Prospettive della guerra in Ucraina

Le prospettive della guerra in Ucraina non sono facili da intuire, ma possiamo segnalare l’insuccesso della famosa controffensiva e il sostanziale abbandono economico e finanziario del paese da parte dei suoi alleati occidentali che lo hanno spinto a questa guerra evitabile.


Due sono gli aspetti che dobbiamo tenere in conto per comprendere le prospettive della guerra in Ucraina: la totale inefficacia dell’offensiva lanciata a giugno; l’abbandono di questo paese al suo tragico destino da parte degli alleati occidentali. Infatti, un significativo gruppo di congressisti statunitensi si oppone all’invio di nuovi finanziamenti a Zelensky, il cui ruolo di capo è oggi messo da più parti in discussione; nonostante il disaccordo del leader dell’Ungheria Orban, l’UE ha deciso di avviare negoziati per incorporare il paese negli anni futuri; negoziati che saranno molto faticosi e non è chiaro a cosa porteranno. Nel frattempo gli scontri si fanno sempre più forti, soprattutto nei pressi della città fortificata Avdiivka, che rappresenta la prima linea ucraina, superata la quale i russi troveranno la seconda e la terza. Il problema principale dei russi è quello di allontanare il confine dal loro territorio, per proteggerlo dagli attacchi missilistici statunitensi, dotandosi anche di missili ipersonici non intercettabili. Sembrerebbe, pertanto, che la Federazione Russa abbia utilizzato il conflitto con Ucraina per far evolvere il suo apparato militare, perfezionandolo fino a superare in questo campo gli Usa.

16/12/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. Ha studiato la riflessione sulla religione e ha fatto ricerca sul campo in America Latina. Ha pubblicato vari libri e articoli e fa parte dell’Associazione nazionale docenti universitari sostenitrice del ruolo pubblico e democratico dell’università.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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