Documento fondativo del Gruppo Giovani Nazionale di La Città Futura

Pubblichiamo qui il nostro documento fondativo come gruppo nazionale, invitando contestualmente chi ci legge a lottare con noi contattandoci qui.


Documento fondativo del Gruppo Giovani Nazionale di La Città Futura
La ricostruzione del Partito 
Le comuniste ed i comunisti non sono tali senza il partito, soggetto rivoluzionario in grado di realizzare la rivoluzione socialista, necessaria al raggiungimento della società comunista. Tuttavia, non esistendo oggi nulla se non organizzazioni che sono la caricatura del partito stesso, ovverosia sette, è prioritaria per noi, marxiste e marxisti, la lotta per la sua ricostruzione. D’altra parte, non ci si può aspettare che essa si generi a partire (unicamente) dall’alto, ma è necessario ricordare come, anche storicamente, sia stato lo sviluppo del conflitto sociale dal basso, anche tramite lo strumento dei consigli, a permettere l’avanzamento dei processi di unificazione organizzativa; e d’altronde, allo stesso modo, la dispersione organizzativa attuale non è affatto casuale ma dipende strettamente da questo periodo storico nel quale la lotta di classe viene portata avanti principalmente dall’alto verso il basso, dalla borghesia contro la classe lavoratrice.
Di conseguenza, il processo di ricostruzione del partito non potrà conformarsi in altro modo se non come sviluppo del conflitto sociale dal basso, dialetticamente generato e generante una riorganizzazione dall’alto; in altre parole, il partito potrà rinascere solo superando dialetticamente, ovvero togliendo e conservando quanto c’è di buono in tutte queste micro-organizzazioni.
 
Le giovani generazioni
Agendo con l’obiettivo di questa ricostruzione è necessario per prima cosa prendere atto della condizione di desertificazione organizzativa e culturale, oltre che alla carenza di prospettive di vita, che in Italia sta sostanzialmente condannando un’intera generazione, quella più giovane, all’incertezza. In mancanza di strumenti e spazi di aggregazione, culturale oltre che politica, l’atteggiamento individualista e relativista, sempre sostenuto dall’ideologia dominante, ha trovato uno spazio enorme. La passivizzazione è generale e la stessa idea di cosa sia l’attività politica e del perché sia necessaria è uscita dall’orizzonte di pensiero delle ragazze e dei ragazzi. I tagli continui alla scuola e all’università, la precarizzazione del lavoro, la dilagante disoccupazione giovanile, la fuga verso l’estero alla ricerca di migliori prospettive di vita sono processi che mostrano come alla disperazione giovanile non si risponda in altro modo se non con nuovi tagli ai nostri diritti. Come marxiste e marxisti riteniamo fondamentale opporci a questo processo, sosteniamo la centralità delle giovani e dei giovani nelle lotte; pretendiamo un futuro migliore, un futuro diverso. Per contribuire alla mobilitazione delle nuove generazioni, noi, studentesse e studenti, giovani lavoratrici e lavoratori, abbiamo deciso di organizzarci a livello nazionale, sostenendo e venendo sostenuti dal collettivo politico La Città Futura.
 
La battaglia culturale
Riteniamo fondamentale, per superare la cappa opprimente dell’ideologia dominante, uno sviluppo culturale indipendente dall’industria capitalistica del settore, la quale ha invece tutto l’interesse, persino in un’epoca di crisi sempre più acuta, a vendere il sistema capitalistico come unico possibile, con il fine di bloccare lo sviluppo dello spirito dell’utopia e di eliminare quindi alle origini ogni possibile prospettiva rivoluzionaria che abbia la pretesa di trasformare l’esistente. È con questo obiettivo infatti che vengono prodotte pellicole che celebrano l’individuo che si fa da solo e la competizione del mercato, canzoni che si appellano agli aspetti più astratti, irrazionali e dannosi della nostra organizzazione sociale, e così via. Questi tentativi di spoliticizzare, individualizzare la forza artistica sono l’esempio più lampante di quanto invece in queste stesse produzioni sia ben presente un preciso disegno politico: celebrare la realtà individuale astratta come la unica possibile, implicando quindi in questo l’accettazione dell’attuale organizzazione della società. Di fronte a questa mortificazione, noi rivendichiamo il ruolo rivoluzionario dell’estetica e ci organizziamo affinché possa diventare uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione intellettuale.
 
La battaglia teorica
Al fianco dello sviluppo culturale, e compenetrato con esso, riteniamo fondamentale lo studio e lo sviluppo della teoria marxista. Siamo consapevoli che senza teoria rivoluzionaria non possa esservi movimento rivoluzionario. Strumento fondamentale per questa battaglia è il giornale La Città Futura, del quale gestiamo la sezione Gruppo Giovani e che ci permette di sviluppare le nostre analisi teoriche ed esporre le nostre rivendicazioni. Come le grandi figure teoriche del marxismo, troviamo nel giornale un elemento imprescindibile attorno al quale si possono formare gli intellettuali del futuro partito. Lo riteniamo uno strumento utile anche a condividere le lotte di chi si mobilita; per questo, mettiamo a disposizione la nostra sezione a tutte le giovani penne che vogliano esporre le proprie prospettive o le proprie vertenze immediate.
 
Il confronto con la classe lavoratrice
Siamo consapevoli che nessuna battaglia dirimente, anche se di carattere riformista, possa essere vinta senza chiamare in causa l’unità con le lavoratrici ed i lavoratori. Ci riconosciamo nella necessità di unificare pertanto le nostre lotte a quelle della classe lavoratrice, contribuendo allo sviluppo del conflitto sociale dal basso; sappiamo di essere noi stessi forza lavoro in formazione, i cui genitori già lavorano: per questo sosteniamo che ogni vittoria ottenuta nella lotta sia una vittoria di tutte e tutti. Per lo stesso motivo sosteniamo la classe lavoratrice, negli scioperi ed in ogni altra occasione di lotta, sia nei luoghi condivisi, a partire dalle scuole e dalle università, sia nei luoghi di lavoro in generale.
 
Il rapporto con le altre organizzazioni giovanili e studentesche
Abbiamo interesse nell’espandere il più possibile un fronte di azione comune sulla base di un programma condiviso o su una singola vertenza con spirito unitario. Riteniamo necessario il raggiungimento di un’unità il più possibile ampia e concreta delle comuniste e dei comunisti anche a livello studentesco e giovanile, per fare pressione sulle proprie organizzazioni di riferimento, per unificare le lotte e sostenere le lavoratrici ed i lavoratori, per costruire una nuova generazione di militanti che superi gli atteggiamenti personalistici, estremisti e opportunisti nei quali la sinistra di classe si è rinchiusa.
 
Il rapporto con i movimenti
Riteniamo fondamentale la partecipazione ad ogni movimento di massa in quanto sappiamo che, come mostrano i principali sviluppi teorici del marxismo, nel caso in cui le comuniste ed i comunisti non siano egemoni e non possano quindi sviluppare lo spirito di scissione per costituirsi in partito, sia nostro compito fare entrismo nelle principali strutture di riferimento dei settori subalterni. Per questo motivo, ci poniamo l’obiettivo di partecipare all’organizzazione dei movimenti di massa che di volta in volta esplodono in risposta all’emergere delle contraddizioni sistemiche del capitalismo, come quella femminile, quella di genere e di orientamento sessuale, quella riguardante la crisi climatica, quella che si esprime nel razzismo, etc; consideriamo dirimente anche l’attività a livello locale, nei movimenti dei quartieri o delle piccole città dove siamo dislocati.
 
Ci impegniamo alla costruzione della città futura, di una società più razionale dove il libero sviluppo di ciascuna persona sia la condizione per il libero sviluppo di tutte. Studiamo, partecipiamo ai movimenti e ci organizziamo con questo stesso obiettivo, e con lo stesso fine lottiamo fianco a fianco agli altri settori subalterni.
 
Giovani di tutti i paesi, unitevi!

21/05/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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