Inshallah a boy di Amjad Al Rasheed, drammatico, Giordania 2023, voto: 8. Come non di rado accade, i film arabi distribuiti in Italia sono significativi, hanno una struttura neorealista, toccano tematiche sostanziali e sembrano immuni dalla piaga intellettuale del pensiero debole e del postmoderno. Il film analizza in modo esemplare la schiavitù domestica della donna, con dei significativi risvolti sociali con dei personaggi tipici. Peccato che la catarsi e la prospettiva che si apre alla fine è di fatto troppo minimal. Il film è stato stupidamente sottovalutato dalla sedicente “critica”, in particolare della (a-)sinistra.
Volver – Tornare, di Pedro Almodóvar, drammatico, Spagna 2006, voto: 7,5. Film restaurato, candidato agli Oscar per la miglior attrice a Penélope Cruz, vince a Cannes il premio come migliore attrice al cast femminile, fra cui Carmen Maura, e come miglior sceneggiature al regista, nomination miglior film straniero a Golden Globe e Critics’ Choice Awards, premio al miglior film straniero a Nastri d’Argento, disponibile su Sky e Now. Film godibilissimo, con un’ottima protagonista, indubbiamente ben realizzato e sceneggiato, con un contenuto avanzato in particolare sulla questione delle schiavitù domestica delle donne.
Kissing Gorbaciov di Andrea Paco Mariani, Luigi D'Alife, documentario, Italia 2023, voto: 7+. Finalmente un bel film indipendente, godibile e con un contenuto dignitoso. Peccato che le questioni sostanziali siano toccate solo di sfuggita e non proprio nel migliore dei modi, come la vittoria della controrivoluzione in Russia.
La bella estate di Laura Luchetti, drammatico, Italia 2023, disponibile su Now, voto: 7. Film ben fatto e gradevole, a tratti bello, il contenuto, poco attento alla questione politica e sociale, è valido per quanto concerne la questione dell’emancipazione della donna.
Zamora di Neri Marcorè, drammatico, Italia 2023, nomination miglior regista esordiente a Nastri d’argento, voto: 7-. Film certamente piacevole, abbastanza bello e buono. Certo resta un poco superficiale nell’analisi sociale e politica, mentre non è male dal punto di vista dello scavo psicologico.
La storia della principessa spendente di Isao Takahata, animazione, bambini, Giappone 2013, nomination per il miglior film di animazione ai premi Oscar, disponibile su Netflix, voto: 7-. Riproposto in versione restaurata, presumibilmente l’opera più importante di uno dei maestri del cinema di animazione asiatico, il film è certamente ben fatto, a tratti bello e godibile, con un contenuto parzialmente significativo in quanto tocca il tema dell’oppressione della donna, anche aristocratica, nella società tradizionale.
Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi, con Sergio Castellitto, Margherita Buy, commedia, Italia 2024, Miglior attore commedia a Maurizio Lombardi, miglior attrice commedia a Pilar Fogliati e nomination miglior commedia a Nastri d’argento, voto: 6,5. Riuscita satira del mondo dello spettacolo, con bravi interpreti. Per quanto certamente godibile, il plot è troppo debole per poter definire bello questo film.
La mala educación di Pedro Almodóvar con Gael García Bernal, drammatico, Spagna 2004, disponibile su Sky e Now, voto: 6,5. Classico melodramma ben congegnato del grande regista spagnolo riproposto in versione restaurata. Il film è abbastanza coinvolgente, moderatamente bello e con un contenuto appena sufficiente che lo rende alla lunga poco credibile. Almodóvar rappresenta bene la sinistra moderata che si è affermata in Spagna e che punta tutto sui diritti civili perdendo di vista gli altrettanto essenziali diritti economici e sociali.
Galline in fuga - L'alba dei Nugget, di Sam Fell, animazione, bambini, Usa 2023, nomination miglior film di animazione a Bafta, disponibile su Netflix, voto: 6,5. Film gradevole, ben fatto, un prodotto intelligente per i bambini, con spunti molto validi, come la protagonista rivoluzionaria, anche se alle lunghe, sviluppando troppo il tradizionale filone d’avventura, rischia di divenire noioso per i più grandi.
Il punto di rugiada di Marco Risi, drammatico, Italia 2023, miglior soggetto a Francesco Frangipane a Nastri d’Argento, disponibile su Now, voto: 6,5. Film abbastanza piacevole, con un contenuto appena sufficiente e un po’ troppo lungo. Fortunatamente, anche per esigenze di mercato, i registi italiani stanno progressivamente abbandonando il pensiero unico postmoderno.
Parla con lei di Pedro Almodóvar, drammatico, Spagna 2002, miglior sceneggiatura al regista ai premi Oscar e nomination miglior regia, miglior film straniero a Golden Globe, disponibile su Sky e Now, voto: 6+. Fra i film più premiati e i meno validi del regista. Per quanto ben confezionato il film è troppo povero di elementi sostanziali, è poco verosimile e finisce con l’annoiare.
La sposa cadavere di Tim Burton, Mike Johnson, animazione, bambini, Gran Bretagna 2005, candidatura a miglior film di animazione a Premi Oscar e Critics’ Choice Awards, disponibile su Sky e su Now, voto: 6+. Ridistribuito in versione restaurata, il film è abbastanza piacevole, ben confezionato, suggestiva l’animazione e con un contenuto minimal progressista. Pur sfiorando temi come l’inclusione dell’altro, il film resta una merce dell’industria culturale e alla lunga finisce con l’annoiare.
I bambini di Gaza. Sulle onde della libertà di Loris Lai, Usa, drammatico 2024, voto: 6+. Tipico film statunitense, per alcuni aspetti fuori dal mondo e reazionario, per altri aspetti estremamente attuale e progressista.
La bussola – Il collezionista di stelle di Andrea Soldani, documentario, Italia 2023, voto: 6+. Film sopportabile per il suo sfondo storico, anche se manca di spirito critico.
Il campo di battaglia di Gianni Amelio, con Alessandro Borghi, drammatico, Italia 2024, voto: 6. Film noioso, nonostante si occupi di un tema fondamentale come gli effetti della guerra imperialista sui soldati delle classi subalterne. Mancando qualsiasi capacità di empatia con il proprio stesso popolo, tanto il protagonista quanto il regista e i suoi assistenti fanno una pessima fine del tutto gratuita.
Another End di Piero Messina, drammatico, Italia, Francia, Gran Bretagna 2024, miglior soggetto ai Nastri d’argento, in cui ha avuto le nomination per miglior montaggio e sonoro in presa diretta, voto: 6. Il film è ben fatto, ma il tema trattato, collocandosi su di un piano esclusivamente esistenziale, risulta un po’ arido. Di tutti i premi, quello per il miglior soggetto è certamente il meno indicato.
Il gusto delle cose di Tran Anh Hung, con Juliette Binoche, drammatico, Francia 2023, miglior regia al Festival di Cannes, ha ottenuto 3 candidature a César, ha vinto il premio per la miglior fotografia ai Lumiere Awards, ha ottenuto la candidatura a miglior film straniero a Critics’ Choice Awards, voto 6. Merce elitaria dell’industria culturale continentale indubbiamente ben confezionata, ma priva di contenuto sostanziale, alla lunga annoia.
Gloria! di Margherita Vicario, drammatico, Italia, Svizzera 2024, miglior colonna sonora ai Nastri d’argento, dove ottiene anche la nomination a miglior regista esordiente e per i costumi, voto: 6-. Il film sfrutta il femminismo per attaccare la rivoluzione (francese) e sostenere la tradizione reazionaria.
Enea di Pietro Castellitto, drammatico 2023, miglior casting director e nomination miglior regia, attrice e attore non protagonista a Sergio Castellitto, sceneggiatura, scenografia e colonna sonora, disponibile su Sky, Prime e Now, voto: 5,5. Film senza capo né coda, rappresenta bene la pochezza del cinema e dell’attuale Italia.
Weird: The Al Yankovic Story di Eric Appel, commedia, Usa 2023, nomination miglior attore miniserie o film tv a Daniel Radcliffe a Emmy Awards, People's Choice Midnight Madness Award al festival di Toronto, miglior film e attore per la tv a Critics’ Choice Awards 2023, nomination a miglior regista di un film tv o miniserie a DGA - Directors Guild of America Awards, voto: 5. Film parodia, tratto da una storia vera, sopportabile all’inizio, soporifero verso la fine per la mancanza di aspetti sostanziali.
Fremont di Babak Jalali, drammatico, Usa 2023, nomination miglior film indipendente internazionale a Bafta e due candidature a Spirit Awards, voto: 5+. Come troppo spesso accade i film indipendenti tendono al postmoderno e finiscono con l’annoiare.
Totem il mio sole di Lila Avilés, drammatico, Messico, Danimarca, Francia 2023, migliori film in lingua straniera al National Board of Review, Usa 2023 e nomination miglior film straniero a Independent Spirit Awards 2024, voto 5-. Come troppo spesso avviene i film indipendenti e latinoamericani distribuiti nel nostro paese si segnalano per l’essere completamente egemonizzati dalla reazionaria ideologia postmoderna, di provenienza europea occidentale.
L’estate di Cléo di Marie Amachoukeli-Barsacq, drammatico, Francia 2023, nomination miglior attrice esordiente a Louise Mauroy-Panzan a Lumiere Awards 2024, disponibile su prime, voto: 4,5. Il film diviene presto insostenibile per il suo approccio naturalista e, di fatto, minimal qualunquista.
Furiosa. A mad Max saga di George Miller, con Anya Taylor-Joy, azione, avventura, fantascienza, Australia 2024, voto: 4+. Prodotto di mediocre qualità dell’industria culturale, riproduce la fascistoide azione per l’azione, divenendo ben presto una pura perdita di tempo.
Una sterminata domenica di Alain Parroni, drammatico, Italia 2023, nomination miglior regista esordiente, premio speciale della giuria Orizzonti al festival di Venezia, voto: 4. Film programmaticamente autocondannato a riprodurre la tenebra dell’immediato, ben presto diviene insostenibile.
Donnie Darko di Richard Kelly drammatico, Usa 2001, disponibile su Now e Sky, voto: 4-. Non si capisce perché ripresentare in versione restaurata in prima visione un film così mediocre.