Si torna nuovamente a parlare dello Stadio della Roma. In questi giorni, anche alla luce delle dichiarazioni trionfalistiche del sindaco Gualtieri, dopo gli incontri avvenuti con la proprietà della Roma Calcio, è stato rilanciato in grande stile un progetto che sembrava essersi spiaggiato come una balena arenata attraverso una versione favolistica, tutta volta a magnificare una struttura che dovrebbe essere avveniristica sotto il profilo architettonico, e al tempo stesso utile strumento contro il degrado, perché planerebbe su terreni ritenuti abbandonati. Il tutto sapientemente condito da una serie di report giornalistici che, in verità, si rifanno ad una narrazione tipica dei sogni, con rendering fantasiosi ma senza una reale analisi di tutta la proposta progettuale. Questa è stata approvata solo in fase preliminare con una discutibile delibera comunale di pubblico interesse, ma presenta gravi problematiche, già sollevate dai competenti uffici tecnici e successivamente riemerse nel Dibattito Pubblico (altrettanto discutibile perché non vi era alcun modo di apportare modifiche sostanziali o proporre altri siti alternativi), in termini di gestione della viabilità, infrastrutture inefficienti, assenza di studi approfonditi sui flussi di traffico, impatto ambientale, sottostima della salute pubblica perché lo stadio sorgerebbe a ridosso dell’Ospedale Pertini, piano di sicurezza carente, mancanza di parcheggi, creazione di ulteriori zone di Hot Spot di calore e cancellazione del previsto Parco di Pietralata (14 ettari a verde pubblico).
Il parco avrebbe dovuto dare respiro ad un quadrante già pesantemente urbanizzato, cementificato e con valori da inquinamento atmosferico tra i più alti della città. Purtroppo la realtà è ben diversa da come viene raccontata, e rischia di trasformarsi in un incubo senza risveglio per tutta la collettività. Il Comitato Stadio Pietralata No Grazie che riunisce associazioni, comitati e cittadinanza attiva, ha pertanto deciso di continuare la propria battaglia e campagna con tutti i mezzi a disposizione, attraverso mezzi legali, campagne di informazione obiettive e raccolte firme attraverso il canale Change.Org per spiegare le tante criticità che rendono di fatto irrealizzabile lo Stadio della Roma a Pietralata. Oltre all’ennesima aggressione al verde pubblico, dall’altro c’è il serio rischio che la struttura per la sua portata porterebbe ad un collasso della viabilità locale, già fortemente compromessa. Riguardo il consumo di suolo dobbiamo ricordare che l’area è già interessata da una pesante operazione di costruzione, come da pianificazione mai smentita e che riassumiamo in:
1) Studentato e Campus Biomedico Università La Sapienza (230.000 mc e 3.500 studenti più professori ed impiegati);
2) Roma Tecnopole (110 milioni di euro - fondi del PNRR) già annunciato e vede la sinergia di istituzioni e imprese: Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Luiss, Tuscia, Cassino e Campus biomedico; quattro istituti di ricerca: Cnr, Enea, Istituto nazionale di fisica nucleare e Istituto superiore di sanità; istituzioni come Regione Lazio, Comune di Roma e Camera di Commercio, oltre a piccole, medie e grandi imprese e Unindustria Lazio;
3) Nuova sede ISTAT (190.000 mc e 3000 impiegati);
4) Nuovo Centro Direzionale stazione Tiburtina con previsione di 750.000 mc di cemento destinati a uffici e un albergo di 300 stanze.
L’altro drammatico problema risulta la questione della viabilità. Infatti lo Stadio che dovrebbe essere alto più di 50 metri ospitando a regime più di 60.000 posti (non solo per partite, ma anche per spettacoli, concerti e altri eventi per un complesso mastodontico aperto H 24 per rientrare delle spese di investimento a prestito) andrà ad incidere pesantemente sul nodo traffico in una zona al collasso, e l’auspicio che metà degli spettatori verrà attraverso il trasporto pubblico appare come una barzelletta, senza contare che dovranno giungere anche tutti gli impiegati e addetti per le altre strutture. Qualcuno ha avanzato l’idea che Pietralata verrà riqualificata, ma è un’altra favola (è previsto al momento solo il 3% della spesa in opere pubbliche). Infatti lo Stadio si troverebbe a ridosso della Stazione Tiburtina e l’area interessata dista non poco dal reale quartiere di Pietralata/Monti Tiburtini, che in definitiva si troverebbe a sopportare solamente molto più smog, traffico e inquinamento di ogni tipo, ossia gli scarti del progetto. Il fantomatico Parco dello Stadio della Roma poi non esiste, c’è solo in previsione l’area cementificata e i residui frammentati a verde, dove tra l’altro sono previsti campi di calcetto, padel e tennis.
Il Comitato Stadio Pietralata No Grazie non si è costituito per dire no allo Stadio a priori, ma per dire no ad uno Stadio della Roma a Pietralata perché impossibile da gestire e perché cancella un’area verde prevista anche dal Piano Particolareggiato (lasciato volutamente scadere) denominata Parco di Pietralata di circa 14 ettari pubblico e fondamentale per tutta l’area. E rilancia la petizione per la sua difesa affinché questa amministrazione, che si definisce ambientalista e solidale, riveda le proprie posizioni ed inizi a ragionare nel senso inclusivo, collettivo e con il pensiero rivolto a potenziare e migliorare i servizi pubblici essenziali e non dare conto solo alle logiche privatistiche.