Grecia - KKE - Syriza


A cura di Marco Nebuloni e Paolo Rizzi

KKE

Il Partito Comunista di Grecia (KKE) è stato fondato nel 1918 col nome di Partito Socialista del Lavoro di Grecia ed ha attraversato la storia del Paese animandone la strenua lotta contro le dittature fasciste e poi contro la normalizzazione filo-occidentale. Durante la dittatura dei colonelli il KKE ha subito la sua scissione più importante sul tema dell’eurocomunismo. Il Partito si divise in due organizzazioni che conservarono entrambe per un certo tempo il nome di KKE, una molto vicina al PCI e alla linea di Berlinguer e una che conservava le posizioni classiche del marxismo-leninismo. Gli eurocomunisti assunsero il nome di “KKE dell’interno” sostenendo implicitamente che il KKE prendesse ordini dall’esterno, cioè da Mosca. In realtà spesso la linea del KKE “ortodosso” fu in divergenza rispetto a quella del PCUS durante tutta l’epoca sovietica.

Dopo il ritorno alla democrazia liberale, il KKE dell’interno (successivamente, “Sinistra Greca”) diede vita a varie alleanze elettorali a cui, a volte, partecipò anche il KKE. È il caso della Sinistra Unita che si presentò alle elezioni del ’74 e della Coalizione della Sinistra e dei Progressisti (Synaspismos - SYN) nelle tre elezioni politiche e nelle elezioni europee che si svolsero tra l’89 e il ’90.

Dopo la dittatura militare, l’apice del consenso elettorale del KKE, quando ha corso come singolo partito, è stato raggiunto alle europee del 1981 col 12,8% e 3 eurodeputati su 24.

Alle ultime elezioni politiche del maggio 2012 il KKE ha ottenuto il 4,8% e 12 parlamentari su 300 (-3,98% e – 14 seggi rispetto alle elezioni che si erano tenute due mesi prima). Alle europee del 2014 ha registrato il 6,11% dei voti ottenendo due europarlamentari su 21 (-2,24% e seggi invariati rispetto alle europee del 2009). Dopo anni di dura polemica contro il Partito della Sinistra Europea, il KKE ha lasciato il GUE/NGL poco prima delle elezioni accusando la Sinistra Europea stessa di agire per egemonizzare il gruppo e di non rispettarne la natura confederale. Contemporaneamente il KKE ha lanciato l’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai. È l’unico partito aderente all’Iniziativa ad aver ottenuto seggi all’europarlamento. I due eletti non sono iscritti a nessun gruppo europeo.

Il simbolo elettorale, usato in tutte le forme di mobilitazione, è la falce e martello rossa che sovrasta la scritta rossa “KKE”.

Il KKE ha partecipato al governo nazionale solo brevemente, durante i governi di unità nazionale che ressero il paese durante l’’89 in seguito a dei pesanti scandali finanziari. L’uscita del KKE dal governo portò alla rottura della coalizione col Synaspismos. Dagli anni ’90 il KKE ha assunto una linea elettorale di completa autonomia e di opposizione a tutti i governi nazionali e locali di destra e di centrosinistra.


Syriza

Syriza è il partito più discusso, essendo ad oggi l’unica forza di sinistra radicale che abbia qualche seria possibilità di vincere le elezioni e guidare un governo. Alle elezioni anticipate che si terranno a fine gennaio è data da tutti i sondaggi come primo partito, anche se non con la certezza di riuscire a formare una maggioranza.

La storia di Syriza è complessa e affonda le sue radici in quella del “KKE dell’interno”. Dopo l’uscita del KKE dal SYN, i partiti rimasti si fusero in un unico partito chiamato proprio Synaspismos (letteralmente “coalizione”). Nel 2000 il Synaspismos ha costituito una nuova coalizione per le mobilitazioni sociali chiamata Spazio per il dialogo, l’unità e l’azione comune della sinistra insieme ad alcuni partiti minori di ispirazione maoista, trotzkista ed ecologista. Le tensioni interne al Synaspismos hanno impedito inizialmente di presentare la nuova coalizione in maniera stabile alle elezioni. Alle elezioni del 2004 il cartello elettorale della Coalizione della Sinistra dei Movimenti e degli Ecologisti (SYRIZA, comprendente i partecipanti allo Spazio) venne presentato alle elezioni legislative di marzo, con l’apporto significativo in termini di immagine del movimento civico del comandante partigiano Manolis Glezos. In seguito alle elezioni però si aprì un conflitto tra il SYN e le forze minori di SYRIZA sulla ripartizione dei seggi ottenuti e i rapporti coi socialisti del PASOK. Alle europee del maggio 2004 il Synaspismos si presentò da solo perdendo voti ed eleggendo un solo europarlamentare. Il risultato della crisi del 2004 fu che l’ala destra del Synaspismos uscì dal partito per confluire nel PASOK e il SYN adottò una nuova linea di collaborazione costante in SYRIZA.

Dopo il 2004 Syriza si è delineata quindi come una coalizione sociale e elettorale in cui i partiti membri mantengono la propria linea politica e le proprie strutture, a cui si può aderire anche come singole persone. Va detto che all’interno della coalizione il Synaspismos rimane costantemente il soggetto con più aderenti, strutturato su tutto il territorio e in ultima analisi decisivo nello stabilire la linea politica di Syriza. La crisi economica ha portato Syriza ad accrescere rapidamente il consenso elettorale e il radicamento sociale. Nel 2010 il Synaspismos ha subito un’ulteriore scissione di destra da elementi che fondarono Sinistra Democratica (DIMAR) con fuoriusciti dal centrosinistra, favorevoli alla collaborazione col PASOK. D’altra parte nello stesso periodo hanno continuato ad aderire a SYRIZA altri gruppi minori di ispirazione comunista, anche dal KKE, e scissioni dello stesso PASOK in polemica con l’adozione dell’austerità da parte dei socialisti. La rapida crescita nei consensi di SYRIZA ha portato ad una brusca accelerazione nel processo unitario, dopo un decennio di collaborazione mantenendo ognuno le proprie strutture, nel 2012 i partiti e i movimenti si sono sciolti in un partito unico, non senza problemi interni, che ha adottato il nome di Coalizione della Sinistra Radicale – Fronte Sociale Unitario (SYRIZA).

La trasformazione di SYRIZA in un partito unitario è stata spinta anche dalla legge elettorale che prevede di assegnare il premio di maggioranza a un partito e non a una coalizione di partiti come la SYRIZA del 2004-2012. Al congresso fondativo di SYRIZA la maggior parte dei piccoli partiti ha sostenuto la piattaforma di Alexis Tsipras mentre la minoranza principale è stata rappresentata dalla minoranza dello stesso Synaspismos che ha posto la questione dell’uscita dall’unione monetaria europea.

Alle elezioni del maggio 2012 SYRIZA ha ottenuto il 26,9% dei voti e 71 seggi su 300 (+10,1% e 19 parlamentari in più rispetto alle elezioni di due mesi prima). Alle europee del 2014 SYRIZA è stata la prima forza politica della Grecia con il 26,57% e 6 europarlamentari su 21 (+21,87%e + 5 seggi rispetto alle europee del 2009). Gli eletti di Syriza partecipano al GUE/NGL. Il Synaspismos è stato membro fondatore del Partito della Sinistra Europea a cui poi ha aderito il partito unitario SYRIZA. Alexis Tsipras è uno dei vice presidenti della Sinistra Europea ed è stato presentato come candidato alla Presidenza della Commissione Europea a larga maggioranza nel congresso della SE del dicembre 2013.

Il simbolo elettorale di Syriza è la bandiera rossa sovrapposta alle bandiere rosa e verde (simboli dei movimenti operaio, ecologista e femminista), tutte sovrastate da una stella gialla.


Dal 2004 Syriza ha interrotto la linea di collaborazione strategica col centrosinistra ed è stata all’opposizione di tutti i governi nazionali e ha presentato candidature autonome in tutte le regioni e nelle città principali. Va ricordato che in ogni caso la legge elettorale greca non prevede coalizioni formali prima delle elezioni, lasciando aperta la possibilità di crearle successivamente. L’incarico di formare il governo viene dato dal Presidente della Repubblica al partito vincitore delle elezioni, nel caso questi non riesca a formare un governo, l’incarico viene affidato al secondo partito, dopodiché il compito viene affidato al terzo partito, nel caso fallisca anche questo le elezioni vengono ripetute. Come capo del secondo partito alle elezioni del maggio 2012, Alexis Tsipras ha proposto la formazione di un governo di sinistra a tutti i partiti di sinistra (KKE, DIMAR e PASOK) che avrebbe dovuto adottare il programma di Syriza di disobbedienza ai trattati europei e di abolizione delle misure di austerità. La proposta non è stata accolta da nessun gruppo parlamentare con motivazioni diverse.

Vale la pena di ricordare, quindi, che quando si parla di Syriza si parla di esperienze storiche diverse pressoché omonime. La prima, dal 2000 al 2004, è quella dello Spazio di azione comune nei movimenti e nella società, non necessariamente con una proiezione elettorale. La Seconda, dal 2005 al 2011, è quella di un’alleanza stabile tra un partito eurocomunista e formazioni minori di “nuova sinistra”. La terza, dal 2012, è quella di un vero e proprio partito al cui interno sono presenti tendenze culturali e politiche diverse fra loro.

<< TORNA ALLA MAPPA

19/01/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: