Economia e Lavoro

La legge di bilancio per l’anno corrente ingigantisce, moltiplicando il debito, il ruolo dello Stato erogatore e non attore. L’uscita dall’emergenza economica e sanitaria è delegata al capitale.

Lo smart working è una forma di lavoro a cottimo che agevola lo sfruttamento. Occorre impedire che anche dopo l’epidemia venga esteso indiscriminatamente e senza il controllo dei lavoratori organizzati.

È stato sufficiente che Renzi agitasse le acque della maggioranza minacciando una crisi di governo per convincere la cosiddetta sinistra del Pd e Leu a ritirare l’emendamento alla manovra di bilancio che prevedeva la patrimoniale sulle ricchezze sopra i 500mila euro.

Per innovare la Pubblica amministrazione servono tecnologie più efficienti, ma non bastano. Occorre un’imposta patrimoniale, un recupero delle funzioni pubbliche e nuove assunzioni di personale.

I guasti ambientali non sono prodotti dall’umanità in genere, ma dal modo di produzione capitalistico. Il 10% della popolazione produce il 50% delle emissioni di CO2, ma il 75% delle ricadute negative graverà sui popoli del sud. Segue una postfazione di Rodrigo Andrea Rivas.

Il dialogo fra Landini e Bonomi potrebbe rappresentare una svolta epocale nelle relazioni sociali e nel disegno del welfare. Occorre disinnescare l’attacco al contratto nazionale e istituire una patrimoniale per rifinanziare il sistema previdenziale.

Di fronte alla crisi e alla perdita di diritti occorre una piattaforma di lotta per unificare il mondo del lavoro. Di ciò si occuperà la prossima conferenza dei lavoratori comunisti.

La ferocia della crisi capitalista è acuita dalla pandemia. Serve un progetto politico e sindacale che sappia combattere le iniquità strutturali del capitalismo unificando i soggetti colpiti dalla crisi.

Negli ultimi decenni i salari, le pensioni e il potere contrattuale sono crollati. Il rinnovo dei contratti non può essere la contropartita dell’intensificazione dello sfruttamento. L’aumento dei salari deve accompagnarsi alla crescita degli organici e all’aumento delle spese per i settori pubblici.

A pochi giorni dalla conversione in legge del decreto di agosto, i contagi sono in aumento e gli ospedali riaprono le terapie intensive. Cosa succederà ai lavoratori?

La crisi economica si abbatte su una situazione già compromessa. Il sistema bancario va verso la centralizzazione e l’arrembaggio da parte dei capitali stranieri. Le sue specificità costituiscono un ulteriore elemento di debolezza. È sempre più necessario l’intervento pubblico.

 

Il prolungamento produttivo della giornata lavorativa, realizzato sia allungando sia diminuendo l’orario di lavoro, si attua mediante l’accorciamento del tempo che i lavoratori hanno da vivere, nell’usura incondizionata delle energie vitali pur di rendere liquida al massimo possibile la forza-lavoro.
Le regole europee e le misure anti-covid non consentono di esercitare un controllo pubblico dell’economia. Lo Stato dovrebbe riappropriarsi del sistema bancario per poter indirizzare le risorse finanziarie verso obiettivi economici e sociali pianificati.
Confindustria: serve un nuovo grande accordo con le parti sociali, serve una visione alta e lungimirante.
Le politiche liberiste europee, passivamente subite dall’Italia, hanno determinato lo scompaginamento del sistema bancario togliendo allo Stato la leva della politica monetaria e creditizia e ponendolo alle dipendenze della finanza.
Diritti o profitti? Il governo Conte fin qui è stato dalla parte dei profitti, ma per uscire dalla crisi e aprire una prospettiva socialista occorre un ruolo attivo degli investimenti pubblici e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
In Toscana, come in mille altri posti, Acque Spa e le amministrazioni comunali dell'ex Ato 2 non applicano gli esiti dei referendum del 2011 e invece di procedere con la ripubblicizzazione della gestione applicano continui aumenti tariffari.
Nelle società capitaliste non solo non c’è traccia della concreta eguaglianza economica e sociale, ma la stessa eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è del tutto fittizia.
I fondi europei per la ripresa post Covid-19 sono destinati quasi esclusivamente a creare un ambiente favorevole all’aumento dei profitti. Ne fanno la spesa i contratti nazionali di lavoro, il lavoro stabile, la legalità e il carattere dell’istruzione pubblica.
La crisi del capitalismo ha come cause la questione ecologica, la natura dell’accumulazione capitalistica e le crescenti diseguaglianze fra nazioni. L’immissione di liquidità non può risolvere questi problemi. Serve il ritorno del protagonismo delle classi lavoratrici e una politica estera indipendente.
Pur di non parlare di crisi strutturale e irreversibile del modo capitalistico di produzione, pur di non ricordare che l’unica reale alternativa a un generale regresso della civiltà umana è la transizione al socialismo, sedicenti scienziati – di fatto ideologi al servizio degli attuali rapporti di proprietà – teorizzano il “necessario” declino dello stesso Homo sapiens.
La pandemia sta modificando gli equilibri e le strategia e livello internazionale. In Europa sarà un pretesto per ulteriori tagli ai salari e ai diritti sociali. Il Mes e il Recovery Fund sono inadeguati e l’uscita dall’Unine Europea è una condizione necessaria per la realizzazione del socialismo.
Draghi pontifica al meeting di Rimini, ma la ricetta è fare debito a carico delle nuove generazioni, che però dichiara di voler tutelare.

Planet of the Humans pone domande difficili sul fallimento del movimento ambientalista per fermare il cambiamento climatico e salvare il pianeta. Per risponderle intervistiamo il regista.

Planet of the Humans asks hard questions about failure of environmental movement to halt climate change and save the planet. To answer them, we asked its writer and director.

Il governo Conte ostenta un trionfo per l’accordo sul Recovery Fund, ma rischia di affondare nella palude del Comitato Interministeriale Affari Europei o della Bicamerale con in vista la possibilità di una svolta neocentrista che imbarchi Berlusconi. La sinistra? Non pervenuta.
Dal 25 al 29 agosto si terrà a Seriate (BG) la seconda scuola estiva internazionale diretta da Giulio Palermo in cui si parlerà di teoria marxista, istituzioni europee, crisi da coronavirus nel contesto della crisi globale e relative vie di uscita anticapitalistica, con l’obiettivo di porre la scienza al servizio della rivoluzione proletaria.

La famiglia Agnelli-Elkann incassa un prestito di 6,3 miliardi garantito dallo Stato, ne spartisce 5 con gli azionisti e poi annuncia chiusure, cessioni ed esuberi.

Riduzione dell’orario di lavoro e lotta per il salario sociale devono essere i due punti chiave di un programma minimo di classe, indispensabile in una fase non rivoluzionaria come la nostra.

Cinquant’anni fa, di contro al nuovo biennio rosso, la classe dominante reagiva al solito con il bastone e con la carota, ovvero nel primo caso con la strategia della tensione, nel secondo caso con delle riforme volte a spaccare il movimento dei subalterni

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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