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Brecht e il semplice che è difficile da realizzare
Com’è possibile accordare la tensione all’ingenuità con la complessità della teoria dello straniamento, con l’esigenza di valorizzare l’intima dialetticità del dramma e come si può valorizzare l’aspirazione alla classicità che emerge dall’ultima fase della produzione di Brecht, salvaguardando, però, tutta la radicalità della sua riforma drammaturgica?
Brecht e l’effetto di straniamento
Bertolt Brecht ha teorizzato l’effetto di straniamento, la cui funzione è di indurre a un radicale scetticismo nei confronti di tutto ciò che è dato e noto sì da rendere possibile una comprensione in grado di superare la percezione superficiale del reale
Brecht e il ruolo dello spettatore
Lo sforzo di riconnettere all’interno dello specifico artistico il momento conoscitivo e la necessità di prendere le distanze da ogni naturalismo spinsero Brecht a porre sempre più al centro della sua riflessione l’elemento della sospensione nell’ambito denotativo dell’opera d’arte.
Brecht e l’effetto di straniamento
Compito dell’effetto di straniamento è, quindi, trasmettere allo spettatore l’atteggiamento scettico che sta alla base della ricerca scientifica, del dubbio cartesiano, della necessità della verifica galileiana, che permette di trovare sorprendente anche ciò che appare naturale.
Il rapporto fra apprendimento e godimento estetico nell’opera di Brecht
L’arte drammatica, secondo Brecht, deve poter occupare quel punto archimedeo in cui vengono a convergere la tendenza all’insegnamento e quella al puro godimento estetico.
Dall’effetto di straniamento alla drammaturgia-non aristotelica
Lo sviluppo dell’estetica di Brecht dal teatro epico, passando per i drammi didattici, sino all’elaborazione di una drammaturgia non-aristotelica.