Interni

C’è un nuovo terreno di scontro nelle scuole italiane. Si sta giocando una partita ad armi pari fra vecchio e nuovo ordinamento, fra tradizione e innovazione. Questa volta il premier e la sua ministra sono fuori dalla partita, stanno in panchina a guardare.

Tra poco meno di un mese, il 21 aprile, la Regione Toscana sarà chiamata dal Tribunale di Firenze a difendere con i propri legali la sua legge elettorale, il cosiddetto Toskanellum, una specie di Italicum in salsa toscana, nato dall’accordo­inciucio dell’estate 2014 tra il segretario regionale del Pd, Dario Parrini, e lo storico proconsole di Denis Verdini, Massimo Parisi, di Forza Italia. 

Come è noto, sabato 21 marzo si è tenuta nella sede dell’Acquario Romano la riunione della cosiddetta sinistra del Pd. In sostanza, al di là di alcune eccezioni, si trattava del vecchio ceto politico dei Democratici di Sinistra e quindi, in ultima analisi, del gruppo dirigente proveniente dal Pci, recentemente estromesso dal potere, sia nel partito sia nelle istituzioni, dall’avvento di Renzi e dei renziani. Lo spettacolo è stato desolante, direi, quasi pietoso, ma appare utile fare una riflessione generale su quanto emerso in quella sede e sulla linea di condotta che questo gruppo sta tenendo, in quanto, come vedremo, tale tattica, se così può essere chiamata, sta avendo importanti ripercussioni sulla linea della Cgil e quindi sullo sviluppo complessivo del movimento dei lavoratori e dell’opposizione sociale alle politiche del governo. Ma procediamo con ordine. Prima i fatti.

 

a Giornata Internazionale della Donna, lanciata da Clara Zetkin e trascorsa da pochi giorni, rappresenta sicuramente un immancabile appuntamento per approfondire un tema, quello del femminismo, che, ahinoi, resta sostanzialmente insondato, non valorizzato e, in alcuni casi, vergognosamente accantonato per il resto dell'anno, quasi fosse qualcosa di cui occuparsi esclusivamente in occasione dell'8 Marzo

Annuncio dell’apertura dell’anno santo nella basilica vaticana. Inizierà l’otto dicembre e terminerà il 26 novembre 2016. Il Papa, vate della comunicazione. Il Giubileo verrà introdotto il 12 aprile. L’idea della misericordia quale risoluzione dell’indifferenza e delle diversità. Problemi nella capitale per l’assegnazione del commissario per l’organizzazione dei lavori straordinari. Marino in conflitto con il governo. Inoltre chi pagherà i costi dell’operazione della Chiesa?

Il Governo Renzi ci fa rimpiangere quei governi bighelloni, parassiti, che non provocavano danni irreparabili all’impianto sociale e agli equilibri istituzionali. Questo governo, invece, si sta contraddistinguendo per l’organica distruzione dell’impianto sociale e costituzionale, più di quanto abbia fatto il “pionieristico” Berlusconi.

Roma, 16 marzo 2015. Da quasi 14 anni, ormai, ho avuto modo di seguire l’andamento dell’atto più importante dell’Amministrazione Capitolina ­leggasi il suo Bilancio di previsione­ e di certo i quattro documenti dell’era Alemanno (i bilanci dal 2009 al 2012, approvati sempre con una enorme dose di ritardo al punto da farli divenire dei semplici bilanci consuntivi più che previsionali, come ad esempio quello del 2012 approvato solo a novembre dello stesso anno), sembrano quasi confermare il vecchio adagio romano : “A Nerone, potessi campà 100 anni”. 

 

Mentre era in corso il Consiglio dei Ministri giovedì 12 Marzo, i lavoratori della scuola presidiavano piazza Montecitorio rispondendo all’appello degli autoconvocati (gli studenti avevano manifestato durante la mattinata), convinti che, viste le anticipazioni, la presentazione del ddl sulla scuola avrebbe presentato brutte sorprese. E così è stato.

Il consiglio federale della Liga Veneta di lunedì 2 marzo ha deliberato che il candidato governatore sarà Zaia. Salvini sempre in quella sede ha commissariato la Liga Veneta, che sarà guidata non più da Tosi ma da Giampaolo Dozzo. Praticamente il “ribelle” è stato esautorato

In 40 piazze italiane è in atto la contestazione del mondo della scuola contro il DDL Renzi-Giannini, con cui s’intende riorganizzare la scuola italiana, privatizzandola, in ubbidienza alle politiche liberiste. Nella Capitale si sono riuniti a Montecitorio, per protestare contro la riforma della scuola, molte sigle fra cui gli Autoconvocati, Rifondazione comunista, i comitati No-Invalsi e i comitati per la Lip

Ministri e sottosegretari, governatori, assessori e funzionari regionali hanno mentito spudoratamente e impunemente; giudici, prefetti, questori e commissari hanno rispolverato leggi liberticide, fasciste e fascistoidi. La realizzazione a Niscemi (Caltanissetta), all’interno di una straordinaria area protetta, del terminale terrestre del nuovo sistema di telecomunicazioni della Marina Usa, passerà alla storia per le innumerevoli, gravi e insanabili illegalità perpetuate dai poteri dello Stato 

Negli ultimi venti anni la scuola italiana ha subito un attacco continuo da parte di una classe dirigente animata nel suo complesso da un credo ultraliberista, che ha caratterizzato lo spirito complessivo di tutti i tentativi di controriforma operati dai Governi, di destra o sinistra che fossero.

 

“Mettere in ridicolo il profeta Maometto in una vignetta è la cartina di tornasole per una società che cura teneramente la libertà di parola; tuttavia una normale ed aperta conversazione su Israele e Palestina è condannata come un incitamento all’odio”. La cancellazione all’ultimo minuto è un altro caso di censura preventiva da parte di un’istituzione di alto livello.

“Emergenza casa” è uno slogan ad effetto, di propaganda, che non dice nulla dell’andamento né delle sfumature che qualificano il problema casa.

Già dai lontani anni ’80, sulla rivista La Contraddizione, sono stati pubblicati diversi articoli sui meccanismi in via di aggiornamento propri della Corporazione internazionale del capitale, volta alla sottomissione dei dominati o classi lavoratrici da disgregare. Lungi dall’essere obsolete, quelle analisi risultano le uniche in grado di leggere anche i fatti presenti, ultimi risultati di quel processo continuo, mistificato e svuotato di contenuti del “cambiamento” di classe proprietaria dell’ordine sociale.

Si è tenuta nei giorni scorsi a Ladispoli. Un primo momento di incontro, di confronto e di proposta per far crescere sul territorio il “movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.” Un primo passo che vuole avviare un importante percorso.

La nascita di Tor Sapienza è certamente un esempio unico. Con grande commozione L'associazione culturale e ricreativa Tor Sapienza negli anni Ottanta, in seguito ad una ricerca volta a ricostruire l’origine del quartier, e scoprì la figura del suo fondatore Michele Testa facendola emergere in tutto il suo spessore. 

Roma Città Aperta dice no a Salvini. La contromanifestazione dei movimenti riempie le strade, Piazza del Popolo è un flop.

Se non riusciremo a rifondare nel mondo della scuola la distinzione tra le competenze dello Stato, l’ambito della partecipazione democratica e la sfera privata, si configura il rischio che interventi privati a livello educativo, a prescindere dagli esborsi economici, trasformino la Scuola della Repubblica in altrettante scuole di fatto private. Morirebbe cosi nell’indifferenza la sostanza della Scuola della Repubblica.

 

Quello che è successo a Tor Sapienza, dallo scorso novembre a oggi, è stato sotto gli occhi di tutti e non c’è giornale, radio e tv che non se ne sia occupato. Ne ha parlato perfino il Papa, ma non il Presidente della Repubblica e neppure la Presidente della Camera che avrebbe avuto l’obbligo di intervenire a difesa dei diritti dei rifugiati politici che sono stati oggetto di una violenta manifestazione da contestatori locali letteralmente aizzati, plagiati e strumentalizzati da forze di estrema destra e dalla Lega

 

Che si intende per “democrazia”? E’ più difficile definirla o applicarla? Se lo chiedeva già Erodoto, che poneva il problema della capacità di discernimento della massa "non istruita", e di come evitare che essa si gettasse sugli affari pubblici come un torrente fangoso in piena. La crisi permanente che ci avvolge e ricatta da anni e che, probabilmente, è stata escogitata e dilatata proprio per questo, ha dato modo ai governi di sospendere le garanzie, le regole, i diritti; di ammazzare, insomma, la Democrazia come sistema

Pubblichiamo un contributo arrivato alla redazione de LCF dalla rete #maiconsalvini che promuove una mobilitazione generale sabato 28 febbraio contro la manifestazione della nuova alleanza fascio-leghista tra Salvini e Casapound. L’appuntamento per gli antifascisti e gli antirazzisti è alle ore 14 a Piazza Vittorio dove partirà il corteo che dirà forte e chiaro a Salvini: “Roma non ti vuole!”.

Sarà uno spot pubblicitario la buccia di banana del governo Renzi? Che si rivela ancora una volta un governo pasticcione, parolaio, impreparato e superficiale. Questa volta l’arma più potente di Renzi, la comunicazione tout court, ha fatto cilecca. Con la campagna di comunicazione “Agevolazioni sulla casa” dal titolo accattivante “É casa tua, decidi tu”, in onda sulle reti Rai ed in radio dalla fine di gennaio, lo spot della Presidenza del Consiglio sulle semplificazioni in edilizia, previste dallo Sblocca Italia, è diventato un vero e proprio boomerang

Il MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare Usa, è stato realizzato a Niscemi grazie ad autorizzazioni e provvedimenti illegittimi della Regione Siciliana. Lo ha sancito il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza emessa il 23 febbraio scorso, che ha accolto i ricorsi proposti da Legambiente, dal Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS e dal Movimento No MUOS Sicilia contro l’atto della Regione presieduta da Rosario Crocetta del 24 luglio 2013 che aveva revocato lo stop ai lavori megaimpianto militare ordinato il 29 marzo precedente. 

Perché un collettivo universitario comunista? Per un’università pubblica di qualità che garantisca il diritto allo studio, un unico contratto di lavoro a tempo determinato per i precari, il finanziamento della ricerca pubblica, una pianificazione delle assunzioni nelle Università e negli Enti pubblici di ricerca, la democrazia negli Enti di Ricerca e nell'Università.

La fine di Valerio, un giovane di soli diciotto anni, é ancora uno dei più inquietanti misteri degli oscuri anni di piombo. Di quella fine anni '70, in cui si poteva morire per l’appartenenza ad un gruppo politico, ad un partito, a un’ideologia. E si scatenò allora una delle più terribili faide della seconda metà del '900. Valerio aveva la “colpa” di essere curioso, meticoloso nella raccolta di dati e appassionato di fotografia.

A Roma, in via della Lungara, era ospitata la più importante collezione privata d'arte antica del mondo realizzata dal principe banchiere Alessandro Torlonia. Con l'espediente di una licenza per la riparazione di un tetto, le 77 sale del Museo furono trasformate in 91 appartamenti e le 620 opere furono malamente accatastate negli scantinati del palazzo come rifiuti.

Non è servita l'approvazione del decreto, con voto di fiducia, dello scorso novembre a fermare le mobilitazioni. Anzi il movimento si è rafforzato, collegandosi con le altre vertenze del centro e del sud irrobustendo così i suoi strumenti.

La conversione in decreto del documento sulla Buona scuola proposto da Renzi, nonostante il fallimento della consultazione on-line e dell’opposizione dei soggetti interessati, è prevista per fine febbraio. Il carattere neoliberista, classista e demagogico trapela già dalle anticipazioni: l’equiparazione della scuola all’impresa e l’assoluto disprezzo verso l’intelligenza degli studenti sono due sintomi emblematici di questa controriforma che stravolge la scuola democratizzata dalle lotte degli anni Sessanta e Settanta.

Mentre ancora imperversa la baraonda di “Mafia Capitale” e dell’inchiesta “Mondo di mezzo” e, in quest’ambito, nonostante gli avvertimenti dell’Autorità Anticorruzione sulle pericolosità connaturate alle privatizzazioni, dalla Giunta di Ignazio Marino v’è tutta l’intenzione di proseguire nella svendita dei beni cittadini.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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