Mare e laghi italiani non stanno tanto bene, parola di Goletta verde e dei laghi

Come ogni anno agosto è il mese dei risultati sui campioni prelevati da Goletta verde e Goletta dei laghi nelle acque italiane, che non stanno tanto bene. Occorre allora un piano nazionale per la tutela di mare e laghi che punti su depurazione, piani di adattamento al clima, più aree protette e energie rinnovabili.


Mare e laghi italiani non stanno tanto bene, parola di Goletta verde e dei laghi

I mari e i laghi italiani non stanno tanto bene. È questo il preoccupante risultato a cui è giunta l’analisi compiuta sulla salubrità delle acque nostrane attraverso i prelievi effettuati in 19 regioni italiane e in più punti nei mesi di giugno, luglio e agosto 2024 da Goletta verde e Goletta dei laghi, le due imbarcazioni di Legambiente [1]. Il quadro che ne deriva non è certo edificante per una nazione, come la nostra, circondata in massima parte dalle acque e con tantissimi bacini idrici interni. Dei campioni di acqua dolce e salata prelevati in 394 punti lungo tutto lo Stivale e in 39 laghi dai volontari e tecnici dell’associazione ambientalista, il 36% è stato giudicato oltre i limiti, con 101 punti fortemente inquinati e 39 inquinati. Davvero una pessima notizia. A minacciare le nostre acque sono soprattutto la cattiva depurazione, anche a causa della crisi climatica, che porta piogge improvvise e intense che mettono a dura prova gli impianti, gli scarichi abusivi incontrollati, l’inquinamento industriale e civile. Preoccupa soprattutto lo stato di salute del mare, dove in media si registra un punto inquinato ogni 76 km di costa e i punti con valori superiori al limite risultano in crescita, passando dal 31% del 2022, al 36% del 2023, al 37% di quest’anno. Foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano in mare o nei laghi sono poi anch’essi punti critici per l’inquinamento idrico, tant’è che il 47% dei prelievi complessivi effettuati dalle due Golette (185 su 394) è avvenuto proprio alle foci dei fiumi, con il 59% dei casi risultato oltre il limite (109 su 185). Migliori sono stati invece i risultati dei campioni prelevati nelle acque, sia marine che lacustri, per i quali solo il 14% dei campioni esaminati hanno ricevuto un giudizio negativo (30 punti su 208). La novità di quest’anno per le due Golette sono stati infine i 18 osservati speciali (14 punti lungo la costa e 4 nei laghi Maggiore, Orta, Trasimeno e Bolsena), considerati particolarmente critici per i dati raccolti in precedenza e presso i quali Legambiente, tra marzo e giugno scorsi, ha ripetuto più volte i prelievi, oltre a quello ufficiale. Su 45 campioni prelevati, di cui 32 lungo la costa e 13 nei laghi, il 69% ha mostrato concentrazioni al di sopra dei limiti di legge anche nei mesi precedenti il periodo estivo, che è quello canonico per i prelievi effettuati dalle due imbarcazioni. 

Giunte quest’anno alla 38esima (per Goletta verde) e 19esima edizione (per Goletta dei laghi), le due celeberrime campagne estive promosse da anni da Legambiente, in partnership per il 2024 con CONOU, Novamont, Nuova Ecologia, ANEV e Renexia, si sono avvalse della collaborazione di oltre 200 volontari, che hanno permesso di effettuare i prelievi delle acque e i successivi esami chimici, ma anche di denunciare speculazioni, abusivismo edilizio, opere inutili, incendi, aumento di eventi meteo estremi, tropicalizzazione del mare Mediterraneo, con l’invasione di specie aliene come il granchio blu, e soprattutto la grande emergenza siccità, che ha colpito pesantemente soprattutto le regioni del Sud, con laghi e bacini interni quasi del tutto asciutti, come il lago di Pergusa in Sicilia, ormai ridotto ad una pozzanghera. Un bilancio davvero preoccupante quello diffuso quest’anno, come del resto ogni anno nel mese di agosto, da Legambiente, che ha quindi chiesto alle autorità competenti di fare presto, di intervenire con un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, che abbia al centro l’ammodernamento e il completamento del sistema nazionale di depurazione delle acque, l’applicazione dei piani di adattamento al clima che va cambiando sempre più rapidamente, più aree protette e una virata decisa verso le energie rinnovabili, le uniche che possono ancora salvarci. Non dimentichiamo peraltro che pesano ancora oggi sull’Italia quattro procedure europee di infrazione per la mancata adesione alla c.d. direttiva acque reflue (91/271/CEE), delle quali tre già sfociate in sentenza di condanna per la nostra nazione. Certo, non ci facciamo una bella figura noi che ci vantiamo del nostro clima e del nostro patrimonio ambientale e artistico, unico nel suo genere. 

Note:

[1] Leggi la sintesi su https://www.legambiente.it/news-storie/bilancio-goletta-verde-goletta-dei-laghi/.

30/08/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Ciro Cardinale

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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