Il capodanno lunare è la più importante festività in diversi paesi dell’Asia orientale, in particolare in Cina e in Vietnam, ed è molto sentita anche da parte delle comunità della diaspora cinese e vietnamita sparse per il mondo. Poiché l’anno deve necessariamente cominciare con un novilunio, la ricorrenza può cadere in una data variabile tra il 21 gennaio e il 20 febbraio del calendario gregoriano.
L’origine di questa celebrazione va ricercata nella mitologia cinese, nella quale figura un mostro leggendario chiamato Nian. Secondo il racconto, questa creatura viveva nascosta nella sua tana per tutto l’anno, ma ogni dodici mesi veniva allo scoperto per nutrirsi di esseri umani. Tuttavia, il Nian era spaventato dai rumori e dal colore rosso, e per questo motivo le persone davano vita a una festa con banchetti, musiche, fuochi d’artificio, abiti e ornamenti rossi, al fine di sfuggire alla voracità del mostro. Il Nian è anche rappresentato nelle tradizionali danze del leone, eseguite da giovani acrobati che indossano il tradizionale costume raffigurante il mostro.
In base al calendario cinese, gli anni si alternano secondo un ciclo di dodici, simboleggiati da altrettanti animali. A loro volta, questi dodici animali si combinano con i cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua), dando vita a un ciclo più lungo di 60 anni. Questi sessant’anni rappresentavano la durata della vita di un uomo, e l’aver vissuto un intero ciclo di sessant’anni era sinonimo di saggezza e venerabilità.
Sulla scelta dei dodici animali, che rappresentano gli anni del calendario cinese, esistono diverse leggende. Secondo la leggenda della tradizione buddhista, un giorno il Buddha chiamò a sé tutti gli animali della Terra, ma solamente dodici di questi si presentarono per porgergli il proprio saluto. Il primo a giungere dal Buddha fu il topo, considerato come simbolo di astuzia: questi, infatti, montò sulla groppa del bue, ma balzò in avanti proprio poco prima di raggiungere il Buddha, arrivando per primo. Seguirono, appunto, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale. Altri racconti sostituiscono la figura del Buddha con quella dell’Imperatore di Giada, sovrano del paradiso della mitologia cinese.
Rispetto allo zodiaco cinese, quello vietnamita presenta una differenza sostanziale, ovvero la sostituzione del coniglio con il gatto. Al contrario, la tradizione cinese afferma che il gatto non si presentò all’appuntamento perché il topo, invidioso della sua bellezza, non lo avvisò. Il gatto allora si arrabbiò con il topo a tal punto da volerlo uccidere, e in questo modo la leggenda spiega l’inimicizia tra i due animali.
Il 1° febbraio 2022, dunque, ha avuto inizio l’anno della tigre d’acqua. In occasione del capodanno lunare, il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso nel quale ha riassunto i risultati raggiunti dalla Cina nell’ultimo anno e il loro significato storico, inviando anche un messaggio di fiducia nel futuro. Dopo il 2021, anno nel quale il Partito Comunista Cinese ha celebrato il centenario della sua fondazione, la Cina si prepara ad affrontare l’anno in cui avrà luogo il XX Congresso del Pcc.
Il presidente Xi Jinping ha affermato che, grazie a una “economia stabile e sana” e a uno “sviluppo di alta qualità”, “la Cina è entrata in una fase con una visione strategica più ragionevole e completa del suo sviluppo, e non cerca più solo una crescita rapida”, ma sviluppo più equo e bilanciato, per fare in modo che l’intera società condivida meglio i benefici di questo sviluppo.
Sottolineando che questo sarà l’anno della tigre, Xi ha ricordato che la cultura tradizionale cinese vede la tigre come il re degli animali, un simbolo di forza, coraggio e impavidità, esortando il popolo a scrivere un nuovo capitolo del socialismo con caratteristiche cinesi.
Anche il presidente vietnamita Nguyễn Xuân Phúc ha tenuto un discorso per il capodanno lunare. “Nel 2021, nei momenti più difficili, abbiamo assistito a tante belle immagini ed esempi luminosi di gentilezza e sacrificio per la comunità da parte di persone di ogni classe sociale”, ha ricordato il capo di Stato. “Erano medici, infermieri, soldati e volontari che non hanno badato ai pericoli e hanno lasciato le loro famiglie, genitori e figli, per lavorare nelle aree colpite dalla pandemia; anziani che hanno donato tutti i loro risparmi per sostenere il Fondo nazionale di prevenzione e controllo del Covid-19; adolescenti e bambini che hanno disegnato bellissime immagini e scritto poesie toccanti e lettere che esprimono i loro sogni, sentimenti verso medici e infermieri, oltre a credere nella forza del Vietnam in mezzo alla pandemia”.
“Il Partito, lo Stato e il popolo apprezzano sempre i loro sforzi e la loro responsabilità nei confronti della comunità e della società. La nazione ricorda i sacrifici di compatrioti e compagni e rispetta i contributi degli espatriati vietnamiti all’estero e in patria, nonché il sostegno degli amici internazionali”, ha proseguito il presidente Phúc. “Queste sfide forgiano ulteriormente la forza dell’unità, della volontà e della determinazione, meritando l’eroismo dei nostri antenati durante la storia plurimillenaria di costruzione e salvaguardia nazionale del paese”.
Per il Vietnam, il 2022 sarà un anno cruciale per l’attuazione e la riuscita della Risoluzione del XIII Congresso del Partito Comunista e del Piano quinquennale di sviluppo socio-economico 2021-2025. Per questo motivo, il Vietnam si impegna a adempiere a tutti i compiti di ripresa e sviluppo socioeconomico, a stabilizzare il quadro macroeconomico, ad affrontare le difficoltà per le attività produttive e imprenditoriali, a sviluppare i settori della cultura, dell’istruzione, della scienza e della tecnologia, a proteggere l’ambiente e a sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici.