Esasperazione e paura nello stato dello Iowa

Trump “trumpato” dal fondamentalista Cruz.


Esasperazione e paura nello stato dello Iowa

Considerazioni Inattuali 86. Trump “trumpato” dal fondamentalista Cruz. Il socialista Sanders alla pari (meno 0,2 per cento) con Hillary Clinton, verso il successo nel New Hampshire.

di Lucio Manisco

Poche ore dopo l’esito delle consultazioni pre-elettorali nello stato dello Iowa rimaniamo negativi, come alla vigilia dell’evento, sugli Stati Uniti come “terra desolata”, sull’influenza della paura negli orientamenti della sua opinione pubblica, sulle ripercussioni che la scelta di novembre avrà sull’Europa e sul mondo intero.

Per ricorrere ad una facile battuta, rimaniamo negativi perché non siamo ancora riusciti a trovare, ieri come oggi, una camera oscura dove chiuderci e farci sviluppare. Certo, proviamo un certo sollievo perché il pallone gonfiato di un ciarlatano come Donald Trump sia stato temporaneamente sgonfiato dal fondamentalista religioso Ted Cruz nei caucus repubblicani dello stato di Buffalo Bill e che in quelli democratici un socialdemocratico come Bertie Sanders con un pareggio ha tarpato le ali della iperinterventista e pseudo-progressista dell’ultim’ora Hillary Clinton. E non possiamo non augurarci che le imminenti consultazioni del New Hampshire confermino almeno in parte i risultati dello Iowa, anche se sappiamo che tali risultati in campo democratico potranno essere azzerati dalle prossime primarie negli stati del Sud, quelli della Bible Belt.

L’inesistenza di una camera oscura non ha permesso di sviluppare solo noi che contiamo poco o nulla, ma molti altri negativi di ben altro rilievo nella repubblica stellata. Citiamo l’ultimo in ordine di tempo che si è espresso in termini più pessimisti se non catastrofici sulla “terra desolata”. Il 29 gennaio u.s. Noam Chomsky, linguista e politologo di fama mondiale, ha così definito lo stato d’animo del popolo americano chiamato alle urne: “Un enorme senso di frustazione perché è venuta meno la speranza, un enorme senso di rabbia e l’uno e l’altro si manifestano in modalità delle più drammatiche. Voi avrete registrato un paio di mesi fa la rivelazione secondo cui nel nostro paese tra gli uomini di mezza età, bianchi, meno acculturati, i livelli di mortalità sono in aumento. Questo non è mai accaduto in società ricche, sviluppate e non devastate da catastrofi”.

E la paura della morte, sostengono i non credenti come noi, in questo caso una morte anticipata da certezza statistica, spalanca le porte della chiesa, di qualsiasi chiesa, a quel broccato musicale eroso dalle tarme, creato sulla pretesa che non moriremo mai.

Non è divagazione sul tema, è quanto accaduto ai repubblicani dello Iowa, lo stato “Hawkeye”, occhio di falco, che non hanno bocciato un miliardario fascistoide come Trump, ma gli hanno preferito un fondamentalista religioso del Texas, Ted Cruz, il suo zabaione di ultraconservatorismo e vita eterna, di lotta all’immigrazione e di missione messianica degli Stati Uniti nel mondo. Era stato del resto un senatore democratico e metodista, Joseph Lieberman, a descrivere in questi termini la missione: “La nostra nazione è stata scelta da Dio e diretta dalla storia ad essere il modello del mondo intero, a propagare la fede in Cristo, ecc. ecc.”.

Ted Cruz nella fattispecie ha limitato allo Iowa la scelta del padreterno, ha attribuito a lui la sua vittoria e lo ha sentitamente ringraziato per avere ispirato l’elettorato. Con Ribio, che ha quasi pareggiato con Trump per il secondo posto, Ted Cruz ha aggiunto un mandato divino alla sua lotta contro i migranti: la construzione di una muraglia dal Pacifico all’Atlantico da far impallidire quella cinese, arresti e deportazioni, campi di detenzione e via dicendo. Padreterno a parte, ha saputo cavalcare la paura degli elettori per i migranti latino-americani che si accontentano di salari bassi e tolgono loro posti di lavoro.

È di confessione evangelica, un miscuglio giudo-cristiano di luteranismo, metodismo ed altre denominazioni protestanti importate in America alla fine del diciottesimo secolo dal pastore britannico John Wesley: bibbia e vangelo, proselitismo militante, castità nel perseguimento della felicità terrena in attesa di quella celeste. Ha avuto una diffusione eccezionale negli Stati Uniti e nel mondo: 330 milioni di arruolati in questa “milizia di Cristo” che preoccupano non poco la chiesa di Bergoglio.

Il caravanserraglio pre-elettorale si è spostato nel New Hampshire, uno stato del Nord di tradizione “liberal” ma che potrebbe rilanciare le fortune politiche di Trump ed in campo democratico quelle di Hillary Clinton che ha colto un successo irrisorio dello 0,2 per certo nello Iowa sul socialdemocratico Bernie Sanders. La consorte dell’ex-presidente Bill Clinton aveva fatto affidamento sul voto femminile anche per le rivoltanti escandescenze maschiliste del multimiliardario G.O.P.. Come è stato documentato dal periodico “The Nation” l’esasperazione e le paure dell’elettorato hanno prevalso sulle differenze di genere ed Hillary ha cambiato registro: la sua campagna ha assunto i toni di un progressivismo ad oltranza pur sempre articolato sulla sua esperienza di governo maturata da Segretario di Stato di Obama, un’esperienza di cui non disporrebbe il senatore ed ex sindaco “socialista”. La signora rimane l’esponente di quell’establishmentpolitico ed economico contro cui si batte Bernie Sanders che ha definito “rivoluzione storica” la straordinaria ascesa dal 3 al 49 per cento della sua popolarità non solo nello Iowa ma in tutto il paese. Una popolarità conseguita grazie ad una mobilitazione dei giovani, più sensibili ai temi della disoccupazione, della povertà, della disuguaglianza sociale e quindi anche essi vittime, sia pure con qualche speranza di cambiamento, dell’ansia collettiva nazionale. Sono la sincerità, l’onestà, la chiarezza del suo messaggio ad attrarre le simpatie dei giovani per Bertie, che ha tra l’altro reintrodotto nel dialogo politico il termine “lavoratori” e restituito significato al termine “ceto medio”, le due categorie sociali che dovrebbero assicurargli la vittoria sulla poco convincente Hillary.

Mass media, Wall Street e uno per cento stanno già mettendo in campo la loro artiglieria pesante contro un candidato accusato di “bolscevismo” e che invece si richiama alle quattro libertà proclamate da Franklin Delano Roosvelt, libertà di espressione, libertà di religione, libertà dal bisogno, libertà dalla paura, valori umani che non figurano o vengono travisati nelle campagne elettorali degli avversari di Sanders. Dato e non concesso che egli vinca tutte le primarie necessarie alla nomina della convention democratica l’opposizione lecita ed illecita sarà feroce prima del ricorso alle urne. Temiamo il peggio.

Soffriamo di angst, siamo catastrofisti, apocalittici e purtroppo realisti.

05/02/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Lucio Manisco

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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