Un cantiere comunista, proposto da Prospettiva Unitaria

Riceviamo e condividiamo questo contributo per alimentare il dibattito, che da sempre vede impegnati i compagni e le compagne del nostro collettivo politico, attorno al tema dell’unità dei comunisti


Un cantiere comunista, proposto da Prospettiva Unitaria

Costruire in Italia un Partito Comunista unitario: è questo l'obiettivo strategico del cantiere politico e sociale aperto ufficialmente sabato 25 gennaio, con un'assemblea nazionale convocata presso il Teatro Flavio di Roma da Prospettiva Unitaria.

Un'iniziativa ambiziosa che si muove in controtendenza rispetto a quanto si è registrato negli ultimi decenni, a causa della frammentazione e della spinta divisiva che ha caratterizzato la sinistra e nello specifico l'area dei comunisti, partendo già da un primo risultato concreto, con la convergenza di quattro organizzazioni (Movimento per la Rinascita Comunista, Resistenza Popolare, Patria Socialista e Costituente Comunista) su un progetto condiviso.

L'appuntamento tenuto nella Capitale, al quale hanno partecipato centinaia di militanti e simpatizzanti, ha visto la presenza di numerosi e autorevoli ospiti del mondo del lavoro, della cultura, dell'informazione alternativa, dell'associazionismo solidale e internazionalista e delle rappresentanze diplomatiche di Paesi socialisti e antimperialisti (Cuba, Venezuela, Nicaragua, Bolivia), insieme al messaggio di saluto dell'ambasciatore della Corea del Nord, impegnati nella costruzione di un assetto geopolitico multipolare, ed ha suscitato l'interesse dei principali partiti comunisti del mondo (Federazione Russa, Cina, Portogallo, Bielorussia, Stati Uniti, Svizzera e la Bsw tedesca), che hanno manifestato il proprio sostegno al percorso avviato.

Significativi anche i video messaggi di incoraggiamento inviati dall'attore e scrittore Moni Ovadia, dal presidente emerito della Corte Costituzionale, Domenico Gallo, e dall'artista Jorit.

Adesso il percorso prosegue sui territori, dove sarà presentato il documento politico del cantiere, per coinvolgere lavoratori, disoccupati, pensionati e studenti, ma anche comitati e movimenti impegnati nelle mobilitazioni in difesa dell'occupazione, contro il precariato e lo sfruttamento, per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per il diritto alla casa e ai servizi sociali, per una sanità pubblica a dimensione delle esigenze dei cittadini, per una scuola e un'università laiche e non mercificate, per l'ambiente, la pace, i diritti dei popoli, contro il disegno autoritario del governo Meloni e contro la repressione dei movimenti di lotta e di emancipazione sociale, messe in atto dalla destra anche attraverso il ddl 1660, contro gli attacchi ai valori e ai principi della Costituzione, per contrastare i rigurgiti fascisti e vecchie e nuove tendenze revisionistiche, per respingere ogni ipotesi di autonomia differenziata e rilanciare la questione del Mezzogiorno, come elemento fondamentale per la crescita sociale ed economica dell'intero Paese, per smascherare le ambiguità del Pd e del centrosinistra e le ipocrisie del “politicamente corretto”, con una critica serrata alla visione liberista e al sistema politico attuale, subalterno ai poteri forti del capitalismo e dell'imperialismo atlantista.

Si intende dare vita ad un ampio processo di partecipazione, coinvolgendo uomini e donne, compagne e compagni e altri soggetti politici che condividano principi e strategia, insieme alla necessità di ri-costruzione di un Partito comunista unitario, in grado di organizzare un'opposizione sociale diffusa e incisiva, dando vita a un'alternativa vera alla politica delle finte alternanze, che difendono soltanto i privilegi di un ceto parassitario e rispondono esclusivamente agli interessi delle oligarchie nazionali e internazionali.

Un cammino con un orizzonte culturale e ideologico ben definito e senza ambiguità, nel solco del marxismo e del marxismo-leninismo, che guarda alla costruzione di una società più giusta, equa e solidale, in grado di dare voce a milioni di persone e di cittadini, oggi marginalizzati e vessati, e che liberi l'Italia dai condizionamenti e dai ricatti dell'Unione Europea, irriformabile centrale dell'affarismo, della speculazione e della guerra, al servizio del folle progetto di dominio globale degli Stati Uniti, sancendo l'uscita dall'Ue e dal sistema dell'euro, che hanno impoverito i cittadini, e dalla Nato, che dissemina morte e distruzione, calpestando i diritti dei popoli e il diritto internazionale. 

Un disegno che, partendo dalle crescenti contraddizioni del presente e dalle insopportabili disparità determinate dal sistema liberal-capitalista, guardi lontano e si inserisca in un quadro generale internazionale, nel quale emergono realtà che si oppongono alla logica imperialista e colonialista e forze tese alla trasformazione sociale, al di là della rappresentazione sviante che viene offerta dalla propaganda del sistema. 

“Mai come in questa fase – come si sottolinea nel documento politico di Prospettiva Unitaria e del cantiere comunista – il contesto internazionale è favorevole alla ripresa, nei Paesi ad alto sviluppo capitalistico, della lotta comunista e rivoluzionaria. (…) È questo odierno contesto mondiale (forse persino più favorevole al movimento operaio e comunista di quello del 1917, della fase iniziale dell’Ottobre) che offre una nuova 'liceità' rivoluzionaria alle forze comuniste e antimperialiste che operano all’interno delle cittadelle capitaliste, a condizione che esse abbandonino il positivismo e l’attendismo meccanicista che tanto ha segnato il marxismo occidentale (e quello italiano, ricaduto nel positivismo e nell’opportunismo del Partito Socialista di Turati appena spentasi la spinta rivoluzionaria e antipositivista del pensiero di Gramsci) e recuperino in pieno lo spirito leninista e gramsciano dell’azione rivoluzionaria soggettiva”. 

Quello che si intende costruire, insomma, non è l'ennesimo partitino comunista destinato all'irrilevanza, alla mera testimonianza o all'autoreferenzialità, alimentata da gruppi dirigenti “monarchici”, ma un Partito comunista in grado di “proporre un’idea-forza, rivoluzionaria e di cambiamento dello stato presente delle cose, alla classe lavoratrice, ai giovani e agli intellettuali”, capace di porsi “come punto di riferimento per la vasta diaspora comunista, operaia e intellettuale, atomizzata e dispersa nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle accademie e nelle università, (…) per riaggregarsi e superare la propria condizione di somma di solitudini”. 

 

31/01/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Luigi Basile

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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