Comunisti al bando in Ucraina

L’Ucraina mette fuori legge il Partito Comunista.


Comunisti al bando in Ucraina Credits: foto archivio Torange.biz - http://www.torange-it.com/2347.html.

L’Ucraina mette fuori legge il Partito Comunista. A due anni dalla cosiddetta euromaidan, i comunisti sono perseguitati e i nazisti governano il paese. Solidarietà al KPU da parte di Zyuganov e del Partito della Sinistra Europea.

di Paolo Rizzi

Da quando “euromaidan” ha portato al governo l’attuale gruppo di potere, un’alleanza gradita all’Occidente di destra nazionalista e oligarchi, gli attacchi fisici e politici contro i comunisti e la sinistra si sono moltiplicati. Non si può dimenticare la strage di Odessa del 2 maggio 2014, quando una manifestazione di sinistra è stata attaccata da estremisti di destra e costretta a rifugiarsi nella sede del sindacato, sede a cui è stato dato fuoco provocando decine di morti.

Fin dall’inizio del nuovo corso si è tentato di mettere fuori legge il KPU. Si è tentato di farlo accusandolo di raccogliere fondi per i partigiani del Donbass, si è tentato di farlo attraverso un decreto ministeriale. Il regime non aveva, però le leggi (e la forza politica) per mettere fuori legge un partito dal grosso peso politico come il KPU. Quindi, ci sono voluti mesi e mesi di lotta per indebolire i comunisti, presentarli come fantocci di Mosca e aggredirli fisicamente. Ci sono volute le nuove leggi sulla “decomunistizzazione” del maggio 2015 per dare al regime una base legale per mettere fuori legge il KPU.

Le nuove leggi mettono sullo stesso piano il nazismo e il comunismo. Si tratta di una doppia ipocrisia, sia per la falsità del paragone storico, sia per la situazione attuale in Ucraina. Infatti, il KPU è messo fuori legge perché usa il simbolo storico della falce e martello, le organizzazioni di estrema destra invece non adottano la svastica, si “limitano” ad usare simboli usati anche dalle SS e a innalzare il ritratto di Stepan Bandera, il capo dei collaborazionisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Così, i comunisti sono messi al bando mentre i nazisti alimentano la guerra nel Donbass, scorazzano per tutto il paese e i loro capi sono liberi di far carriera nelle forze armate e nello stato.

Il KPU ha denunciato la decisione del tribunale come una persecuzione politica e ha annunciato che in ogni caso farà ricorso ai livelli superiori della magistratura. Appare comunque chiaro che l’intento persecutorio del nuovo stato ucraino cercherà tutte le strade possibili.

Contro la decisione del tribunale ucraino, si sono espressi e mobilitati i comunisti e la sinistra di tutta Europa. Zyuganov, segretario del Partito Comunista della Federazione Russa, ha denunciato la persecuzione anti comunista da mesi e ha ricordato che “cose simili sono già successe nella Germania nazista negli anni ’30. La diffusione della “piaga nera” in Europa è cominciata con la repressione dei comunisti. Oggi le idee e i metodi pieni di odio verso l’umanità sono adottate dai seguaci di Bandera in Ucraina e, con questo bagaglio, vogliono entrare nell’Unione Europea!”.

Il Partito della Sinistra Europea ha chiesto che l’Unione Europea “reagisca contro questo attacco alla libertà d’espressione e d’associazione” ricordando come il KPU sia “un partito democratico che ha sempre agito per il rispetto dell’integrità e della sovranità dell’Ucraina”.

31/12/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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