Il coraggio della pace: come ricostruire un grande movimento contro la guerra

Videointervista al portavoce di "Il coraggio della pace: disarma" Claudio Grassi con il quale analizziamo le problematiche del rilancio di un imponente movimento contro la guerra e il riarmo che possa essere la base per coprire adeguatamente la prateria che si è aperta a sinistra in Italia.


Il coraggio della pace: come ricostruire un grande movimento contro la guerra

Ecco il programma della 4 edizione nazionale di Disarma - Il Coraggio della Pace

Voglio invitare tutti e tutte voi a Firenze a questa 3 giorni di inizio ottobre per la Pace, per cui abbiamo impiegato tutta la nostra energia. E’ un appuntamento che riteniamo necessario e che può essere l’occasione per incontrarci, come popolo della Pace che esiste, ma che non trova ancora la strada per farsi sentire in una unica voce potente per dire NO ALLA GUERRA. NO ALLA TERZA GUERRA MONDIALE. Esattamente un anno fa si teneva a Firenze la prima iniziativa nazionale di Disarma. Quella iniziativa nasceva da una valutazione che diversi compagne e compagni avevano condiviso in una riunione tenutasi il 27 maggio a Roma. La sostanza del ragionamento era questa: quanto sta accadendo nel mondo, evidenziato clamorosamente dalla guerra in Ucraina, configura una nuova fase. La guerra non più come fattore circoscritto ad un territorio, ma la guerra come elemento strutturale, potenzialmente estendibile a livello mondiale. Uno scontro ormai evidente tra mondo unipolare e mondo multipolare. Tra un mondo dove Usa, Nato e cosiddetto Occidente continuano ad avanzare la loro pretesa di egemonia, e il resto del mondo dove potenze emergenti sempre più forti (Cina) e organizzate (Brics) non accettano più questa condizione. In quei giorni dello scorso settembre mai avremmo immaginato che dopo due settimane, il 7 ottobre, si sarebbe riacceso clamorosamente e con una violenza così brutale il conflitto israelo-palestinese. Si tratta di un conflitto diverso da quello che si sta combattendo nel cuore dell'Europa, ma il contesto globale che prima richiamavo, lo inserisce a pieno titolo nella "guerra mondiale a pezzi" che già stiamo vivendo. Disarma non poteva stare ferma di fronte alla mattanza a cui era sottoposta la popolazione di Gaza ed ha organizzato in tutta Italia iniziative di solidarietà con il popolo palestinese, che svelavano ciò che l’informazione dominante occulta. Iniziative culminate con la bellissima II edizione di Disarma tenuta in dicembre a Roma allo Spin Time. Firenze, Roma e poi, a fine febbraio Napoli con la III edizione dal titolo “L’ombra delle bombe” anche quella pienamente riuscita. Sarà stata la buona stella di Vauro, che ci ha donato sempre una sua immagine per dare concretezza alle parole che volevamo dire? E’ certo che Vauro è un artista generoso e i suoi gesti ci aiutano molto a credere che è giusto andare avanti, soprattutto quando si è contro corrente. Ora siamo di nuovo qui, con tante iniziative che stiamo organizzando in tutta Italia e con questa IV edizione. A Firenze, come l’anno scorso ma con il cuore e la testa più pesanti perché la situazione è peggiorata, e con la determinazione a proseguire il cammino perché del Il Coraggio della Pace Coraggio della Pace c’è bisogno più che mai. Purtroppo infatti dobbiamo prendere atto che la situazione è peggiorata. Non solo perché i due conflitti anziché ridursi si sono ampliati, ma perché non si intravede nessuna volontà politica di avviare una seria trattativa, di valutare un compromesso che apra la strada alla pace. I fatti accaduti in Libano i questi giorni, atti di vero e proprio terrorismo compiuti da uno Stato, e il voto del Parlamento europeo che spinge i Governi ad autorizzate l'uso delle armi sul territorio russo, sono di una gravità inaudita. Siamo sull’orlo del precipizio. Non sappiamo se si riuscirà a fermare questa deriva che potrebbe portarci ad una guerra mondiale. Sappiamo solo che dobbiamo fare tutto il possibile perché ciò avvenga. La nostra iniziativa è piccola cosa, ma va in questa direzione. Segue il solco di questa consapevolezza e di questa urgenza collettiva. La IV edizione “La Casa Brucia. Come l’Occidente si sta autodistruggendo” è anche l’appuntamento in cui proviamo a fare un salto di qualità, non solo perché abbiamo voluto dedicare più giorni all’approfondimento dei temi, ma anche perché riteniamo necessario un confronto che ci aiuti finalmente a capire se e come possiamo aprire un confronto continuativo tra le realtà che dicono No alla guerra, che si vanno moltiplicando ogni giorno di più. Possiamo trovare un filo comune che potenzi le nostre voci? Possiamo costruire luoghi di condivisione e azioni che rafforzino il nostro NO? E quindi domenica 6 ottobre, a conclusione delle sessioni di lavoro, vorremmo che tutti coloro che condividono queste valutazioni partecipassero all’assemblea aperta che proponiamo. Noi crediamo che ogni sforzo vada fatto per raggiungere l’obiettivo della Pace.

Vi aspettiamo a Firenze

Non abbiamo paura #disarma #lacasabrucia #ilcoraggiodellapace

27/09/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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