Potere al Popolo: le aspettative dei presenti al Teatro Italia

Ecco che cosa si aspettano i partecipanti alla grande assemblea che sabato 18 novembre ha riempito il Teatro Italia della capitale.


Una grande responsabilità attende tutti noi: quella di dare gambe ad un progetto che ha suscitato grandi aspettative tra i partecipanti. Sabato 18 novembre, al Teatro Italia di Roma, alla convocazione del collettivo dell’ex OPG occupato Je So’ Pazzo si sono presentate quasi mille persone che vogliono, dal basso, creare una forza politica in grado di far valere le esigenze dei lavoratori, mettendo insieme le persone che resistono con quelle che si battono per conquistare nuovi diritti, le avanguardie con chi, privo di punti di riferimenti e speranza, subisce l’offensiva del capitale e di quei poteri forti che promuovendo il Brancaccio vogliono recidere tutti i fiori ma non comunque non possono fermare la primavera.

25/11/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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