FIRENZE. Soggetto protagonista dell’inchiesta è il “giglio magico” che attornia l’ex presidente del consiglio ed ex segretario del PD, il senatore Matteo Renzi. Un film che prima della parola “fine” presenta la frase “i fatti e le persone citate sono reali”. Negli ultimi tempi si è letto del coinvolgimento di parenti stretti del senatore Renzi in procedimenti giudiziari, affari di banche e finanza tanto care all’ex presidente del consiglio. Dopo la tragedia del viadotto Morandi che ha interessato la città di Genova e società legate alla famiglia Benetton, si è letto di rapporti finanziari dell’entourage trevigiano con il PD e il suo ex segretario.
La nostra inchiesta, il nostro film d’inchiesta, ha i seguenti protagonisti: il management di “Atlantia”, società della famiglia Benetton, presieduta dal fiorentino Fabio Cerchiai, che è anche presidente della società “Autostrade per l’Italia”, di “UnipolSAI” – con amministratore delegato Giovanni Castellucci – che è anche componente della società “Aeroporti di Roma”. Poi c’è la liquidata “Fondazione Open” – che si può scrivere essere stata di Matteo Renzi, con presidente Alberto Bianchi, segretaria generale Maria Elena Boschi, consiglieri Luca Lotti e Marco Carrai. Grande sostenitore e finanziatore è Davide Serra del Fondo Algebris, uno che il capitalismo lo esercita costantemente. Poi, altro protagonista, “Veneto Banca” che tra i primi 100 azionisti aveva “Assicurazioni Generali” – dove ritroviamo nel board Fabio Cerchiai – e “Banca Etruria” – laddove erano coinvolte Maria Elena Boschi e la sua famiglia.
Nell’inchiesta non può mancare l’iniziativa alla stazione “Leopolda” nel cui sito campeggiano gli elenchi dei finanziatori delle edizioni precedenti: scorrendoli si distinguono i sostanziosi versamenti di Davide Serra del Fondo Algebris che tempo fa realizzò un’analisi di Assicurazioni Generali e di “Edizioni” della famiglia Benetton. Serra ha avuto rapporti con Banca Etruria e anche con Monte dei Paschi di Siena. In una sua analisi evidenziò Fabio Cerchiai per la presidenza di MPS, sostenendo l’aumento di capitale di 5 mld di euro e la conversione di 2 mld di derivati. Davide Serra, enorme sostenitore dell’amico Renzi, ebbe anche una “conversione” quando appoggiò Mario Monti e Corrado Passera, proprio quando firmò un esposto contro la società “Ragione” di Gilberto Benetton per la ristrutturazione di “Assicurazioni Generali” e “Mediobanca” (dove fu coinvolto Fabio Cerchiai).
In definitiva: leggendo le carte delle inchieste in cui sono coinvolti personaggi del “giglio magico fiorentino” qualche risposta agli interrogativi che in tanti si pongono la si può trovare. Oggi non è possibile dire che i capitalisti trevigiani Benetton abbiano finanziato il PD o il suo ex segretario, ma il vortice in cui sono coinvolti capitalisti componenti di consigli di amministrazione e fondi finanziari ci fa conoscere qualche rapporto con i capitalisti del cerchio magico fiorentino. Ricordiamo cosa scrisse Marx a proposito del potere politico moderno definito “comitato che amministra gli affari comuni dell’intera classe borghese”. La lotta di classe non può distinguere tra buoni e cattivi capitalisti, sappiamo bene dove catalogare i banchieri fiorentini e aretini. E se il capitalismo, come disse Ernesto Che Guevara, è “libera volpe in libero pollaio”, la nostra inchiesta, il nostro film, può distinguere i buoni dai cattivi perché la storia di ogni società è “storia di lotte di classe” come ha insegnato Marx.