Ammazza oh, meglio tardi che Prime

Considerazioni del gruppo giovani Lcf di Biella sui passati scioperi dei lavoratori e lavoratrici Amazon e relativi provvedimenti da attuare sul territorio per aumentare la consapevolezza dei cittadini sul tema.


Ammazza oh, meglio tardi che Prime

Il 22 marzo 2021, i lavoratori e le lavoratrici di Amazon Italia (magazzinieri, corrieri, fornitori) hanno scioperato per chiedere condizioni di lavoro migliori. Lo sciopero è arrivato in seguito alla sfacciata arroganza dell’azienda, che si è rifiutata di incontrare i rappresentanti dei sindacati confederali per dialogare con loro; le loro richieste erano semplici: salari più alti, stabilità contrattuale, l’equiparazione dei contratti che fanno acuire le differenze interne tra precari e indeterminati, il riconoscimento dell’indennità sul lavoro riguardo a contagi Covid e la cancellazione dell’algoritmo che li controlla costantemente durante il lavoro e che li punisce appena rallentano il ritmo del loro operato, costringendoli a ritmi elevatissimi che portano a problematiche fisiche e mentali notevoli. Da quest’ultimo passaggio emerge la strategia dei dirigenti, che è quella di sfruttare al massimo la salute dei dipendenti per poi cambiarli in continuazione con contratti a scadenza molto breve.

Noi del collettivo di azione politica “La Città Futura” ci schieriamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della logistica, e vogliamo proporre delle alternative per ostacolare nel territorio l’attività della multinazionale. Ma come?

Per esempio, comprando il meno possibile da Amazon, il territorio ci può fornire quello di cui abbiamo bisogno e pur essendo le industrie biellesi non troppo dissimili dalla multinazionale sono una realtà che possiamo tenere d’occhio. Una ulteriore forma di solidarietà può essere quella di non richiedere la spedizione veloce se si compra qualcosa online, essendo questa la più grande origine dello stress di corrieri e magazzinieri.

Ci teniamo a precisare che questa iniziativa nasce dal fatto che Amazon ha minacciato gli scioperanti con il licenziamento, andando contro ogni singola decenza umana, incurante del diritto allo sciopero che hanno tutti i lavoratori e lavoratrici e soprattutto ignorando totalmente le richieste avanzate e chiedendo scusa ai compratori, facendo finta che non esistano motivazioni di lamentele.

Sperando di aiutare, anche solo in piccola parte, le condizioni dei lavoratori del nostro territorio, vi chiediamo di prendere in considerazione le nostre proposte per aiutare gli oppressi.



14/05/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: