Concessioni balneari Governo e Ue trovano l’accordo

Alla fine è arrivata la soluzione al problema delle concessioni balneari scadute. Un decreto-legge governativo proroga, con l’accordo dell’Ue, al 2027 le attuali concessioni e fissa per tale anno pure il termine massimo per i nuovi bandi di gara.


Concessioni balneari Governo e Ue trovano l’accordo

Alla fine il Governo italiano e l’Unione europea hanno trovato un’intesa sulle concessioni balneari scadute da tempo e più volte prorogate illegittimamente. Mercoledì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il testo di un decreto-legge concordato con la Commissione europea per risolvere le numerose procedure di infrazioni pendenti sull’Italia per non avere ancora applicato molti punti della cosiddetta direttiva Bolkestein (2006/123/CE) in materia di liberalizzazione del mercato e apertura alla concorrenza. Tra le varie disposizioni previste dal nuovo testo normativo, vi è quella che affronta una volta per tutte l’annosa vicenda delle concessioni balneari, stabilendo l’ultima e definitiva proroga per quelle esistenti fino a settembre 2027 (guarda caso proprio alla scadenza dell’attuale Governo Meloni…), dando pure tempo, ma solo fino al mese di giugno dello stesso anno, agli enti locali per avviare le procedure di gara per il nuovo affidamento delle spiagge, anche se i comuni saranno liberi di procedere fin da subito a bandire le nuove gare [1]. 

Ma cosa è successo? Facciamo qui un breve riassunto della vicenda per chi si fosse perso le puntate precedenti [2]. Le spiagge italiane appartengono al demanio dello Stato e quindi sono un bene indisponibile e non possono essere vendute ai privati, ma solo date in concessione per un periodo di tempo limitato, al termine del quale dovrebbero essere riassegnate con una nuova gara, cosa che finora non è mai accaduta, anche per le resistenze degli attuali concessionari che spesso sono riusciti a tramandare di padre in figlio la titolarità della concessione balneare, soprattutto in quei luoghi particolarmente appetibili sotto il profilo turistico. Per effetto della direttiva Bolkestein però tutte le concessioni balneari sono scadute il 31 dicembre 2023 e non avrebbero più potuto essere prorogate, ma dovevano essere affidate subito sul libero mercato attraverso nuovi bandi di gara. Finora niente di tutto questo, procedendosi invece con successive proroghe, prima ad opera del governo Draghi (fino al 31 dicembre 2024), poi da parte dell’attuale governo Meloni, che ha spostato la scadenza al 31 dicembre 2025. Nel frattempo, sono pure intervenuti il Consiglio di Stato, che ha dichiarato illegittime tutte le proroghe concesse dopo la Bolkestein, l’Agcm (Autorità garante della concorrenza) e l’Unione europea, che ha promosso varie procedure di infrazione ai danni del nostro Paese per violazione del diritto europeo. È questo, quindi, il contesto nel quale si inserisce l’attuale testo normativo voluto dal Consiglio dei ministri dopo vari tira-e-molla, bracci di ferro con i concessionari balneari, tradizionale bacino di voti per gli odierni partiti di governo, e svariate bozze di legge, tutte finora abortite.  

Il nuovo decreto-legge voluto dal Governo stabilirà anche la durata delle future concessioni (dai 5 ai 20 anni), in modo da permettere al nuovo titolare di ammortizzare i costi affrontati per installare e abbellire i lidi; mentre la scelta dei vincitori dovrà avvenire sulla base di diversi criteri di selezione delle offerte presentate dopo la pubblicazione del bando di gara, tra i quali l’essere stato già titolare nei cinque anni precedenti di una concessione balneare e l’impegno ad assumere i lavoratori già impiegati dal precedente concessionario. Il testo prevederebbe anche indennizzi per i concessionari uscenti, che saranno pagati dai subentranti secondo criteri ancora tutti da stabilire, mentre non sarà previsto il diritto di prelazione in favore degli attuali concessionari per riottenere la concessione, punto su cui i balneari finora hanno sempre insistito. Le gare poi saranno bandite al rialzo, in modo da permettere maggiori introiti per la pubblica amministrazione concedente, ma col rischio così di favorire coloro che hanno maggiori possibilità economiche, mentre gli enti locali potranno ordinare al concessionario uscente la demolizione a sue spese delle opere non amovibili realizzate nei lidi. Infine, non c’è più traccia, nel nuovo testo, dell’idea – che pure era stata prevista nelle prime bozze - di assegnare un ulteriore 15% delle spiagge libere in concessione ai privati, in modo da permettere l’apertura di nuovi stabilimenti, ampliando la platea dei concessionari a danno dei cittadini e dell’ambiente marino.

Sul nuovo decreto-legge le associazioni di categoria dei balneari per il momento non si sono sbilanciate, attendendo sicuramente il testo definitivo che verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, ma per intanto il Governo Meloni ha segnato un punto a suo favore, riuscendo a chiudere l’annosa vicenda delle concessioni balneari scadute e più volte prorogate, salvando la faccia davanti all’Unione europea e alle numerose procedure di infrazione ancora aperte contro l’Italia in un momento molto delicato, proprio alla vigilia della formazione della nuova Commissione, dove dovrebbe sedere almeno un commissario italiano. 

Note:

[1] Disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano, nota di Palazzo Chigi, 4 settembre 2024;

Le concessioni balneari dovranno essere messe a gara entro il 2027, il Post, 4 settembre 2024;

Il governo “blinda” i balneari. Le gare solo alla fine del 2027, R. Amato e G. Colombo, Repubblica, 4 settembre 2024;

Balneari, gare entro 3 anni. E sarà battaglia sui ristori, P. De Rubertis, Fatto Quotidiano, 5 settembre 2024;

Balneari, la Ue dà l’ok all’ennesima proroga, A. Giuzio, il Manifesto, 5 settembre 2024.  

[2] Sul punto vedi anche i miei articoli pubblicati su questo giornale:

Le spiagge in Italia tra concessioni scadute, proprietà pubblica e beni comuni, Ciro Cardinale, La Città Futura, 8 giugno 2024;

Concessioni balneari, il Governo è per una nuova proroga prima dei bandi, Ciro Cardinale, La Città Futura, 24 agosto 2024.

13/09/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Ciro Cardinale

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