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Sabato, 08 Luglio 2023 00:42

L’Oriente è rosso – ancora!

Carlos Martinez, condirettore di Friends of Socialist China, ha recentemente pubblicato il libro The East is Still Red (L’Oriente è ancora rosso). Come argomenta Radhika Desai, “in un mondo in cui la sinistra ha perso la capacità di distinguere tra imperialismo e liberazione; in un mondo che non riesce a capire quanto siano state rivoluzionarie le conquiste dei socialismi realmente esistenti, Carlos Martinez fa risplendere la luce della sua prosa cristallina e della sua acuta intuizione politica e accademica sulle conquiste della Cina, materiali, ecologiche, scientifiche e sociali”.

Per Schumpeter è imprenditore solo colui che innova e il profitto ha la sua fonte nell’innovazione. Anche le crisi vengono spiegate con il presentarsi “a grappoli” delle innovazioni e determinano la “distruzione creativa” che produce lo sviluppo economico.

Un’opera datata ma che ci dice ancora molto su come armonizzare teoria ed esperienza nella progressione nello sviluppo della persona e sulla lotta alle concezioni dominanti che incarnano un freno regressivo al progresso umano.

Il 25 ottobre 1971, una Risoluzione dell’Onu riconosceva la Repubblica Popolare Cinese come “l’unico rappresentante legittimo della Cina presso le Nazioni Unite”, restituendo il seggio cinese al suo legittimo proprietario. A 50 anni di distanza, il presidente Xi Jinping si è rivolto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite con questo discorso.

Prosegue l’analisi della storia economica della Repubblica Popolare Cinese. In questa seconda parte si affrontano i temi della crescita economica, del progresso e delle trasformazioni sociali.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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