutato film L’immensità, al bel documentario Ennio Flaiano, straniero in patria, al degno di interesse Orlando, all’intrigante Ti mangio il cuore, alla divertente commedia I migliori giorni, all’interessante Il primo giorno della mia vita, al commuovente Monica, al piacevole Il grande giorno, al reazionario Mixed by Erry, al noioso Brado, all’insostenibile Dante, al del tutto inutile In viaggio, al pessimo Marcel!, al sopravvalutato Amanda, all’inguardabile L’ombra di Caravaggio, al davvero insopportabile DiabolikGinko all’attacco!

Nel nostro corso di formazione stiamo affrontando la storia universale e i momenti salienti della storia della filosofia cercando di intenderli, come intellettuale collettivo, nel modo più scientifico e critico possibile, cioè nella prospettiva del marxismo quale materialismo storico e dialettico e filosofia della prassi.

Recensione di un breve saggio di Andrea Vento e Federico Oliveri, apparso su “Scienza&Pace Magazine”, che fa il punto sulle dinamiche in atto nel continente latinoamericano.

Recensione della raccolta di articoli degli ultimi anni di vita del grande studioso marxista Alessandro Mazzone, a cura di Roberto Fineschi.

L’imperialismo crea la possibilità economica di corrompere gli strati superiori del proletariato e, in tal modo, di alimentare, forgiare e rafforzare l’opportunismo

Il fatto che la terra sia già spartita costringe, quando è in corso una nuova spartizione, ad allungare le mani sui paesi di qualsiasi genere, e, in secondo luogo, per l’imperialismo è caratteristica la gara di alcune grandi potenze in lotta per l’egemonia, cioè per la conquista di terre, diretta non tanto al proprio beneficio quanto a indebolire l’avversario e a minare la sua egemonia.

Brevi e critiche recensioni al notevole film Una mamma contro G.W. Bush, all’interessante film Foerver young, al significativo film di Bellocchio Rapito, all’emozionante Grazie ragazzi con Albanese, al toccante e tragico Spaccaossa, al cortometraggio italiano premiato come il migliore dell’anno, al discutibile Princess, al piacevole Margini, al noioso Chiara, al deludente Astolfo, all’insostenibile Il pataffio, al sopravvalutato Colibrì.

La società cinese contemporanea (Anteo Edizioni, 2023) ripercorre i risultati ottenuti dalla Repubblica Popolare Cinese dalla vittoria della rivoluzione ad oggi in ambito economico e sociale, senza tuttavia tacerne le aporie e le possibili criticità che potrebbero presentarsi in futuro.

La più famosa opera di Milan Kundera parte dal presupposto di essere un romanzo filosofico, ma per la sua evanescente leggerezza letteraria e per il suo dogmatico pregiudizio politico si riduce a un pamphlet anticomunista che, per il suo schierarsi nel campo ideologico liberale, nulla racconta della vera società socialista cecoslovacca dell’epoca nelle sue inevitabili contraddizioni e problemi.

La compiuta spartizione del mondo fra grandi potenze è una caratteristica fondamentale della definizione stessa del capitalismo nella sua fase imperialista, che non può che comportare l’inizio dell’epoca delle guerre imperialiste, che saranno necessariamente sempre più micidiali se non verranno ostacolate dall’affermazione del socialismo.

Recensioni di classe alla seconda stagione della serie tv Perry Mason da non perdere, all’ottimo documentario Sergio Leone – L'italiano che Inventò l’America, alla ormai classica serie Succession, giunta alla sua quarta e ultima stagione, e all’immotivatamente sopravvalutato film Otto montagne.

Carlos Martinez, condirettore di Friends of Socialist China, ha recentemente pubblicato il libro The East is Still Red (L’Oriente è ancora rosso). Come argomenta Radhika Desai, “in un mondo in cui la sinistra ha perso la capacità di distinguere tra imperialismo e liberazione; in un mondo che non riesce a capire quanto siano state rivoluzionarie le conquiste dei socialismi realmente esistenti, Carlos Martinez fa risplendere la luce della sua prosa cristallina e della sua acuta intuizione politica e accademica sulle conquiste della Cina, materiali, ecologiche, scientifiche e sociali”.

L’analisi, consegnata al celebre saggio popolare pur limitandosi a una analisi in una prospettiva economica, contiene anche delle importanti considerazioni di grande attualità su come le strutture influenzino profondamente le sovrastrutture in primo luogo politiche.

Recensioni di classe di due serie televisive significative distribuite da Netflix: Vatican Girl: La scomparsa di Emanuela #Orlandi e #Mercoledì.

Il processo storico è per tutti complesso, tortuoso, imprevedibile; ma per coloro che, piuttosto che accettarlo passivamente così com’è, si propongono di orientarlo o influenzarlo, lo scarto fra progetti e speranze iniziali da un lato e sviluppi successivi dall’altro si rivela di un’ampiezza particolare e talvolta dolorosa.

Recensione del libro Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo (a cura di Toni Casano e Antonio Minaldi), Associazione Multimage APS, Firenze 2023, con saggi di Ernesto Burgio, Toni Casano, Alessandra Ciattini, Marco Consolo, Andrea Fumagalli, Gabriele Giacomini, Giorgio Griziotti, Antonio Minaldi, Domenico Moro, Salvatore Palidda, Francesco Parello, Francesco Maria Pezzulli, Marco Pirrone, Sergio Riggio, Maria Concetta Sala, Francesco Schettino e Salvo Vaccaro.

Generalmente il saggio popolare di Lenin sulla fase suprema di sviluppo del capitalismo è considerato ideologico, nel senso deteriore del termine, dagli interpreti borghesi. La maggioranza dei marxisti e comunisti occidentali ritiene il saggio di Lenin una grande opera dal punto di vista storico, ma necessariamente datata al giorno d’oggi. Al contrario, nel presente articolo, cercheremo di mostrare come l’interpretazione di Lenin sia paradossalmente più attuale oggi di quando fu scritta.

Il libro di Michela Ponzani ci presenta i partigiani dopo la Liberazione, non in veste di combattenti ma in quella di imputati di un vero e proprio “processo alla Resistenza”, e utilizzando fonti storiche e giudiziarie ricostruisce il contesto in cui questo processo è stato possibile, restituendo dignità a chi si è sacrificato per la nostra libertà (peraltro da difendere sempre attivamente non dandola per scontata).

Recensioni di classe a un film da non perdere: Till – Il coraggio di una madre, a una serie da vedere: The Dropout, a due film significativi: Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti e Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse, infine a un documentario su David Bowie da evitare.

In Cina: dall’umanesimo di Nenni alle sfide di un mondo multipolare l’ex diplomatico Alberto Bradanini analizza il ruolo della Cina nel mondo contemporaneo, spaziando su tutti i principali temi dell’attualità geopolitica.

Recensioni di classe ai premi Oscar 2023, mai così immeritatamente assegnati, al film autoironicamente postmoderno Bardo – La cronaca falsa di alcune verità, al discutibile film Gli orsi non esistono e alla pessima serie House of the dragon.

È sempre indispensabile ricordare i limiti rigorosamente sottolineati da Lenin a proposito del suo celeberrimo libello L’imperialismo fase suprema del capitalismo, per comprende quanto ancora questa opera sia indispensabile a capire le linee profonde di sviluppo della storia e della geopolitica contemporanea.

Recensione del libro di Benjamin Abelow, con prefazione di Luciano Canfora, edito da Fazi, Roma,2023.

Recensioni di classe al bel film Lo strangolatore di Boston, ai discreti Causeway, Benedetta, The Whale e Living, all’interessante serie Scissione, al modesto film To Leslie, ai sopravvalutati: Raghu, il piccolo elefante (cortometraggio), al film di animazione Marcel the Shell, al documentario Fire of Love, al mediocre Aftersun, all’insignificante cortometraggio An Irish Goodbye, all’insostenibile EO, all’intollerabile documentario apologetico Navalny.

Solo i marxisti e i comunisti, che si battono anche per i diritti economici e sociali, hanno consentito il pieno godimento dei diritti politici formali e dei diritti civili negativi alla grande maggioranza del genere umano che ne erano, di fatto, esclusi dagli stessi democratici e liberali che si vantano di averli introdotti e di averne sostenuto la piena applicazione in tutto il mondo.

Recensioni di classe a tre validi film: Il mostro dei mari, Women Talking – Il diritto di scegliere ed Empire of light, a una discreta serie televisiva e un cortometraggio: Abbott Elementary e Ivalu, a quattro film più o meno sopravvalutati: Bros, Il talento di Mr. C, Nope e Blonde.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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