L’economia politica del Novecento (III videolezione – Sraffa e la scuola del circuito monetario)

Terzo e ultimo incontro di UniGramsci Pisa sulle teorie economiche successive a quella marxiana. In questa lezione si tratta il contributo di Piero Sraffa e la scuola del circuito monetario.


La costruzione dell’economia marginalista, o neoclassica viene radicalmente criticata da Sraffa sia per le assunzioni irrealistiche che per la sua logica interna. Il suo fine era di rivitalizzare e rendere coerente la teoria classica di Ricardo e di Marx. Tuttavia il suo modello è stato utilizzato da alcuni seguaci della sua scuola e da altri economisti borghesi per confutare la teoria marxiana, aprendo un dibattito lunghissimo.

La scuola del circuito monetario riprende invece l’idea del sistema economico come un processo circolare in cui intervengono, con ruoli diversi, le classi sociali (banchieri, capitalisti e lavoratori). Sviluppando un’intuizione abbozzata da Marx nel libro II del Capitale, emerge che il capitalismo non può funzionare senza il credito perché la moneta messa in circolazione per acquistare la forza-lavoro è inferiore a quella che servirebbe per realizzare il plusvalore.

17/06/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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