Giovedì 15 giugno si è tenuta un'assemblea cittadina sul Piano scuola 4.0 (finanziato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza) e sull'impatto che “il più grande intervento trasformativo del sistema di istruzione” (come lo definì il ministro Bianchi) avrà sulla scuola pubblica. Un modello d’istruzione completamente incentrato sulle competenze e sull’operatività immediata che si evolve, poi, in una totale subalternità al progetto della società 4.0 in cui il sistema delle piattaforme digitali ha come unico fine quello di estromettere settori sempre più vasti di lavoratori dai cicli produttivi.
Tale riunione fa seguito alla decisione del Liceo Albertelli di Roma di contestare il piano di utilizzo dei fondi PNRR per la digitalizzazione,
All’assemblea hanno partecipato oltre 150 persone in presenza e un centinaio a distanza collegate su una piattaforma indipendente; vi sono stati una trentina di interventi che hanno ribadito, ciascuno in base ad esperienze diverse, quanto la digitalizzazione in campo scolastico influisca negativamente sul percorso di apprendimento di studenti e studentesse e come questo processo stravolga in senso peggiorativo il ruolo dei docenti, l’intera attività didattica e il confronto collegiale e democratico. In molti interventi, si è poi sottolineato il paradosso di una scuola sempre più deprivata di fondi per la didattica e nella quale si prende a pretesto il calo demografico al fine di ridurre in maniera sempre più drastica la qualità della formazione.
L'assemblea ha poi deciso di ritrovarsi per organizzare momenti di mobilitazione unitaria e passaggi di approfondimento sulle problematiche complessive del sistema dell'istruzione.
Il primo appuntamento che l’assemblea si è dato è una conferenza stampa- assemblea di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito (ex Ministero della Pubblica Istruzione) in viale Trastevere per Lunedì 26 Giugno dalle ore 17.00. L’assemblea –conferenza di Lunedì di fronte al Ministero rappresenta un importante momento di esposizione alla stampa delle ragioni della protesta ma anche un momento di ulteriore confronto tra docenti, studenti e genitori per approfondire e contrastare questa degradante deriva privatistica della scuola pubblica che con la Scuola 4.0 ha subito un ulteriore e importante accelerazione.