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Il salario nominale e il salario reale
I lavoratori salariati sono costretti non solo a vendere la loro forza-lavoro, ma anche ad acquistare i beni di prima necessità contro tutti i princìpi che regolano il mercato, in quanto sono costretti dalla necessità ad acquistare e vendere e non possono fare leva sulla dialettica fra domanda e offerta.
Quale alternativa all'attuale modello di contrattazione?
Gli accordi del 2009 non sono religione o men che mai un tabù. Rilanciamo una discussione ampia e trasversale a sola tutela del potere di acquisto e di contrattazione
Le considerazioni terminali sulla nostra economia
L'euforia del Governo sullo stato dell'economia del Paese è solo propaganda. Leggendo meglio i dati forniti nelle “Considerazioni finali” di Visco emergono tante criticità e l'intenzione di aggravare le condizioni dei lavoratori.
I soldi per i contratti pubblici non ci sono
Il Sole 24 ore quantifica le somme necessarie per il rinnovo dei contratti nazionali della pubblica amministrazione ma il Governo pensa che il codice Ipca sia troppo oneroso
Combattere l'inflazione sulla pelle dei lavoratori?
Il Governatore della Banca d'Italia vuole rispondere all'inflazione con provvedimenti che colpiranno soprattutto i lavoratori. Ma la causa dell'inflazione non è il costo del lavoro. Tenerla a bada con questi metodi significa impoverire i salari, mortificando la domanda, privatizzando settori dell'economia e riducendo ai minimi termini il settore pubblico.
La progressiva decrescita del potere d’acquisto dei salari dalla dissoluzione dell’Urss
Dopo aver analizzato l’aspetto fenomenico dell’attacco al #salario e del conseguente aumento del profitto a partire dalla dissoluzione dell’URSS e dallo scioglimento del Pci, abbiamo mostrato come tale attacco sia molto più profondo e meno appariscente. Per comprenderlo occorre abbandonare il piano empirico e risalire al piano concettuale, cioè abbandonare le categorie d’analisi dell’ideologia (borghese) attualmente dominante per risalire ai fondamenti scientifici dell’analisi #marxista.
Incompetenza o premeditazione nel disastro economico in Europa?
Le politiche economiche dell’Unione Europea sono contrarie agli interessi dei popoli europei e probabilmente dettate dal capitale transnazionale a guida Usa. Servirebbe una vasta mobilitazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e l’uscita dell’Italia dalla guerra, ma anche un fronte unito dei lavoratori europei.
Se aumenta il costo della vita il problema non è legato alla quantità di moneta
Proviamo a confutare i luoghi comuni in materia di salario, inflazione, reddito di cittadinanza e politiche fiscali
La parabola dell’economia politica – Parte XXVI: Il monetarismo e l’apologia della disoccupazione
Ricominciamo da tre
I comunisti per tornare all’avanguardia dovrebbero agire per: costruire un partito di sinistra che rappresenti i subalterni; costruire un’ampia opposizione di massa al governo più di destra dai tempi del fascismo; assumere una netta posizione contro la partecipazione italiana alla guerra mediante invio di armi ed embargo.