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L'Unione Europea fra economia di guerra e nuovo patto di Austerità
Con il professore Ascanio Bernardeschi dell'Università popolare Antonio Gramsci, esperto di economia, evidenziamo come l'austerità riguardi esclusivamente le spese sociali e non le politiche belliciste che ci stanno facendo precipitare in uno scontro sempre più aperto con una grande potenza nucleare come la Russia.
Il governo Meloni restaura l’austerità di Maastricht
Il governo di destra reintroduce l’austerità di Maastricht, accettando il patto di stabilità, presentandosi allo stesso tempo come un oppositore a quella stessa politica con il rifiuto del MES. La finanziaria varata evita di aggredire direttamente le classi popolari per prepararsi al meglio alle elezioni europee di giugno.
I guardiani della finanza e dell'austerità vigilano sul Pnrr
Dietro alle critiche della Corte dei Conti si nasconde la brama di rafforzare e svincolare dai controlli il potere esecutivo. Non saremo i guardiani dell'austerità ma solo attenti osservatori di quanto bolle nella grande pentola del Governo di destra.
Un po’ di storia per ricordare la reale natura dell’Ue
Nel processo di unificazione europea ogni rilevante decisione strutturale è stata sistematicamente sottratta a ogni forma di controllo popolare. Alla base dell’Unione europea vi è, in effetti, il dogma monetarista secondo il quale, per garantire il libero sviluppo del dio mercato bisogna considerare non eretiche le sole politiche macroeconomiche volte al pareggio del bilancio.
Spesa sanitaria italiana a picco
La truffa occupazionale
La crisi occupazionale in Italia è acuita dalla precarietà e dalla presenza di tanti, troppi, contratti a tempo determinato e partite Iva. La sostenibilità finanziaria dei comuni e delle regioni e il contenimento della spesa del personale, mettono a rischio la loro tenuta. Situazione destinata a peggiorare, specie per le regioni più povere, con la l’autonomia finanziaria caldeggiata dai governatori emergenti di centro-destra e centro-sinistra.
Dove rischia di portarci il governo Draghi
Il nuovo governo nasce attraverso un ulteriore scardinamento dello spirito democratico della Costituzione, in continuità con la deriva bonapartista e il commissariamento delle politiche economiche da parte dei poteri forti al fine di implementare, con una nuova controriforma dell’istruzione, la precarizzazione del lavoro.
Recovery Fund: noi non brindiamo
Chi pagherà il conto?
Terminato questo tragico “imprevisto” della pandemia, sarà ancora una volta il conflitto sociale a stabilire chi dovrà farsi carico dei costi sociali della ricorrente crisi del modo di produzione capitalistico