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La restaurazione oligarchica
Non appena eletto, Letta ha immediatamente messo la pietra tombale sulla proposta di legge democratica proporzionale, rilanciando il maggioritario uninominale liberale, che consegnerà la maggioranza assoluta del prossimo governo a Lega, post fascisti e berlusconiani.
Draghi e i polli keynesiani del capitale
È l’aritmetica del profitto il movente unico delle attività economiche capitalistiche, capitalisti che sono capaci di finanziare lo sfruttamento, anche con l’indebitamento che per quanto aumenti, non basta mai.
Tutto il potere alle banche!
È urgente costruire un vasto fronte di opposizione al governo delle banche. Sulla politica economica, quando non ne era ancora il primo responsabile, Draghi si era pronunciato in sede di G30: favorire la centralizzazione dei capitali, incrementare la disoccupazione, sostegno pubblico alle imprese ma senza ingerenze nella loro gestione, ridurre al minimo i rischi per le banche e far decidere loro quali imprese salvare.
La sinistra in piazza contro il governo Draghi
Il 18 febbraio la sinistra di classe e i sindacati di base si sono dati appuntamento per contestare il nascente governo Draghi.
Il banchiere-usuraio: Draghi o Gobseck [1]?
La normalizzazione dei governi tecnici al servizio del capitale
Molti sostengono che gli esempi contemporanei di fascismo non siano paragonabili ai regimi dittatoriali del passato. Ma la normalizzazione del mito fascista, al pari della odierna mitizzazione del mercato e di interessi superiori capitalistici ai quali piegare la sovranità popolare, rappresenta la minaccia dalla quale guardarsi e difendersi.
Draghi come Ciampi, commissari della democrazia
Il confronto dell’attuale emergenza pandemica con la passata emergenza “morale” della vicenda Mani Pulite fa capire come, al di là della narrazione mistificata e nell’appiattimento acritico dello scenario politico anche di campo “progressista”, i governi tecnici rappresentano l’intervento diretto delle oligarchie finanziarie ed economiche per indirizzare a loro vantaggio, in momenti cruciali, le scelte economiche e sociali fondamentali del paese.
«Lei ha pure famiglia»
Biagio Agnes, figlio di un capotreno delle Ferrovie dello Stato, è stato giornalista, dirigente pubblico e dirigente d’azienda italiano. Nel 2002, per la precisione l’11 dicembre, è chiamato a deporre dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sull’affare Telekom-Serbia in qualità di presidente pro tempore di Stet. Il colloquio tra il presidente della Commissione e Agnes, segnalatomi dal compagno Angelo Ruggeri e disponibile online, è illuminante su chi sia il nostro futuro presidente del consiglio, il dott. Mario Draghi. Ne riporto le parti salienti.
Cosa vuol dire un Governo Draghi?
Il mondo della finanza, ufficialmente al potere col governo Draghi, tenta di salvare il sistema capitalistico morente, in contraddizione con la distruzione del genere umano e del pianeta stesso che tale sistema implica strutturalmente.
Nelle mani dell’ultimo padrone. La carta Draghi
Mario Draghi potrebbe essere l’uomo con il profilo e la reputazione per chiedere una sorta di “pieni poteri”, sottraendosi agli agguati e ai velenosi intrighi di “palazzo”: l’anticamera per la ristrutturazione in chiave presidenzialista del sistema democratico parlamentare. La situazione che si è creata ha tutte le caratteristiche della destabilizzazione del sistema politico-istituzionale, mentre è del tutto assente una sinistra di classe, strutturata in un blocco sociale alternativo, costituita in un fronte politico anticapitalista.