Il coinvolgimento italiano nell’attacco israeliano all’Iran

Italia e Israele da tempo perseguono politiche militari convergenti e concomitanti, e nulla vieta che tali convergenze si siano concretamente manifestate durante l’attacco israeliano all’Iran.


Il coinvolgimento italiano nell’attacco israeliano all’Iran Credits: https://wavellroom.com/2021/02/25/americas-approach-towards-iran/

Questo scritto non ha la pretesa di dimostrare incontrovertibilmente la funzione che ha avuto l’Italia nell’attacco israeliano all’Iran, ma cerca di far comprendere al lettore quanto il nostro Paese possa essere stato coinvolto nella guerra israelo-iraniana. Sebbene non vi siano conferme ufficiali, diverse evidenze e analisi potrebbero indicare che l’Italia abbia avuto un ruolo nei primi giorni dell’attacco, fornendo un appoggio indiretto ma significativo a Israele nell’azione contro i siti militari e strategici iraniani nel giugno 2025. Questo supporto non è stato di tipo armato, ma si è esplicitato in ambito tecnologico, logistico, di intelligence e guerra elettronica, sia attraverso strutture NATO che tramite aziende italiane.

Il primo è la guerra elettronica passiva. L’Italia è tra i pochi Paesi europei a disporre di radar passivi e sistemi ELINT di alta qualità. È plausibile che piattaforme italiane, operanti da basi in Iraq o Kuwait, abbiano contribuito alla mappatura delle frequenze radar iraniane, facilitando operazioni di spoofing e accecamento elettronico condotte da Israele. La cooperazione industriale con Leonardo S.p.A. in esercitazioni non è mai mancata. L’industria della difesa italiana ha fornito componenti essenziali per i sistemi di guerra elettronica israeliani: jammer DRFM, radar AESA, sistemi DIRCM. Nel campo satellitare, nulla vieta che, attraverso il sistema COSMO-SkyMed e la cooperazione spaziale con l’ASI, l’Italia abbia probabilmente contribuito al monitoraggio in tempo reale degli obiettivi iraniani. [1] L’addestramento congiunto, sia in ambito NATO che bilaterale italo-israeliano, ha perfezionato l’interoperabilità. Non si tratta di un segreto né di un’ipotesi, ma di una realtà documentata. Attraverso esercitazioni come Falcon Strike e Blue Flag, i piloti israeliani si sono addestrati con quelli italiani, prendendo confidenza con i sistemi d’arma nostrani. I tecnici italiani hanno potuto contribuire alla progettazione di missioni contro i sistemi SAM iraniani tramite simulazioni. [2] A livello parlamentare, esistono documenti ufficiali che confermano l’addestramento congiunto tra Italia e Israele, ben noto anche in ambito politico. [3]

Nel 2021, personale tecnico italiano e piloti italiani di F-35 ed Eurofighter hanno partecipato alla missione internazionale Blue Flag. Sempre nel giugno 2021, piloti italiani si sono esercitati nella missione Falcon Strike presso la base di Amendola, in Italia, con il coinvolgimento di Stati Uniti, Israele e Regno Unito. Nel biennio 2023–2024 si sono svolti incontri bilaterali, addestramenti tecnico-operativi e attività di cooperazione tra reparti antiterrorismo e tecnici di guerra elettronica italiani e israeliani. La presenza di personale militare israeliano è stata riscontrata in questi anni presso la base italiana di Ali Al-Salem Air Base, in Kuwait, per attività di supporto, intelligence e logistica. Sempre in Kuwait, a Camp Arifjan – base sotto il controllo italiano – si sono verificati continui rifornimenti aerei per missioni da e verso l’Iran. Presso la base militare di Erbil, nella regione curda dell’Iraq, si sono svolte operazioni ELINT/SIGINT verso lo spazio aereo iraniano. In Italia, presso la base di Amendola, il locale centro di addestramento e comando per esercitazioni multinazionali ha ospitato corsisti israeliani. L’Italia ha contribuito alla copertura satellitare a favore di Israele, mettendo a disposizione i satelliti COSMO-SkyMed e Athena-Fidus, utilizzati rispettivamente per l’osservazione e le comunicazioni criptate. [4]

Questo breve scritto non si propone di dimostrare in modo incontrovertibile che l’Italia abbia partecipato al primo colpo contro l’Iran, ma intende sottolineare come quanto descritto sopra non sia un’ipotesi irrealistica. I due Paesi da tempo perseguono politiche militari convergenti e concomitanti, e nulla vieta che tali convergenze si siano concretamente manifestate durante l’attacco israeliano all’Iran.

Note

[1] COSMO-SkyMed è un sistema satellitare di osservazione della Terra sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa italiano.

[2] Blue Flag è una delle principali esercitazioni aeree internazionali organizzate da Israele.

[3] Cfr. Relazione alla Camera dei Deputati: https://documenti.camera.it/Leg14/dossier/Testi/ES0376.htm

[4] Athena-Fidus è un satellite franco-italiano per telecomunicazioni sicure.

27/06/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Orazio Di Mauro

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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