Osservatorio sul mondo che cambia: droni, radar, capisaldi e l’illusione della guerra senza uomini

Il professor Orazio Di Mauro analizza come la guerra, tra droni autonomi, difese in collasso e nuove tecnologie radar, continui a consumare vite e territori dietro la facciata della modernità


Nella nuova puntata della rubrica "Osservatorio sul mondo che cambia", il professor Orazio Di Mauro analizza le trasformazioni della guerra contemporanea, dove i droni stanno diventando protagonisti assoluti. Spiega come questi sistemi, inizialmente concepiti per ricognizione, siano ormai impiegati su vasta scala per colpire infrastrutture, veicoli e postazioni nemiche con costi minimi e rischi ridotti per chi li utilizza. In Ucraina questa evoluzione è evidente: la cosiddetta “guerra dei droni” si intensifica ogni giorno, con sciami che saturano le difese aeree e attacchi sempre più profondi nei territori avversari. Proprio in questo contesto, si è aperto il dibattito sulla possibilità di considerare alcuni episodi come atti di guerra diretta verso i paesi NATO: alcuni droni russi sono penetrati nello spazio aereo polacco, e l’abbattimento di uno di essi ha alimentato timori di escalation. Di Mauro analizza anche l’attacco alla cosiddetta “Somud Flotiglia”, un’operazione condotta con droni navali a controllo remoto. Sul fronte russo-ucraino, intanto, la Russia avanza lentamente ma in modo costante. Di fronte all’esaurimento delle riserve umane e materiali, l’Ucraina è costretta a ritirarsi da diversi “capisaldi”, cioè posizioni fortificate di difesa che non riesce più a presidiare. Di Mauro spiega come questo metodo della “difesa per capisaldi” servisse a rallentare il nemico, ma rischia ora di collassare per mancanza di truppe. Infine, l’attenzione si sposta su Kaliningrad, l’enclave russa nel cuore dell’Europa, dove è in costruzione un enorme complesso di antenne ad alta potenza. Il professore analizza anche il sistema a “antenna sintetica”, capace di raccogliere segnali in movimento e generare mappe radar estremamente dettagliate. Una tecnologia cruciale per la guerra elettronica e per guidare i droni anche in ambienti ostili. La puntata mette così in luce come la guerra malgrado si stia evolvendo tecnicamente con sciami di droni e guerre di segnali non sta cambiando radicalmente: gli uomini i carri armati e le trincee sono fondamentali per conquistare o difendere un territorio; mentre i confini tra conflitto locale e guerra globale diventano sempre più sottili.

12/09/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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