Editoriali

Dall’intervista a Natalie Roque Sandoval, vice direttrice di Informazione e Coordinatrice del monitoraggio dell’Alleanza di Opposizione contro la Dittatura.
Femminismo e violenza di genere viaggiano sugli stessi binari del conflitto di classe? Secondo noi si.
Possiamo dirci compagne e compagni, perché conosciamo la realtà, la viviamo e vogliamo cambiarla. Questa è la “pazzia” che è stata lanciata nell’assemblea convocata da Je so’ pazzo.
Il nuovo umanesimo per mettere in moto le idee e uscire dalle gabbie di abitudini schiavizzanti.
Le condizioni oggettive e soggettive che rendono possibile attuare una Rivoluzione.
Cambiano le tecnologie e l'organizzazione del lavoro ma, s dispetto di chi preconizza la fine del lavoro, lo sfruttamento aumenta di intensità e la classe lavoratrice, nonostante la sua frammentazione in mille rivoli, rimane il soggetto principale del cambiamento sociale.
A Raqqa si spegne l’ISIS, i curdi sotto attacco, serve un’intesa per il futuro della Siria.
Che Guevara, l’America Latina e noi.
Alcuni dati di fatto per non parlare in maniera astratta dell'indipendentismo catalano.
I risultati delle elezioni tedesche confermano che i popoli dell'Europa si ribellano ovunque alle istituzioni europee e alle regole di Maastricht, perfino dove la crisi ha morso meno.
Il lavoro fa meno notizia delle primarie del M5S. Sarà che dobbiamo essere ottimisti, come raccontano le classi dirigenti. Ma intanto cresce la precarietà e diminuiscono i salari.
La lettura dei dati Istat mostra che l’unica certezza è l’aumento della precarietà, che si conferma un dato strutturale del lavoro in Italia.
Chi porta il mondo sull'orlo della catastrofe? Donald Trump.
Pensioni, contratto del settore pubblico, diritto di sciopero, crisi aziendali, alternanza scuola-lavoro. Tutte le ragioni per sperare che l'autunno sia più caldo dell'estate.
Le mobilitazioni di queste settimane negli USA mostrano le possibilità che la crisi delle società occidentali apre alle avanguardie politiche, a dispetto di ogni fascinazione geopolitica e contro ogni fatalismo.
Il movimento No TAV continua a mobilitarsi ma quali sono le percezioni e le opinioni di persone comuni non militanti che vivono nella valle in relazione al Festival dell’alta felicità?
Il governo ha intenzione di procedere con la privatizzazione scorporando i rami più redditizi. Il piano aziendale prevede: investimenti nell’alta velocità, acquisizione di gran parte del trasporto pubblico locale e della rete stradale con l’inglobamento dell’ANAS.
Comunità, operai e popoli indigeni. Sostegno e critica nell'Assemblea Costituente.
31 luglio 1992. Venticinque anni di sconfitte.
Una società fondata sullo sfruttamento non può che incoraggiare altra violenza e sfruttamento. Le donne hanno mille motivi per sovvertire il sistema.
Migrazioni: progetti politici per uscire dalle politiche dell’emergenza contro le barbarie a cui assistiamo.
Muore Paolo Villaggio, l’interprete del ragionier Ugo Fantozzi. E a noi non resta che vendicarci presso tutti i Megadirettori Ereditari Dottor Ing. Gran Mascalzon. di Gran Croc del mondo.
Perché i lavoratori hanno bisogno di spostarsi? Per raggiungere il posto di lavoro. Questa necessità è dipendente da una loro libera scelta? La qualifica di utenti, maschera la motivazione sostanziale del loro spostamento, dettata da esigenze ad essi estranee.
In seguito allo sciopero del 16 giugno del trasporto pubblico è tutto un coro di voci per limitare ulteriormente il diritto di sciopero e la risposta della CGIL è inadeguata.
Per una sinistra popolare occorre capire l'importanza dello sporcarsi le mani, altrimenti si può solo aspirare a mantenersi vivi ad ogni elezione. Bisogna, allora, recuperare l’autonomia sacrificata all’elettoralismo.
Fra Pisa e Livorno la principale polveriera del mediterraneo. I comunisti e i pacifisti dicono NO.
Il governo reintroduce i voucher ed il loro abuso a beneficio della medesima, vastissima, platea di committenti.
Il corto circuito di meritocrazia e tagli. E spunta anche l’EXPO.
Per quanti sforzi facciano Repubblica e l’informazione mainstream, non è scomparsa né la classe lavoratrice né l’inevitabile conflitto di classe.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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