Videolezione: dal sindacalismo al marxismo rivoluzionario

Quinta lezione del corso La filosofia marxista, di Renato Caputo presso l’Università popolare Antonio Gramsci, in cui si affronteranno: Sorel e il sindacalismo rivoluzionario, Lenin e il marxismo rivoluzionario e l’eredità di Lenin


Segue da: “Videolezione: il marxismo della seconda Internazionale

Le origini del marxismo francese, del sindacalismo rivoluzionario e del marxismo russo

Le origini del marxismo in Francia

Meno significativo sul piano filosofico e teorico, rispetto in particolare al marxismo tedesco e russo, è stato il contributo dato alla prima fase di sviluppo del marxismo dai socialisti francesi. Fra i marxisti francesi di un qualche rilievo si deve in primo luogo ricordare Paul Lafargue (1842-1911), genero di Marx, che – nel brillante e tagliente libello Il diritto all’ozio (1883) – denunzia che in una società basata sullo sfruttamento, come la capitalistica, l’impegno nell’attività lavorativa da parte dei salariati è un controsenso, in quanto non fa che aumentare la quantità di plusvalore, ovvero la quota di pluslavoro non retribuito intascato dai capitalisti. In seguito, nell’opera Subito dopo la Rivoluzione (1887), Lafargue è stato tra i pochi marxisti ad arrischiarsi in una definizione della società postrivoluzionaria, accentuando il tema della progressiva estinzione dello Stato, le cui funzioni sarebbero dovute essere progressivamente riassorbite dalla progressiva capacità di autogestirsi della società civile.

Jaurès: dalla lotta contro la guerra al socialismo neokantiano

Jean Jaurès (1859-1914), fra i massimi dirigenti del partito socialista francese, ha incarnato, sino al suo assassinio da parte delle forze scioviniste, la lotta contro la guerra. Dal punto di vista teorico ha dato un più significativo contributo allo sviluppo del marxismo con la sua attività di storico, in particolare con la monumentale Storia socialista della rivoluzione francese (1901-1908), piuttosto che nella veste di filosofo. In quest’ultimo campo è stato, infatti, fortemente influenzato dal socialismo neokantiano al punto che, nel suo saggio sulle Origini del socialismo in Germania (1891), si spinge a individuare nell’opera di Martin Lutero l’origine del socialismo tedesco e poi in filosofi come Kant e Fichte un momento essenziale del suo sviluppo.

Continua su “Sindacalismo e marxismo rivoluzionario”, “Lenin”, “Lenin – II parte”, “Lenin - terza parte”, “Lenin – IV e ultima parte” e “L’eredità di Lenin”.

Le video-lezioni successive saranno pubblicate nei prossimi numeri di questo settimanale. La sesta lezione sarà quindi on-line da sabato prossimo.

05/10/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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