Interni

Finanziamenti mancanti e promesse disattese dal governo: tagliati ovunque i fondi allo studio e alla ricerca.

Dall’assemblea nazionale di Potere al Popolo nasce ufficialmente la candidatura alle elezioni politiche 2018.
A Como, città di frontiera con la Svizzera extra-UE, flussi migratori con tanti respingimenti, una rete di accoglienza sotto mira dei gruppi fascisti, la manifestazione nazionale degli antifascisti.
La sanità lombarda, una grande torta per il grasso capitalismo globale. Sperimenteremo all’ombra della Madonnina la privatizzazione della sanità per diventare il modello di una riforma dell’intero sistema.

Precarizzazione e sfruttamento del lavoro, esclusione della solidarietà, criminalizzazione della povertà, annientamento del dissenso coi manganelli: l’Italia al tempo della repressione.

Libere di Autodeterminarci nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e libere dalla violenza della istituzionalizzazione.

Gli studenti si organizzano per mobilitarsi contro l’alternanza scuola-lavoro e per studiarne gli effetti.

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre presentato il piano del movimento Non Una Di Meno che esaminiamo in questo numero e nelle prossime settimane.

I compagni di “Je so’ pazz”, promotori del nuovo soggetto “Potere al Popolo”, lanciano un progetto politico per concretizzare una reale alternativa alle politiche a senso unico degli ultimi decenni.

I dati sulle persone che per motivi economici non possono accedere alle prestazioni del servizio sanitario nazionale ci dicono che l'universalità del diritto alla salute è solo un ricordo.
Non dobbiamo rassegnarci ad essere rappresentati da MDP, dai vari Bersani e D’Alema e da chi col Brancaccio ha tentato di mantenere in vita i cadaveri politici della sinistra di governo.
“Potere al popolo”. La semplicità alla base di una volontà comune, oltre le sfide elettoralistiche.
La manifestazione dell’11 Novembre a Roma e il crollo del Brancaccio connessi, in modo opposto, dall’emergenza di una vera forza di sinistra.
La mobilitazione degli antifascisti del 28 ottobre, giorno della ricorrenza della Marcia su Roma.
Alle forze del teatro Brancaccio manca la determinazione a ricostruire l’unità della sinistra antiliberista sul piano del conflitto sociale, ai comunisti manca la coscienza che il partito non c’è e va ricostruito.
Adesso ringraziamo Nunzio, il Partito, il Corto che danno sempre una mano, ma dobbiamo contare sulle nostre forze. La politica deve ripartire dal cortile.
Delucidazioni a livello concettuale dei compiti dei comunisti in occasione delle elezioni per la selezione del personale volto a dirigere uno Stato imperialista.
Amministrazioni e politiche abitative, un’antica e torbida storia. A Milano il 10 ottobre c’è stato un presidio di protesta indetto dall’Unione Inquilini per dire basta alle famiglie in strada.
Corruzione universitaria: la scoperta dell’acqua calda.
Il piano per la mobilità dei 5 Stelle a Roma non presenta una sostanziale discontinuità con il passato, aprendo, nello stato comatoso dei trasporti locali, alla proposta di privatizzazione portata avanti dai radicali.
Non dobbiamo accettare un’organizzazione della società in cui il futuro per la maggior parte degli individui costituisce inesorabilmente una minaccia.
Dello ius soli, della modifica al Senato e di un Paese ormai in mano alle destre, ne parliamo con Giovanni Russo Spena: “Occorre assolutamente superare concezioni fascistiche”.
Compete ora al Senato fare altrettanto, poi a Magistrati e inquirenti avviare i procedimenti contro singoli e movimenti fascisti.
Un’esperienza di cinema vero e ben fatto, ce ne vorrebbe di più.
Anche quest’anno accademico scuole e università sono nel mirino di governo e Confindustria: sempre meno qualità e sempre più indirizzi business-friendly fanno dell’istruzione un terreno caldo di lotte.
In ricordo di Abd Elsalam, ucciso un anno fa nella lotta per l’estensione dei diritti di tutti i lavoratori.
27 anni fa un aereo militare dell’aeronautica italiana si schiantava su una scuola uccidendo 12 studenti e ferendone 88, ma il fatto non costituisce reato.
Tra localismi e ricerca identitaria, si fa storia e si acquisisce consapevolezza per non perdersi nella liquidità di una globalizzazione ossessiva.
Se sempre più persone nel mondo vivono di stenti anche il nostro pianeta Terra non è da meno. E il colpevole di tutto questo ha sempre lo stesso nome: il sistema capitalistico.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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