Starlink è un'impresa di SpaceX, l'azienda fondata da Elon Musk, che ha come obiettivo commerciale fornire Internet ad alta velocità su scala globale, con particolare attenzione alle aree remote o difficilmente raggiungibili attraverso le infrastrutture via cavo. Questo sistema si basa su una costellazione di piccoli satelliti che orbitano a un'altezza compresa tra i 340 e i 1.200 km dalla Terra, molto più vicini rispetto ai satelliti geostazionari, posizionati a circa 35.000 km. Grazie a questa vicinanza, si riesce a ridurre significativamente la latenza del segnale, migliorando le prestazioni per molteplici usi.
Ogni satellite può comunicare con le stazioni di terra e con altri satelliti, creando una rete globale per la trasmissione dei dati. Gli utenti terrestri utilizzano terminali dotati di piccole antenne paraboliche, chiamate comunemente “dish”, per connettersi alla rete. Tuttavia, l'alta velocità spesso enfatizzata nel marketing non è sempre garantita. Le prestazioni effettive dipendono dal traffico di rete e dalle priorità assegnate ai diversi pacchetti dati.
Ad esempio, un utente istituzionale, come uno Stato o un'organizzazione, potrebbe godere di un trattamento preferenziale rispetto a un utente privato. Questa gerarchia funziona come un'autostrada: se tutti possono accedervi, nel caso in cui passi un convoglio statale, gli altri devono aspettare. Ciò riflette una logica che non è governata esclusivamente dal mercato, ma da esigenze statali e militari.
La rete Starlink in Ucraina e il suo utilizzo militare
Starlink è diventata di dominio pubblico durante la guerra in Ucraina tra il 2022 e il 2023. Gli ucraini si sono affidati a questa rete satellitare poiché le infrastrutture terrestri erano state devastate dai bombardamenti russi. Grazie a Starlink, molti operatori hanno potuto mantenere connessioni vitali. Questo ha permesso alla rete di mostrarsi per quello che è: un'infrastruttura strategica. Attualmente si stima che circa 6.000-7.000 satelliti siano operativi su orbite basse.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il ruolo di Starlink non si è limitato all'uso civile. Gli ucraini l'hanno utilizzata principalmente per scopi militari. Non tanto per colpire in profondità il territorio russo — operazioni che coinvolgono il Pentagono per autorizzazioni più complesse —, ma per operazioni più tattiche come il coordinamento dei droni sul campo di battaglia. Paradossalmente, anche i russi, in alcune occasioni, hanno fatto uso della rete Starlink tramite contratti di noleggio specifici.
Un punto di crisi mediatico si è verificato quando Elon Musk ha minacciato di interrompere il servizio in Ucraina a causa del mancato pagamento. Questo gesto ha sollevato polemiche, ma riflette una realtà commerciale: un fornitore può sospendere i propri servizi se non vengono pagati. Alla fine, sotto la spinta degli Stati Uniti, anche i Paesi europei hanno contribuito economicamente per sostenere le spese dell’utilizzo della rete in Ucraina e delle centinaia di migliaia di terminali installati, garantendone la continuità. In altre parole noi cittadini italiani da tempo paghiamo perché i militari ucraini possano usare Starlink senza vederselo spegnere all'improvviso per morosità.
Starlink: privata o sotto il controllo governativo?
Contrariamente all'immagine di iniziativa privata, Starlink ha legami profondi con il governo degli Stati Uniti. SpaceX, l'azienda che gestisce il progetto, collabora regolarmente con il Dipartimento della Difesa (DoD) e opera sotto regolamenti spaziali che richiedono sempre la supervisione della NASA.
Ma allora perché è nato Starlink e cosa ha spinto il governo americano a sponsorizzare il progetto di Elon Musk? Il vero motivo che ha portato la nascita di Starlink è da ricercare nella superiorità che la Russia detiene da lungo tempo nei satelliti geostazionari, anche servendosi delle stazioni spaziali che hanno formalmente a scopo civile, ma pensare che non abbiano un uso militare è da ingenui. Questo dimostra come l'utilizzo dello spazio da parte di aziende americane sia subordinato a interessi strategici nazionali. Poiché la NASA ha priorizzato altri obiettivi, come il ritorno sulla Luna, è stata delegata a SpaceX la realizzazione di una rete satellitare resiliente. La creazione di una costellazione composta da migliaia di satelliti è pensata per garantire la sopravvivenza della rete anche in caso di attacchi. Se i russi riuscissero a distruggere parte della rete, i satelliti rimanenti continuerebbero comunque a garantire il servizio.
Le debolezze strategiche: il ruolo del sistema Tobol-1
Nonostante la sua diffusione capillare, Starlink non è priva di vulnerabilità. Il sistema russo Tobol-1 rappresenta una minaccia significativa: nato come strumento per proteggere i satelliti russi, può essere utilizzato per disturbare o neutralizzare intere porzioni della costellazione Starlink. Questo sistema, sfruttando tecnologie avanzate come laser e interferenze elettromagnetiche, è capace di accecare non solo singoli satelliti ma interi gruppi orbitanti nella stessa area.
Alcune evidenze suggeriscono che il Tobol-1 sia stato impiegato in Ucraina per neutralizzare temporaneamente collegamenti satellitari strategici. Questa vulnerabilità evidenzia come, nonostante la sua innovazione, Starlink non possa essere considerato invincibile. Un conflitto diretto con potenze militari avanzate, come la Russia, potrebbe evidenziare criticità significative nella rete, limitandone l'efficacia e la resilienza. Facendo un parallelo con altre armi americane impiegate in Ucraina che hanno dato cattiva prova di sé ci sono per esempio i carri Abrams, che sono stati distrutti in grande quantità dai militari russi e pare che siano stati ritirati dal fronte.
L’approccio di Trump, come affarista americano, punta a trasformare il fallimento del Pentagono nella creazione di una rete militare autonoma in un vantaggio commerciale per il suo sodale Elon Musk, promuovendo Starlink come servizio da affittare a quanti più stati possibile per usi diversificati, Italia in primis. Ciò significa che se facessimo un contratto di utilizzo come stato italiano della rete Starlink non faremmo forse una cattiva scelta di carattere commerciale ma faremmo una disastrosa mossa di carattere militare. Questo aspetto, purtroppo, viene omesso nel dibattito pubblico, che devia l'attenzione su narrative semplificate e prive di fondamento logico.
Starlink è un progetto ambizioso, che combina innovazione tecnologica e strategie geopolitiche. Sebbene si presenti come un'azienda privata, essa è fortemente influenzata dal governo americano e dagli interessi del Pentagono. La sua vulnerabilità di fronte a sistemi come Tobol-1 e il suo utilizzo per scopi militari sollevano questioni che vanno ben oltre le semplici applicazioni civili.
L’adozione della rete da parte di stati vassalli, come l'Italia, deve essere valutata attentamente, poiché potrebbe rappresentare un rischio più che un'opportunità strategica. Il dibattito pubblico raramente affronta questi temi con la dovuta trasparenza, concentrandosi invece su narrazioni semplicistiche che tendono a enfatizzare i benefici commerciali, ignorando le complessità geopolitiche e militari che Starlink comporta.