Per la prima volta, dalla fine della guerra mondiale, cambia lo scenario delle alleanze nella regione mediorientale. Un cambio drammatico, non solo di forma bensì di merito. La politica occidentale, in particolare gli Usa, ha mirato a creare una zona cuscinetto per isolare le acque calde del sud dall’influenza dell’Unione sovietica. Con la fondazione della Nato, l’inclusione della Turchia e l’alleanza con l’Iran si è costruita una muraglia che per anni ha vietato ai sovietici di raggiungere le acque calde del golfo arabo.
L’Iran e la Turchia, con i rapporti stretti con l’occidente, hanno realizzato tanti guadagni, in cambio, l’occidente ha chiuso tutti e due gli occhi sulle violazione dei diritti umani di questi governi che per decenni hanno represso ogni aspirazione nazionale dei movimenti curdi.
Al contrario, l’Iraq era uscito dall’obbedienza già dal 1959. L’occidente ha utilizzato tale violazioni come uno dei pretesti per scatenare la guerra globale (1990/2003) contro l’Iraq, realizzando una parte del sogno dei curdi di avere una loro entità territoriale, indipendente e protetta dagli Usa.
Nel 1979, in Iran cade lo Scia e nasce la repubblica islamica, subito dopo l’Urss occupa l’Afghanistan. Questo intervento militare ha dissanguato le casse di Mosca, e, secondo alcuni analisti, è stato il segnale di quello che si sarebbe visto negli anni novanta con la caduta del secondo polo mondiale.
In Afghanistan, la Cia e alcune monarchie del golfo creano al Qaeda, di Bin Laden, per combattere il comunismo in quel paese. Soldi, armi e addestramenti, per i cosiddetti mujahedin per difendere l’islam. Sfruttando un malessere generale nel mondo arabo e islamico, questi jihadisti, dopo l’Afghanistan, scateneranno una offensiva su scala mondiale, attentati che sconvolgono il mondo, almeno secondo i mezzi di informazioni. Al Qaeda assume la responsabilità dell’attentato alle torri gemelle. Al Qaeda e Bin Laden diventano i terroristi più ricercati nel mondo.
Obama viene eletto presidente degli Usa dopo il disastro lasciato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Su consiglio della Cia il nuovo presidente tiene il suo primo discorso rivolto al mondo arabo, proprio dall’Università del Cairo in Egitto, dichiarando pubblicamente che è giunto il momento di un cambiamento, che si aprono le porte del governo per l’islam politico. Da notare bene, l’unica forza organizzata era la Fratellanza Musulmana, che ha poi cavalcato le proteste che incitavano alla democrazia in diversi paesi arabi. Questo è il caos che si vive nella regione negli ultimi cinque anni.
Da al Qaeda nasce l’Isis (lo stato islamico) che occupa una parte della Siria e dell’Iraq. Una nuova creatura della Cia, come dichiara poi la candidata alla casa bianca,. Isis gode del sostegno militare e finanziario sia americano/occidentale, sia arabo (Arabia Saudita e Qatar) in funzione anti Assad in Siria, poi in Libia.
I mezzi comunicazioni mondiali, diretti dalla regia dell’Intelligence hanno divulgato tutta la malvagità compiute dall’Isis, come i civili a cui è stata tagliata la gola o sono stati decapitati. Insomma un mostro che si aggira per le capitali europee e non solo nei paesi islamici.
Difronte a tanti massacri, l’occidente crea nuova alleanza con le solite petromonarchie, insieme alla Turchia, per combattere l’Isis. Per lunghi mesi abbiamo sentito dei bombardamenti da parte di questa alleanza contro il fronte di Nusra in Siria o l’Isis in Iraq, anche in Libia raramente. I terroristi hanno però continuato a spostarsi da una parte all’altra indisturbati fino all’intervento russo in Siria, a favore del governo legittimo.
Negli ultimi giorni, si è visto una nuova campagna militare per liberare Mosul, la capitale del califfato di Al Baghdadi. Una campagna che vede la partecipazione di differenti forze, che fino a poco fa si facevano le guerre fra di loro, sciiti, curdi, turchi, sunniti. Ma a bombardare sono i caccia americani, e i civili sono usati dai terroristi dell’Isis come scudi umani, mentre ad Aleppo un'altra battaglia per cacciare via Nusra ed altri gruppi armati, i civili vengono considerati ostaggi del governo siriano!
Come al solito, due pesi e due misure. Forse non è un caso che si sia aperto il fronte di Mosul, per distogliere l’attenzione oppure per contrattare Aleppo in cambio di Mosul? Forse per dividere fra le parti le zone di influenza!
È quasi impossibile distinguere il nero dal bianco in queste guerre, che da cinque anni bruciano le terre arabe.
È altrettanto difficile farci cambiare idea, che l'obiettivo non sia Daesh né Nusra, questi sono solo strumenti in mano all’imperialismo mondiale. Il vero obiettivo è dividere i paesi arabi, ridefinire i nuovi confini in base a entità etniche o confessionali, che saranno in guerra fra di loro. Si ripete a cento anni di distanza l’accordo Sykes Picot, ma nella forma più becera che mai.
A chi giova tutto questo, se non a Israele? Israele rimane l’unica potenza militare nella regione, una gendarmeria in difesa degli interessi occidentali.