Esteri

Il 9 luglio ricorre il decimo anniversario del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele. Come non mai nella sua storia, la campagna lanciata nel 2005 dalla società civile palestinese come risposta al fallimento delle istituzioni di fermare le violazioni di Israele, sta al centro ell’attenzione. E a giudicare dalla reazione isterica del governo israeliano, il movimento sta avendo il suo effetto.

L’11 e 12 giugno s’è tenuto a Bruxelles la Cumbre de los Pueblos, il Vertice dei Popoli di America Latina ed Europa. Negli stessi giorni si è svolto il Summit dei paesi dell’Unione Europea e della Comunità degli Stati Latino Americani e Caraibici (CELAC). Un resoconto per "la Città futura".

La vana ricerca dello Tsipras de noantri e la versione vernacolare dei significativi movimenti politici greci e spagnoli; perché in Italia non si ripete il miracolo greco e spagnolo? Banale, i miracoli non esistono. Dietro le affermazioni elettorali vi è la credibilità costruita sul campo nei movimenti sociali di lotte e nella intransigente opposizione alla austerità di centro-destra e di centro-sinistra.

La vittoria di Hugo Chavez, il 6 dicembre del 1998, ha costituito uno spartiacque in Venezuela, ridefinendo il quadro politico e gli schieramenti. 

"La storia di ogni società sinora esistita è la storia delle lotte di classe" questa è la celeberrima apertura del primo capitolo del Manifesto del partito comunista e costituisce il fondamento della interpretazione materialistica della storia.

Intervento di Agostinho Lopes nella presentazione degli obiettivi del programma elettorale del Partito Comunista Portoghese (tradotto da l’Avante N.º 2166, 4 Giugno 2015)

Per la prima volta dopo 13 anni al potere, il partito conservatore del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’Akp, perde la maggioranza assoluta. Sfuma così l’idea del discusso leader incontrastato della scena politica turca di dare vita a una repubblica presidenziale.  

 

Alla domanda se con la beatificazione di Romero si può registrare un cambiamento di prospettiva nella Chiesa cattolica, Vattimo risponde che a suo parere si tratta di un passo avanti in senso progressista, anche se non crede che – come qualcuno ha sostenuto ­ Francesco I sia comunista.

Il 10 e 11 giugno si terrà a Bruxelles il secondo vertice tra Unione Europea e Comunità degli Stati Latino Americani e Caraibici (CELAC), con i rappresentati ufficiali di 61 paesi e dell’UE, presieduto dal presidente del Consiglio Europeo, il conservatore polacco Donald Tusk. 

La Conferenza Internazionale del partito comunista di Boemia e Moravia si è svolta a Praga, repubblica Ceca, il 23 e 24 maggio 2015, alla presenza dei rappresentanti comunisti e dei lavoratori, dei partiti di sinistra e movimenti provenienti da 17 Paesi di tutto il mondo. 

Le nuove strategie e i nuovi dispiegamenti di forza della NATO verso Est e verso Sud. La più grande ristrutturazione dell’alleanza militare dopo la fine della Guerra Fredda per adeguarsi alle mutate esigenze geo-politiche.  

Uomo di carisma e d’intelletto, il comandante della brigata “Fantasma” è caduto in Ucraina a seguito di un vile agguato. Omaggio al combattente comunista che voleva la libertà per il proprio popolo. 

Le elezioni amministrative spagnole del 24 maggio (al voto tutte le municipalità e tredici regioni) sono state un importante test nazionale che certifica la grande difficoltà del bipartitismo. 

Come mai questa improvvisa esplosione non preannunciata e che spinge persino gli albanesi a fuggire in Serbia per paura di possibili ritorsioni? Il vero motivo sembra il petrolio dalla Russia fuori dal controllo Usa con un nuovo gasdotto che coinvolge Serbia, Macedonia e Grecia.

Dalla fine di gennaio la vittoria di Syriza ha monopolizzato il dibattito della sinistra europea. Ma un mese e mezzo prima un altro evento storico è avvenuto in Germania: la Turingia è governata da Die Linke.

Appena settanta anni fa la bandiera rossa con la falce e martello sventolava sul Reichstag, facendola finita con la più violenta forma di dominio di classe generata dal capitalismo: il nazi-fascismo causa diretta della guerra e della morte di 70 milioni di esseri umani.

"Nella settimana trascorsa nel Donbass abbiamo vissuto in un clima di fratellanza e solidarietà, sia tra i compagni che hanno partecipato alla carovana, sia con i miliziani che ci hanno ospitato ...". Intervista a Leonardo Cribio, della Carovana Antifascista.

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è spettrale per forma e contenuto ovvero per la segretezza e l’aura di mistero che lo avvolge e per gli effetti dirompenti che avrà sulle nostre vite. Purtroppo è pure in buona compagnia: il suo omologo TIS (Trade in Services Agreement) ovvero l’accordo per il commercio dei servizi, ha caratteristiche analoghe: segretezza e impatti devastanti nella nostra quotidianità. Entrambi sono oggetto di trattative tra Unione Europea e Stati Uniti d’America.

Davvero emozionante, per me, partecipare qui in Vietnam al quarantennale della liberazione e riunificazione del Paese. Stamattina ho assistito, nella splendida cornice di Ho Chi Minh City (già Saigon), oggi una luminosa metropoli di oltre dieci milioni di abitanti, alla parata celebrativa. 

Negli ultimi giorni le celebrazioni per i cento anni del genocidio armeno hanno costretto analisti e governi a interrogarsi sul significato del concetto di genocidio e sulla sua applicabilità o meno ai tragici eventi che hanno colpito un secolo orsono gli armeni.

Non è la genialità di Iglesias che può spiegare il fenomeno Podemos, ma è l’impatto negativo delle politiche capitaliste nella perferia europea. Seppure è un fenomeno ancora pieno di incognite, Podemos è una buona notizia perché è un sintomo che anticipa la possibilità del cambiamento.

Una doppia illegalità. Nelle colonie israeliane costruite in Cisgiordania, occupata in violazione del diritto internazionale, si sfrutta anche il lavoro minorile palestinese. È quanto è emerso dal nuovo rapporto di Human Rights Watch, la nota organizzazione internazionale impegnata per i diritti umani.

Uno spettro si aggira per l'Europa, e non è il comunismo ma la Grexit: l'uscita della Grecia dall'Euro, il default. La notizia è sempre la stessa e - come è noto - viene rimessa in circolazione ogni volta che Atene prova a opporsi ai pressing tedeschi su riforme e misure di austerity, senza le quali i rubinetti del prestito vengono chiusi. 

Il partito socialista francese, analogamente alla maggioranza delle socialdemocrazie del continente, si è ormai assimilato al piano concettuale liberal ed ai valori economici e politici del liberismo, sostanzialmente affini a quelli dei conservatori. Il fatto di predicare le stesse politiche degli avversari, leggermente addolcite e riformulate (e nemmeno sempre), comporta delle pesanti conseguenze.

Lo scorso 19 Aprile ricorreva il 205esimo anniversario dell’Indipendenza venezuelana. Per celebrare questo importante avvenimento le delegazioni diplomatiche della Repubblica Bolivariana e di altri Paesi latinoamericani si sono date appuntamento al parco Simon Bolivar di Montesacro, a Roma, assieme a rappresentanti di movimenti sociali e partiti della sinistra progressista, venuti a portare il loro sostegno incondizionato alla Rivoluzione Bolivariana.

Giovedì 9 aprile scorso si è tenuta presso il centro culturale Concetto Marchesi di Milano un’assemblea organizzata dal Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela per promuovere la nascita del “Fronte intercontinentale antimperialista per la pace”.

Per Mr. Obama il Vertice panamense si è trasformato in un incubo. O in altre parole: i colpi sparati gli sono tornati contro. Con il suo abituale stile prepotente l’Impero pensava che minacciando il Venezuela, il resto dei paesi si sarebbe sottomesso ai suoi ordini e come è successo per decenni (quando si imponeva la dottrina del “patio trasero”) avrebbero sostenuto senza fiatare la riscossa di Washington.

Galeano trasformò la realtà dolente dei dannati della terra in poesia irriverente e in prosa semplice ma non meno affilata, ritagliando immagini e leggende di un territorio che si sforzava - nonostante tutto, come soleva dire - di consolidare la propria emancipazione.

Nelle dichiarazioni rilasciate martedì scorso ai mezzi di comunicazione, un’alta carica dell’ufficio politico di Hamas, Ezat al-Rashq, ha fatto appello alla comunità internazionale di mobilitarsi per fermare le atrocità commesse dai miliziani dell’ISIS (Daesh, in arabo) contro i rifugiati palestinesi del campo di Yarmouk.

Provenendo dalla regione nordestina del paese – quella più povera e diseguale – ed avendo fatto parte, come operaio metallurgico, di uno dei maggiori sindacati brasiliani, la popolarità di Lula nel 2002 era straordinariamente elevata in quella parte del proletariato e del sottoproletariato che normalmente veniva esclusa dalle istituzioni “democratiche”: in altri termini, si trattava di un esercito di 60 mln di brasiliani che vivevano ben al di sotto della soglia di povertà ed abitavano in case fatiscenti residenti in luoghi malsani, come le celeberrime e numerosissime favelas

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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