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Ci sono momenti della lotta di classe di un Paese che hanno ripercussioni politiche sul terreno internazionale. La crisi greca costituisce uno di questi momenti.

Dopo il risultato ottenuto alle elezioni europee i promotori de L’Altra Europa pensavano di andare più spediti verso la costruzione di una casa comune. E invece, oltre a qualche buona iniziativa, il progetto si è scontrato con tensioni interne e anche qualche porta sbattuta. E ora deve fare i conti con l’occupazione dello stesso spazio politico da parte della coalizione sociale di Landini e con gli equilibrismi di SEL che con un piede è nell’Altra Europa e con un un altro costruisce un proprio percorso di coordinamento delle sinistre chiamato “Human Factor”. Mentre nelle amministrazioni locali Vendola & co. continuano a sostenere il PD ovunque quest’ultimo non rifiuti l’alleanza. E intanto in questi progetti di “unità della sinistra” tarda ad arrivare l’adesione alle manifestazioni No Expo per non mettere in discussioni il rapporto con la giunta Pisapia. Pubblichiamo il primo resoconto da Controlacrisi dell’assemblea nazionale de L’Altra Europa. La redazione di LCF.

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Tante idee e grandi aspirazioni, di fronte ad una richiesta forte di unità e riaggregazione della sinistra, ma poca concretezza e relazione con lo scontro di classe e con i movimenti reali più significativi.

Sabato, 20 Dicembre 2014 10:56

L'Altra Europa ha bisogno di un PRC ricompattato

Cari Compagni, care compagne, dopo aver letto i documenti prodotti dal dibattito pubblicato nella rubrica specifica della "Città futura", poche e sintetiche sono le considerazioni a cui sono approdata;

L'esito del CPN del 15 e 16 novembre, che ha respinto il documento proposto dalla Segreteria Nazionale, impone la riapertura della discussione politica nel nostro partito, a partire dal prossimo Comitato Politico Nazionale. Il momento che vive il partito è assai grave, per molti aspetti drammatico, e noi ci rivolgiamo a tutti voi, compagni e compagne, con spirito di sincera unità, per chiedervi di farvi carico fino in fondo dell’esigenza di sintesi politica fra le diverse proposte e sensibilità esistenti nel nostro partito, evitandogli i traumi di rigidità, forzature, strappi, che il Partito non sarebbe oggi in grado di sopportare.

Sabato, 20 Dicembre 2014 20:26

Unire la Sinistra: come si fa in Europa?

Ogni Paese del “Vecchio Continente” ha le sue caratteristiche, la sua storia, la sua composizione di classe. Si parla spesso di unire le forze anticapitaliste come avviene in altre nazioni, ma non si declinano mai i modelli concreti di organizzazione. “La Città Futura” intende invece farlo iniziando dal prossimo numero un viaggio alla scoperta di come sono fatte la Linke, il Front de Gauche, Syriza, la CDU e poi le altre formazioni dell'Est e del vicino Oriente e poi, chissà, anche di altre parti del mondo.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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